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Le immagini dell’insicurezza

  
Trento, 1 Feb - Ancora una volta affrontiamo il tema dei cantieri che - pur non eseguiti sulla sede stradale -  coinvolgono comunque gli utenti della strada, siano essi veicoli o pedoni.
 
La situazione di oggi ci mostra la fase di getto del calcestruzzo per un cantiere di ristrutturazione. Probabilmente gli spazi di cantiere non sono sufficienti per il posizionamento della betonpompa e relative autobetoniere addette alla fornitura del materiale e pertanto la fase avviene con il posizionamento dei mezzi sulla sede stradale (zona molto trafficata ed attigua ad una clinica ospedaliera).
 
 
 
 
 
Dalle immagini è evidente che il braccio della betonpompa sorvola il marciapiede e non risulta presente alcuna protezione (attiva o passiva) dei pedoni che abbiano a passare sotto di esso, ricordiamo che esiste il divieto di transito o sosta nel raggio d’azione del braccio della pompa stessa.
 
Ricordiamo che il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., all’allegato XV, disciplina in modo chiaro ed univoco i contenuti del Piano di Sicurezza e Coordinamento che deve tenere conto anche degli eventuali rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l'area circostante, nonché delle eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali ed infine della dislocazione delle zone di carico e scarico. Mentre il Coordinatore in Fase di Esecuzione deve verificare che quanto previsto venga applicato.
 
Ecco allora che, vista la necessità di posizionare i mezzi sulla sede stradale, qualcuno dovrebbe aver previsto l’esecuzione – nel rispetto delle regole - di questa fase di lavoro prescrivendo, ad esempio:
- Formazione di un tunnel di protezione (soluzione onerosa che certamente dipende dalla frequenza di esecuzione di lavori che “coinvolgono” il passaggio di persone sul marciapiede),
  oppure
- Chiusura temporanea del marciapiede, con apposizione di specifica segnaletica che invita i pedoni ad attraversare la strada, ed in questa situazione c’è pure la fortuna di avere gli attraversamenti pedonali già segnalati prima e dopo l’area di cantiere.
 
Infine una nota sulla segnaletica posizionata sulla sede stradale (non visibile sulle foto) che risultava in ogni caso abbastanza carente.


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Sicurezza Calcestruzzo (Produzione) - Categoria Istat: C - Attività Manifatturiere
 
In merito alla fornitura in sicurezza del calcestruzzo in cantiere, PUNTOSICURO  ha pubblicato un approfondimento dal titolo: “Procedure sicure per la fornitura di calcestruzzo in cantierenel quale viene riportato il documento approvato dalla Commissione consultiva che fornisce informazioni alle imprese esecutrici e alle imprese fornitrici di calcestruzzo preconfezionato e riporta le  modalità di coordinamento e le procedure sicure per le operazioni di scarico con autobetoniera.
 
Si ringrazia la Geometra Isabella Andreatta per le fotografie.
 
Farina Geom. Stefano, Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS
 
 
 


Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

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Rispondi Autore: Flavio - likes: 0
01/02/2013 (10:29:13)
I problemi sono esclusivamente i Tempi e i Costi. Sono un RSPP consulente di società di produzione e fornitura ci calcestruzzo in cantiere, e troppo spesso mi trovo davanti a situazioni simili... Troppe volte conta piu l'azione "lampo" che quella pianificata dove tempi e costi rallentano l'opera. Il problema è anche un'altro: SE LA SOCIETA CHE FA FORNITURA DI CALCESTRUZZO SI RIFIUTA DI OPERARE IN CONDIZIONI DI INSICUREZZA, IL CLIENTE TROVERA SEMPRE CHI E' DISPOSTO A FARLO AL POSTO SUO.... e allora per non perdere il lavoro SPECIE IN QUESTO PERIODO DI CRISI ECONOMICA si accetta qualunque compromesso, ovviamente a discapito della sicurezza
Rispondi Autore: Alberto Rosso - likes: 0
01/02/2013 (11:15:59)
Problema (quello dei tempi e costi - soprattutto questi ultimi) con il quale ci si è sempre confrontati, anche in periodi migliori di questo, per cui figuriamoci adesso......
Rispondi Autore: Nicola - likes: 0
01/02/2013 (12:13:52)
tempi? costi? siamo onesti, bastano 2 transenne e si risolve il problema, senza contare che i rpoblemi derivanti da un eventuale incidente, anche non grave, sarebbero più dispendiosi, sia in costi che tempi. saluti
Rispondi Autore: Francesco Russo - likes: 0
01/02/2013 (16:00:19)
Non trovo sia così oneroso creare un tunnel con tubi innocenti con copertura di pannelli metallici, i classici per un ponteggio e fogli di nylon.
Sicuramente meno dispendioso di un rimborso per infortunio a un passante o danno creato per caduta di cemento dal culmine del braccio della betonpompa su pedoni che transitano.
Rispondi Autore: Eugenio Roncelli - likes: 0
02/02/2013 (08:40:32)
Il problema generale è che i controlli delle Autorità sono sempre e solo di tipo "formale". Se ci fossero controlli reali, gli operatori si adeguerebbero.
Solo che gli Enti preposti non hanno "voglia" di uscire in campo e verificare quello che tutti noi vediamo sui cantieri.
Rispondi Autore: Antonio Pantò - likes: 0
02/02/2013 (18:07:04)
il problema è che con le transenne avrebbero dovuto pagare TOSAP per l'occupazione temporanea del marciapiede.
Rispondi Autore: Antonio Amato - likes: 0
06/02/2013 (07:38:48)
Io penso che sia anche pigrizia nella soluzioni dei probemi. Io ho risolto situazioni dove la soluzione era dietro l'angolo. Mi chiedo se per alcuni questa pigrizia sia di natura mentale o fisica.

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