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Protezione antincendio e protezione dalle aggressioni non convenzionali
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La coesistenza e compatibilità di misure di protezione incendi e misure di protezione da eventuali attacchi chimici o batteriologici non è cosa scontata, sia dal punto si vista della gestione dell’emergenza, sia dal punto di vista edilizio e impiantistico.
Il tema è stato preso in esame nella recente pubblicazione dei Vigili del Fuoco “Obiettivo sicurezza”, con particolare riferimento agli edifici serviti da sistemi centralizzati di condizionamento e ventilazione. tali impianti possono infatti essere utilizzati per disperdere piccole quantità di agenti pericolosi; aspetto che rende necessario studiare nuove misure di sicurezza, che si sovrappongono ed interferiscono con quelle di prevenzione incendi.
Si pensi ad esempio che la procedura di emergenza studiata per l’incendio, sarà difficilmente compatibile con le necessità di limitare i danni derivanti da agenti aggressivi.
“Se si volesse riassumere il problema della convivenza tra misure antincendio e misure di limitazione delle aggressioni di nuovo tipo in una regola generale, si può affermare che - per l’incendio - la maggior parte degli impianti e delle procedure consente una protezione di carattere generale, mentre le aggressioni chimico-biologiche richiedono misure di tipo puntuale e quindi rendono necessario analizzare i singoli edifici nelle rispettive specificità."
L'articolo curato dai Vigili del Fuoco riporta una tabella che alcuni casi di incompatibilità tra antincendio e mitigazione degli effetti degli aggressivi non convenzionali, mentre una scheda illustra alcune importanti misure di prevenzione.
Per quanto riguarda le misure gestionali, queste prevedono l’adozione ed il rispetto di procedure specifiche studiate per mitigare l’effetto degli agenti tossici che si trasmettono per via aerea (definiti anche TAM, toxic airborne materials), sia impedendone l’ingresso che limitandone
la diffusione.
“Queste finalità – affermano i Vigli del Fuoco - mettono in luce lo stretto legame che deve intercorrere tra security e safety." Il problema dell’ingresso riguarda essenzialmente il tipo di controllo e di vigilanza svolto nell’edificio, mentre per quanto riguarda la diffusione si entra nel campo ingegneristico.
La pubblicazione.
La coesistenza e compatibilità di misure di protezione incendi e misure di protezione da eventuali attacchi chimici o batteriologici non è cosa scontata, sia dal punto si vista della gestione dell’emergenza, sia dal punto di vista edilizio e impiantistico.
Il tema è stato preso in esame nella recente pubblicazione dei Vigili del Fuoco “Obiettivo sicurezza”, con particolare riferimento agli edifici serviti da sistemi centralizzati di condizionamento e ventilazione. tali impianti possono infatti essere utilizzati per disperdere piccole quantità di agenti pericolosi; aspetto che rende necessario studiare nuove misure di sicurezza, che si sovrappongono ed interferiscono con quelle di prevenzione incendi.
Si pensi ad esempio che la procedura di emergenza studiata per l’incendio, sarà difficilmente compatibile con le necessità di limitare i danni derivanti da agenti aggressivi.
“Se si volesse riassumere il problema della convivenza tra misure antincendio e misure di limitazione delle aggressioni di nuovo tipo in una regola generale, si può affermare che - per l’incendio - la maggior parte degli impianti e delle procedure consente una protezione di carattere generale, mentre le aggressioni chimico-biologiche richiedono misure di tipo puntuale e quindi rendono necessario analizzare i singoli edifici nelle rispettive specificità."
L'articolo curato dai Vigili del Fuoco riporta una tabella che alcuni casi di incompatibilità tra antincendio e mitigazione degli effetti degli aggressivi non convenzionali, mentre una scheda illustra alcune importanti misure di prevenzione.
Per quanto riguarda le misure gestionali, queste prevedono l’adozione ed il rispetto di procedure specifiche studiate per mitigare l’effetto degli agenti tossici che si trasmettono per via aerea (definiti anche TAM, toxic airborne materials), sia impedendone l’ingresso che limitandone
la diffusione.
“Queste finalità – affermano i Vigli del Fuoco - mettono in luce lo stretto legame che deve intercorrere tra security e safety." Il problema dell’ingresso riguarda essenzialmente il tipo di controllo e di vigilanza svolto nell’edificio, mentre per quanto riguarda la diffusione si entra nel campo ingegneristico.
La pubblicazione.
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