Le immagini dell’insicurezza: al limite del lavoro in quota
Brescia, 19 Mag - Normativamente il lavoro in quota è l’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile ed in tal caso devono essere adottate specifiche procedure di lavoro con conseguenti adempimenti a tutela della sicurezza dei lavoratori. Ciò non vuol dire che se il lavoro si svolge ad un’altezza inferiore a 2 m rispetto ad un piano stabile non è necessario attuare alcun provvedimento di tutela.
Dalla fotografia presentata nelle immagini dell’insicurezza di SICURELLO.no di oggi non è possibile capire se il lavoratore è esposto ad una caduta “sopra” o “sotto” i due metri (probabilmente una questione di centimetri), quello che è comunque molto evidente è il rischio che il lavoratore, addetto alla “casseratura” di alcuni pilastri, sta correndo.
Arrampicato sul cassero stesso, con i piedi sulle “cravatte” di bloccaggio, gli basterebbe poco per una rovinosa e sicuramente dannosa caduta dall’alto.
Ancora una volta una scarsa valutazione dei rischi, delle procedure non corrette o non correttamente applicate e controllate, l’assenza di opere provvisionali, espongono l’addetto (che probabilmente sconta anche una certa incoscienza) verso un limite invalicabile tra equilibro e tragica caduta.
Geom. Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS e Responsabile Comitato AiFOS COSTRUZIONI
Fonte: SICURELLO.no : l’evidenza dei mancati infortuni.
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