Lavoratori marittimi: secondo rapporto e messaggi chiave per la sicurezza
Roma, 27 Mar – Come ricordato nel documento Inail del 2018 “ Gli infortuni dei lavoratori del mare”, nel settore marittimo il lavoro è spesso “faticoso, insicuro e rischioso”. E per migliorare la prevenzione è necessaria un’adeguata organizzazione lavorativa, l’utilizzo di buone pratiche e una “continua attività di informazione-formazione-aggiornamento sui dati provenienti dalle attività di sorveglianza e monitoraggio delle malattie professionali e degli infortuni”.
Proprio per facilitare una idonea diffusione di questi dati e per migliorare la percezione dei rischi nel settore, il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’ Inail, ha realizzato, dopo il documento del 2018, un secondo rapporto che prosegue nell’approfondimento degli aspetti legati al lavoro in mare, integrando le diverse fonti informative disponibili ed ampliando la rete collaborativa a livello istituzionale.
Il nuovo documento “Secondo rapporto sui lavoratori marittimi. Attività e fattori di rischio dei lavoratori del mare” - scritto da Giuseppe Campo, Mauro Pellicci, Diego de Merich, Antonio Leva, Daniele De Santis, Rita Vallerotonda, Giulia Forte e Claudio Scarici (Inail, Dimeiula), Giorgio Di Leone e Saverio Falco (Asl Bari - Spesal area nord) e Lorenza Fiumi (Cnr - Istituto ingegneria del mare) – fa parte di un’azione di accrescimento di conoscenze per il settore marittimo con lo scopo di supportare “la valutazione dei rischi, l’adozione di buone prassi e, più in generale, l’assistenza alle imprese”.
Nel presentare il documento, l’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- Rapporto sui lavoratori marittimi: modelli e rilevazione degli infortuni
- Rapporto sui lavoratori marittimi: percezione dei rischi e malattie professionali
- L’indice del documento Inail
Rapporto sui lavoratori marittimi: modelli e rilevazione degli infortuni
Questo secondo rapporto sui lavoratori marittimi, che riporta, il quadro socio-economico del settore e offre una panoramica globale della sicurezza e della salute, riporta già in introduzione alcuni messaggi chiave che si soffermano su diversi aspetti salienti che emergono dallo studio.
Li riprendiamo:
- “l’analisi del contesto può fornire elementi utili per identificare i fattori esterni che favoriscano od ostacolino la spinta al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nelle imprese di un certo settore. Fra i meccanismi considerati dalle imprese come più efficaci per stimolare i cambiamenti sul lavoro si individuano la conformità legislativa, gli incentivi economici e la informazione/formazione su buone pratiche procedurali, tecniche ed organizzative. Tali considerazioni aprono una riflessione sui modelli sistemici applicabili al complesso settore marittimo-portuale per definire il collegamento tra i fattori di contesto e le azioni e i meccanismi realizzabili negli interventi di prevenzione per ottenere benefici sostenibili in tema di salute e sicurezza dei lavoratori”;
- “la scheda di rilevazione degli infortuni a bordo (d.d. 30/05/2000 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) è un utile strumento in termini di salute e sicurezza dei lavoratori. Le analisi svolte sulla sua struttura e sui dati acquisiti tramite essa, inoltre, mostrano che, in ottica prevenzionale, il contributo informativo potrebbe essere reso ancora più efficace attraverso un affinamento della sezione dedicata alle cause ed alle tipologie di incidente”;
- “per una riflessione a tutto campo sulla sicurezza del cosiddetto ciclo nave, che riguardi le interferenze tra i lavoratori marittimi e le altre occupazioni, bisognerebbe analizzare le informazioni concernenti gli infortuni che, benché riconducibili ad altre attività economiche, derivano da compiti che si frappongono alle azioni dei lavoratori marittimi, ad esempio vari infortuni nei settori del Movimento merci relativo a trasporti marittimi e fluviali, della Riparazione e manutenzione di navi e imbarcazioni e dei Servizi connessi al trasporto marittimo e per vie d'acqua”.
Il documento indica poi che con la stessa scheda di rilevazione degli infortuni – come già indicato, con riferimento al decreto 30 maggio 2000 “Approvazione del modello del registro degli infortuni e della scheda di rilevazione statistica degli infortuni a bordo delle navi mercantili e da pesca nazionali” – “si potrebbero sfruttare gli spazi previsti dal format (il campo annotazioni) per descrivere brevemente una dinamica degli avvenimenti”.
Rapporto sui lavoratori marittimi: percezione dei rischi e malattie professionali
Segnaliamo anche altri aspetti presenti nei messaggi chiave del documento:
- “le indagini con appositi questionari sulla percezione dei rischi dei lavoratori rappresentano una altra fonte utile in cui si utilizza la partecipazione attiva dei lavoratori, in particolare nell’ambito delle azioni di assistenza codificate nel Pianonazionale della prevenzione del Ministero della salute 2020 - 2025. Tali indagini mirano ad evidenziare i punti di attenzione su cui orientare le azioni di ricerca in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e su cui attivare collaborazioni e flussi informativi tra i vari soggetti coinvolti nella prevenzione, particolarmente utili in un ciclo, come quello del lavoro marittimo, caratterizzato dalla specificità della normativa, dei sistemi di rilevazione dello stato di sicurezza e salute e da competenze istituzionali con peculiari punti di sovrapposizione”;
- “le informazioni riguardanti le malattie professionali dei lavoratori marittimi risentono della circostanza che, sul versante assicurativo, esse sono registrate su due diversi archivi: quello della gestione ‘Industria e Servizi’ e quello ‘ex Ipsema’. I sistemi di sorveglianza Malprof e Marel di Inail Ricerca offrono elementi integrativi per lo studio del fenomeno: il primo raccoglie le segnalazioni di presunta patologia professionale che pervengono ai Servizi di prevenzione delle Asl e le rapporta alla storia lavorativa del soggetto, il secondo registra gli agenti ed i fattori di rischio delle malattie segnalati dagli ambulatori di medicina del lavoro. Un ulteriore contributo conoscitivo, sollecitato dai risultati delle analisi dei dati, che evidenziano il peso dei tumori e delle asbestosi, può derivare dalla integrazione informativa con altre fonti quali la banca-dati AMINAVI dell’Istituto di ingegneria del mare del Cnr. Essa, infatti, contiene notizie sulle unità navali, sulla presenza di amianto a bordo e sui casi di malattia subiti dai lavoratori dell’equipaggio”.
L’indice del documento Inail
Riportiamo, in conclusione, l’indice del documento Inail “Secondo rapporto sui lavoratori marittimi. Attività e fattori di rischio dei lavoratori del mare” che vi invitiamo a visionare integralmente.
Introduzione
Capitolo 1 - Situazione economica e socio-demografica
Capitolo 2 - Infortuni dei lavoratori marittimi
Capitolo 3 - Percezione del rischio da parte dei lavoratori della pesca
Capitolo 4 - Malattie professionali dei lavoratori marittimi
Capitolo 5 - Amianto nelle navi e aspetti connessi all’esposizione
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, “ Secondo rapporto sui lavoratori marittimi. Attività e fattori di rischio dei lavoratori del mare”, a cura di Giuseppe Campo, Mauro Pellicci, Diego de Merich, Antonio Leva, Daniele De Santis, Rita Vallerotonda, Giulia Forte e Claudio Scarici (Inail, Dimeiula), Giorgio Di Leone e Saverio Falco (Asl Bari - Spesal area nord) e Lorenza Fiumi (Cnr - Istituto ingegneria del mare) - edizione 2024 (formato PDF, 4.19 MB).
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