Le immagini dell'insicurezza: pausa pranzo
Italia anno 2023.
Questa volta mi è capitato di vedere una scena che pensavo fosse ormai dimenticata negli annali. Penso che fosse dalla fine degli anni ottanta, inizio anni novanta, che non mi capitava di vedere un operaio che, durante la pausa pranzo, mangiava in queste condizioni:
- una scatoletta di tonno,
- un brick di succo,
- un bancale di legno appoggiato a terra a far da sedia,
- una pavimentazione in asfalto ricoperto di polvere, unto, sporcizia.
In linea generale il contratto di lavoro del settore nel quale il lavoratore prestava la propria attività, prevede che l’impresa, ove non sia istituito un servizio mensa in cantiere, o provvede a fornire un ticket-pasto o potrà fornire tale servizio stipulando convenzioni con locali di ristorazione per garantire ai lavoratori il consumo di un pasto caldo.
Nel cantiere in oggetto non era presente un servizio mensa o un luogo ad uso refettorio in quanto gli spazi non lo permettevano e le imprese impegnate nei lavori, avevano stipulato convenzioni con locali della zona per garantire ai lavoratori il consumo di un pasto.
Poi arriva questa ditta che decide che i lavoratori non hanno nessun diritto e che il pranzo non solo non gli spetta, ma nemmeno prevede le modalità con cui possano consumare quanto si portano da casa.
Non serve dire che l’immediata segnalazione al responsabile dei lavori ha portato la ditta a cambiare immediatamente la sua politica relativa ai pasti dei lavoratori.
Però resta l’amaro in bocca (e non solo per la polvere), di come a volte i lavoratori vengono trattati (non era certo la prima volta che quei lavoratori si trovavano in suddette condizioni).
Geom. Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS
Fonte: SICURELLO.no: l’evidenza dei mancati infortuni
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.
Pubblica un commento
Rispondi Autore: raffaele scalese - likes: 0 | 07/06/2024 (08:55:05) |
Sicuramente le immagini sono eloquenti. Non sarei tanto sicuro nell'individuare le responsabilità della ditta in merito al mancato accordo/convenzione. Ci sarebbe anche la possibilità che il lavoratore abbia deliberatamente scelto la modalità anche in presenza di altre opportunità. Naturalmente, se possibile, questo sarebbe anche peggio in quanto staremo al solito concetto stravolgente "basta che stanno a posto le carte" (contratyi, DVR, formazioni ecc) Purtroppo ..... |
Rispondi Autore: Gianni - likes: 0 | 08/06/2024 (09:24:07) |
Foto di esempio presentata di chi un cantiere lo ha visto solo sul computer. |
Rispondi Autore: Massimo Tedone - likes: 0 | 11/06/2024 (00:52:47) |
Beh, ora non esageriamo con le opinioni, certamente il Dott. Farina forse ha voluto dimostrarsi stupefatto nel vedere ciò. Purtroppo è all'ordine del giorno assistere a queste cose e non solo nell'edilizia; personalmente qualche anno fa l'ho vista in un'officina e non si era nemmeno lavatole mani anche perché non c'erano a disposizione né detergenti adatti né, tantomeno, carta asciugamani; si pensi che i dipendenti dovevano portarsi anche la carta igienica, ed è tutto. Purtroppo, in molte aziende la sicurezza è vista sempre come un costo esagerato. |