Le immagini dell’insicurezza
Brescia, 24 Mar - Il decreto legislativo 81/2008 all’articolo 96 è molto chiaro “i datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti […]
- predispongono la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili,
- curano che l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente”.
Ecco allora che il termine “visibili ed individuabili” e “correttamente” possono dare adito a molte interpretazioni, ma forse - per quanto riguarda le immagini dell’insicurezza di SICURELLO.no di oggi – l’interpretazione è una sola: recinzione non individuabile in quanto totalmente assente, modalità di evacuazione dei detriti perlomeno dubbia.
Le fotografie sono chiare:
- cantiere all’interno di un edificio posto in un quartiere di un capoluogo di regione,
- furgone parcheggiato a cavallo tra un tratto di marciapiede e la pubblica via, il tutto nei pressi di un incrocio,
- zero segnaletica,
- zero recinzioni,
- zero protezioni,
- zero sorveglianza,
- proiezione delle macerie - che vengono scaricate sul furgone tramite il classico tubo convogliatore – parzialmente limitata dalla presenza di un pannello posizionato contro la sponda laterale del furgone.
A questo punto ogni riflessione risulta inutile: l’articolo 96 è totalmente disatteso (e come sempre anche il buon senso).
Ma….
…ma alla fine c’è anche la chicca: il posizionamento e la stabilità del tubo convogliatore sono garantiti da una scala semplice alla quale il tubo è stato legato. Peccato che ad ogni scarico la scala oscilli vistosamente rendendo il tutto notevolmente instabile.
Geom. Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS e Responsabile Comitato AiFOS COSTRUZIONI
Fonte: SICURELLO.no : l’evidenza dei mancati infortuni.
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