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Come prevenire gli incendi nel trattamento e stoccaggio dei rifiuti?

Come prevenire gli incendi nel trattamento e stoccaggio dei rifiuti?
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Linee guida e buone prassi

29/01/2020

Una linea guida fornisce indicazioni sulla prevenzione incendi nelle attività di trattamento e stoccaggio di rifiuti e materie prime secondarie. La protezione dagli incendi dolosi e i rischi correlati al fumo e ai lavori a caldo.

Copenaghen, 29 Gen – Come abbiamo visto in precedenti articoli la Confederation of Fire Protection Association Europe ( CFPA-Europe), un’associazione europea di organizzazioni nazionali che si occupano di prevenzione e protezione dagli incendi, ha pubblicato in questi anni diverse linee guida che hanno lo scopo di facilitare e supportare il lavoro della prevenzione incendi nelle varie nazioni europee.

 

E uno di questi documenti è dedicato ai requisiti generali di prevenzione incendi e le misure da considerare per gli impianti di riciclo rifiuti e per gli impianti per il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti. Il documento, non recente ma ancora utile, riporta dunque indicazioni che possono aiutare imprese e operatori a ridurre i rischi di incendio ed i loro effetti.

 

Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:



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La linea guida per il trattamento e stoccaggio dei rifiuti

La linea guida proposta, dal titolo “Trattamento e stoccaggio di rifiuti e materie prime secondarie”, è stata realizzata in Germania da VdS Schadenverhütung con testi elaborati da Hardy Rusch. E, tradotta dalla versione inglese in italiano da Guido Zaccarelli (Presidente Vicario APC Prevenzione incendi di AIAS), è stata adottata da tutte le associazioni di prevenzione incendi del CFPA Europa.

 

 

Il documento CFPA ricorda che le specifiche indicate “si applicano agli impianti di nuova realizzazione in considerazione dei requisiti specifici di prevenzione incendi. Gli impianti esistenti dovrebbero adeguare le proprie misure di prevenzione incendi a queste specifiche nella misura maggiore possibile”.

 

Le specifiche si applicano in particolare agli impianti “nei quali prodotti di rifiuto combustibili e rifiuti misti sono selezionati, processati ed immagazzinati. Si applicano anche agli impianti per il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti, nei quali prodotti di rifiuto con alto calore calorifico sono prelevati per il riciclo energetico e per la frazione organica da stabilizzare mediante la decomposizione e la fermentazione”.

Le specifiche si riferiscono “allo stoccaggio di masse combustibili da soli o in frazioni miste o in forma compattata, ed anche allo stoccaggio ed al deposito di biogas”. E le raccomandazioni si applicano “quando i prodotti di rifiuto combustibili con più di 200 m3 in totale in una forma compatta o in una forma di materiale in massa sono stoccati in contenitori fissi o mobili, in depositi o anche all’esterno o nella linea di produzione”.

In ogni caso anche per quantità fino a 200 m3 “sono comunque richieste appropriate misure di prevenzione incendi”.

Si segnala poi che le specifiche “non si applicano al trasporto né allo stoccaggio intermedio in luoghi pubblici (per esempio parcheggi o binari ferroviari)”.

 

Come proteggersi contro gli incendi dolosi

Rimandando a futuri articoli l’approfondimento su altri aspetti della prevenzione incendi, ci soffermiamo in particolare su alcune indicazioni relative alla protezione contro le cause più comuni di incendio.

Infatti l’esperienza mostra che “gli incendi sono o causati dallo stesso processo produttivo (per esempio problemi al motore, autocombustione, introduzione di sorgenti di innesco) oppure tipicamente da atti dolosi, dall’atto di fumare, da lavori a caldo, da difetti dell’impianto elettrico o di apparecchiature elettriche”.

 

Riguardo alla protezione contro gli atti dolosi si segnala che il pericolo di atti dolosi può essere ridotto “prendendo in considerazione in anticipo ogni possibile minaccia ed adottando le appropriate contromisure”. In questo senso “la sicurezza dell’impianto dovrebbe essere parte dello stesso concetto di sicurezza della società”.

 

Si sottolinea che una protezione totale contro l’incendio doloso non è possibile, tenendo conto che comunque “un buon ambiente di lavoro e la motivazione del personale, così come una prospettiva positiva per il successo economico della società, hanno una influenza sul rischio di incendio doloso”.

 

Sono poi riportate varie indicazioni e misure:

  • “il personale deve essere selezionato con attenzione. Si raccomanda un comportamento ponderato in caso di conflitti interni”;
  • “l’accesso al sito dovrebbe essere ristretto solo alle persone autorizzate. Alle persone non autorizzate deve essere impedito l’accesso al sito. Un segnale ‘vietato l’accesso alle persone non autorizzate’ deve essere installato. Si raccomanda di accompagnare i visitatori e qualsiasi altra persona estranea alla società durante la visita. Il sito dovrebbe essere reso sicuro contro l’accesso di persone non autorizzate. A questo scopo, recinti di tipo industriale con protezione anti arrampicata ad un’altezza di 2.5 m si sono dimostrati utili e sono raccomandati”;
  • “i punti di accesso dovrebbero essere monitorati permanentemente durante le ore di attività. In generale, le porte accessibili, le finestre, i lucernari, i cavedi e simili aperture dell’edificio dovrebbero essere protette contro l’intrusione. Una misura migliorativa è l’installazione di un impianto antiintrusione”;
  • “di notte, il sito deve essere illuminato a sufficienza.  Si raccomanda che il sito sia monitorato durante le ore in cui non si svolge l’attività, mediante una società di vigilanza o mediante personale interno in numero sufficiente. Ad intervalli regolati, dovrebbero operare squadre di ronda interne ed esterne con un controllo a tempo. Per una rivelazione precoce dei fuochi allo stadio iniziale, le ronde sono necessarie al massimo con intervalli di 2 ore. Per il monitoraggio esterno, un’alternativa potrebbe essere un sistema di videosorveglianza connesso ad una postazione permanentemente presidiata”;
  • “le operazioni di allarme dovrebbero essere regolate. Una alternativa raccomandata al posto delle ronde interne per una rivelazione precoce degli incendi è un impianto di rivelazione ed allarme connesso ad una postazione permanentemente presidiata che possa allertare immediatamente gli enti preposti”;
  • “per scoraggiare l’ incendio doloso dalle vicinanze dell’attività, dovrebbe essere uno spazio minimo di 10 m fra un deposito all’aperto ed ogni confine accessibile, oppure un muro protettivo appropriato realizzato con materiale non combustibile”;
  • i materiali combustibili “non dovrebbero essere stoccato vicino ai muri perimetrali; la distanza minima dovrebbe essere 10 m. A seconda delle condizioni di rischio (per esempio tipo di costruzione, materiali della facciata, tipo e stoccaggio dei materiali combustibili), una distanza più grande potrebbe anche essere necessaria. Nel caso, ciò dovrebbe essere concordato con l’assicurazione. La distanza si applica analogamente anche ai veicoli parcheggiati durante le ore in cui non si svolge l’attività”.

 

I rischi del fumo, dei lavori a caldo e delle apparecchiature

Si segnala poi che nel sito, sia all’interno che all’esterno, “deve essere proibito fumare ed usare fiamme libere. Tali divieti devono essere segnalati mediante apposita cartellonistica, specialmente nei punti di accesso dall’esterno. Il divieto di fumo può essere garantito solo se è controllato il suo rispetto e se vengono prese azioni disciplinari in caso di trasgressione”.

Inoltre il personale “deve essere istruito sull’argomento del rischio di incendio a causa di mozziconi di sigaretta spenti male e gettati in giro senza attenzione. Ogni membro del personale deve confermare per iscritto di aver ricevuto istruzioni in tal senso e che le trasgressioni possono comportare azioni disciplinari”.

Le aree fumatori “devono essere istituite per evitare che il personale infranga il divieto. Le aree fumatori devono essere autorizzate dalla direzione ed indicate chiaramente mediante apposita cartellonistica”.

 

Il documento si sofferma poi sui lavori a caldo (hot works) e indica che per le operazioni di saldatura, taglio a caldo, ed altri lavori con fiamme libere o che comportano la produzione di scintille, “deve essere obbligatoria una procedura per l’autorizzazione dei lavori a caldo.  I permessi per i lavori a caldo devono specificare le condizioni e le precauzioni di sicurezza da adottare con riferimento ai possibili rischi specifici presenti nel sito. La procedura dei permessi per i lavori a caldo si applica sia al personale interno della società sia al personale esterno”.

 

Riguardo, infine, alle apparecchiature elettriche si indica che tali apparecchiature – ad esempio ventilatori, convettori, ecc. – “devono essere installati e utilizzati in conformità alle normative elettriche”.

Inoltre le postazioni di ricarica di carrelli elevatori “dovrebbero essere posizionati in un locale apposito dotato di compartimentazione con resistenza pari ad almeno di 90 minuti e dotati di sufficiente ventilazione. Se le postazioni di ricarica non possono essere posizionate in un locale unico o se esiste un solo apparecchio per ogni edificio, ogni caricatore dovrebbe essere tenuto libero da materiali combustibili per un raggio di almeno 2,5 m intorno e sopra di esso. Tale area deve essere identificata permanentemente e resa ben visibile mediante apposita colorazione e/o barriere opportune”.

 

Si indica poi che “in via di principio, il funzionamento di apparecchi elettrici per uso privato come macchine del caffè, frigoriferi, radio, stufette, forni a microonde, ecc. dovrebbe essere proibito. Tali apparecchi, quando necessario, dovrebbero essere forniti dalla società. Quando possibile, è raccomandabile fornire apparecchiature progettate per l’uso commerciale”. 

 

L’indice della linea guida CFPA

Concludiamo riportando l’indice della linea guida “Trattamento e stoccaggio di rifiuti e materie prime secondarie”:

 

1. Introduzione   

2. Scopo

3. Definizioni  

4. Protezione antincendio

5. Protezione contro le cause più comuni di incendio

6. Prevenzione antincendio strutturale

7. Impianti antincendio

8. Difesa antincendio

9. Protezione dalle esplosioni

10. Equipaggiamento tecnico operativo

11. Organizzazione del deposito

12. Organizzazione della lotta antincendio

13. Protezione ambientale

14. Linee Guida  

15. Allegato A (Resistenza al fuoco delle compartimentazioni di locali tecnici)

 

 

RTM

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

CFPA-Europe, “ Trattamento e stoccaggio di rifiuti e materie prime secondarie”, a cura di Hardy Rusch - VdS Schadenverhütung - Linea Guida CFPA-E numero 32:2014 F – traduzione di Guido Zaccarelli dalla versione inglese in italiano (formato PDF, 9.27 MB).

 

 

NB: Attraverso il sito di CFPA-Europe è possibile visualizzare le varie linee guida ed è possibile inoltre cliccare sul seguente link - Prevenzione incendi - per avere ulteriori informazioni, aggiornate e correlate alla normativa italiana, sulle strategie e modalità di prevenzione incendi.

Ricordiamo anche la pubblicazione della Circolare ministeriale n. 1121 del 21 gennaio 2019 recante “Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi”.

 

 



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