Come organizzare la sicurezza antincendio nei depositi?
Copenaghen, 18 Nov – In questi ultimi anni sono aumentati, di numero e di estensione, gli ambienti destinati a deposito e con materiali stoccati che possono variare notevolmente. E chiaramente “il numero e la grande varietà degli articoli in deposito e delle attività che possono esservi svolte (per esempio l’imballaggio con plastiche termoretraibili e la ricarica di mezzi a trazione elettrica) ed il connesso numero di movimenti dei mezzi meccanici presentano numerose occasioni che possono condurre ad incidenti in assenza di una rigorosa gestione della sicurezza antincendio”.
Inoltre se da un lato “l’incidenza degli incendi nei depositi è generalmente bassa”, in realtà “la dimensione degli edifici ed il volume dei materiali combustibili stoccati fanno sì che spesso gli incendi diventino di grandi dimensioni, e pongano sfide impegnative per il personale di soccorso”.
A presentare in questi termini i rischi di incendio nei depositi è una linea guida prodotta dalla Confederation of Fire Protection Association Europe ( CFPA-Europe), un’associazione europea di organizzazioni nazionali che si occupano di prevenzione e protezione dagli incendi. La linea guida - scritta qualche anno fa, ma ancora ricca di utili indicazioni - ha lo scopo, come per le altre guide, di migliorare la prevenzione degli incendi, di aumentare la sicurezza e conseguentemente di prevenire la perdita di vite umane, la distruzione dei beni e l’interruzione delle attività economica.
Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:
- Le linee guida per la sicurezza antincendio nei depositi
- La valutazione dei rischi e la conformità alla normativa antincendio
- L’indice della linea guida CFPA
Le linee guida per la sicurezza antincendio nei depositi
La linea guida “Fire safety in warehouses” – che contiene proposte elaborate dalla Fire Protection Association (FPA) a cura di Adair Lewis (Regno Unito) – è stata “adottata da tutte le associazioni di prevenzione incendi della Confederazione di Associazioni di prevenzione incendi in Europa (CFPA-E)”. Le linee guida sono state poi tradotte in italiano da Guido Zaccarelli (Presidente Vicario APC Prevenzione incendi di AIAS) con il titolo “Sicurezza antincendio nei depositi”, traduzione che utilizziamo in questa presentazione del documento CFPA-E.
Il documento riguarda la prevenzione incendi nei depositi, grandi e piccoli, e le misure indicate “riguardano non soltanto i proprietari, i gestori ed il personale che amministra ed opera nel deposito, ma anche la popolazione locale che potrebbe essere interessata da un incendio di ampie dimensioni nell’immediata vicinanza alle loro case”.
L’intento è, come già indicato, quello di “prevenire gli incendi” e minimizzare le conseguenze di ogni possibile incidente.
In particolare le attività di deposito considerate nel documento “comprendono gli edifici commerciali adibiti a deposito in siti industriali ed i gruppi di edifici adibiti a deposito, ma non si estendono ai magazzini di vendita che sono normalmente visitati dai dipendenti o dal pubblico o alle attività progettate per ospitare piccoli depositi di effetti personali”.
La valutazione dei rischi e la conformità alla normativa antincendio
Il documento, oltre a riportare i rischi aggiuntivi correlati a speciali tipi di depositi, sottolinea che “una dettagliata valutazione del rischio di incendio che tenga conto della protezione dei beni, oltre che della salvaguardia della vita umana, in conformità alla legislazione nazionale in materia di prevenzione incendi, è un elemento chiave per una strategia antincendio efficace”.
Tali valutazioni – continua l’introduzione del documento CFPA-E – “identificheranno i rischi di incendio e le possibili perdite in termini di beni e di interruzione dell’attività e condurranno alla preparazione di un efficace programma per il controllo del rischio nell’attività”. Senza dimenticare che la valutazione del rischio deve “anche considerare la struttura dell’edificio e la combustibilità dei prodotti stoccati sia all’interno sia nelle vicinanze dell’attività”.
Occorre poi mantenere anche “una vigilanza riguardo gli incendi dolosi, e la prevenzione degli incendi dolosi è una parte importante della valutazione”.
Inoltre se si considera che in molti depositi “i prodotti stoccati ed il tipo di stoccaggio, insieme con gli associati rischi di incendio, possono cambiare in tempi molto rapidi”, è evidente che il processo di valutazione del rischio di incendio “deve essere una attività continuativa con frequenti revisioni”.
Si ricorda poi che particolare attenzione dovrà essere posta “nel gestire con efficacia le potenziali attività pericolose che sono condotte nei depositi esistenti, come per esempio quelle relative ai lavori a caldo, all’imballaggio con plastiche termoretraibili e la ricarica dei mezzi a trazione elettrica”.
Il documento ricorda poi che una valutazione del rischio di incendio “deve essere effettuata in conformità alle linee guida ed alle normative nazionali”.
In particolare, come già accennato, “la combustibilità dei materiali stoccati e degli imballaggi, la natura delle operazioni, la disposizione interna degli spazi ed il metodo di stoccaggio hanno una grande importanza nel determinare i rischi presenti”.
E le misure che devono essere considerate comprendono:
- “segregazione fisica del deposito dalle aree di produzione o da altre operazioni che vengano svolte nell’attività;
- adeguato impianto di rivelazione ed allarme incendio;
- installazione di impianto sprinkler e di altri impianti fissi di estinzione incendio;
- fornitura di appropriato equipaggiamento portatile antincendio;
- sviluppo di un piano di emergenza per la protezione della vita e dei beni e per garantire la continuazione dell’attività economica in caso di incendio;
- formazione del personale nelle azioni da intraprendere in caso di incendio, compreso l’arresto in sicurezza dei nastri trasportatori o delle apparecchiature simili usati nell’area e compresa l’evacuazione dell’attività”.
Deve poi essere effettuata una valutazione in conformità alla Direttiva ATEX, relativa alla sicurezza e salute dei lavoratori in atmosfere esplosive, “qualora siano stoccati materiali pericolosi come per esempio significative quantità di liquidi infiammabili, oli, gas compressi o polveri”.
L’indice della linea guida CFPA
Rimandando alla lettura integrale del documento originale e ad eventuali futuri approfondimenti, concludiamo riportando l’indice della linea guida:
1. Scopo
2. Introduzione
3. Definizioni
4. Conformità alla normativa antincendio
5. Gestione della sicurezza antincendio
5.1 Pulizia e gestione
5.2 Lavori a caldo
5.3 Imballaggio e sigillatura a caldo
5.4 Impianto di riscaldamento
5.5 Elettricità, gas ed altri servizi
5.6 Fumo
5.7 Carrelli elevatori
5.8 Sostanze pericolose
5.9 Prevenzione degli incendi dolosi
6. Protezione antincendio
6.1 Impianti di rivelazione ed allarme incendio
6.2 Impianti di estinzione
6.3 Compartimentazione
6.4 Esodo
6.5 Lotta antincendio
7. Norme di esercizio
8. Business continuity
9. Formazione
10. Documentazione
11. Sistema di controllo
11.1. Ispezioni regolari in materia di prevenzione incendi
11.2. Ispezioni all’orario di chiusura
12. Riferimenti
13. Linee Guida
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
CFPA-Europe, “ Fire safety in warehouses”, prodotto dalla Fire Protection Association (FPA) e a cura di Adair Lewis, CFPA-E Guideline No 35:2017 F (formato PDF, 1.10 MB).
NB: Attraverso il sito di CFPA-Europe è possibile visualizzare la versione del file in italiano (“Sicurezza antincendio nei depositi”).
Cliccando sui seguenti link - prevenzione incendi e normativa antincendio – è possibile avere ulteriori informazioni aggiornate con riferimento alla normativa italiana.
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