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La sicurezza nelle segherie e nella scortecciatura dei tronchi

La sicurezza nelle segherie e nella scortecciatura dei tronchi
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Lavorazione del legno

16/06/2017

Un documento dell’Inail riporta indicazioni e buone prassi per i lavoratori operanti nelle aziende di prima lavorazione del legno. Focus sulla scortecciatura dei tronchi: il rischio di affaticamento, le protezioni e gli interventi sulla macchina.

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La sicurezza nella lavorazione del legno
Formazione sui rischi specifici per chi lavora in falegnameria (Art. 37 D.Lgs. 81/08)

 

Roma, 16 Giu – Attraverso i resoconti della rubrica “ Imparare dagli errori”, dedicata al racconto di infortuni e malattie professionali, sappiamo quanto siano frequenti e ancora numerosi gli infortuni nel comparto del legno e tra i lavoratori operanti nelle aziende di prima lavorazione del legno, le segherie.

 

E proprio per cercare di mantenere alta l’attenzione sulla prevenzione in questo comparto, l’Inail ha pubblicato la seconda edizione, aggiornata al 2017, del documento, realizzato dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) in collaborazione con la Federazione italiana delle industrie del Legno, del Sughero, del Mobile e dell’Arredamento ( FederlegnoArredo), “Segheria Sicura -  Opuscolo informativo per Lavoratori delle aziende di prima lavorazione del legno”.

 

Nel documento, come ricordato in un nostro precedente articolo di presentazione della edizione del 2012, sono analizzati i principali fattori di rischio - infortunistici, organizzativi, igienico-ambientali - che possono incontrarsi nell’ambito di ciascuna fase e sono riportate le buone prassi per svolgere il lavoro in sicurezza.

In particolare l’attenzione, oltre al tema dell’esposizione alle polveri di legno, è rivolta all’utilizzo di alcune macchine caratteristiche del comparto:

- segatronchi;

- scortecciatrice;

- intestatrice;

- sega a refendino;

- multilame (gatter);

- refilatrice.

 

Avendo già parlato, nel precedente articolo di PuntoSicuro, di scarico dei tronchi, con riferimento anche all’altezza, al fissaggio e al controllo delle cataste di tronchi, ci soffermiamo oggi sulla scortecciatura dei tronchi.

 

Il documento ricorda, innanzitutto, l’incidenza di stanchezza e stress sulla sicurezza del lavoratore. Si indica, infatti, che l’operatore “dovrà recarsi sul posto di lavoro sempre in buone condizioni psicofisiche” e si dovranno garantire “turni e ritmi di lavoro che non siano motivo di eccessivo affaticamento dell’operatore”.

Si segnala che generalmente le cause dell’affaticamento e dello stress sul posto di lavoro derivano da:

- “tempi da rispettare imposti da altri: nell’affidare i compiti all’operatore si dovrà tener conto delle capacità e possibilità del lavoratore;

- ritmi di lavoro dettati dalle macchine, senza possibilità di interruzioni o rallentamenti: si dovrà tarare la produzione non solo tenendo conto delle potenzialità dei macchinari, ma anche della potenzialità del lavoratore;

- temperature elevate, condizioni atmosferiche avverse: la postazione di lavoro dovrà essere protetta dagli agenti atmosferici;

- rumore: le postazioni di lavoro cabinate migliorano il confort e il benessere dell’operatore;

- ore di lavoro straordinario: organizzare turnazioni al fine di distribuire i tempi di lavoro su più lavoratori. A tal proposito, si ricorda l’utilità di formare sempre uno o due sostituti del lavoratore titolare;

- lavoro ripetitivo: organizzare un turnover dei lavoratori per ridurre la monotonia del lavoro”.

Senza dimenticare le possibili cause di condizioni psicofisiche inadeguate dovute:

- “alla carenza di riposo precedente da parte dell’operatore;

- all’assunzione di bevande alcoliche o farmaci (es. psicofarmaci, antistaminici per allergie) che influiscono negativamente sui tempi di reazione”.

 

Il documento fornisce poi alcune prassi relative all’accesso alla scortecciatrice con microinterruttore e/o fotocellula.

 

Si ricorda che gli organi pericolosi della macchina scortecciatrice “non dovranno essere raggiungibili da parte dell’operatore, mentre essi sono in movimento”. E per impedire il raggiungimento degli organi pericolosi in movimento, “la macchina dovrà essere protetta, segregata, oppure provvista di dispositivi di sicurezza.  

In particolare le protezioni della macchina “potranno essere:

- fisse: in tal caso, per rimuovere le protezioni degli organi pericolosi deve essere necessario l’uso di un attrezzo, quale ad esempio chiave inglese, cacciavite, etc.;

- mobili: in tal caso, le protezioni dovranno essere collegate a un microinterruttore che interrompa il funzionamento della macchina in caso di rimozione della protezione”.

E non è considerata idonea una “protezione fissa che possa essere rimossa senza l’uso di attrezzi o una mobile la cui rimozione non determini l’arresto immediato della macchina. La segregazione della macchina potrà essere ottenuta delimitando la macchina con una recinzione, all’interno della quale si può accedere solo attraverso un cancello collegato a microinterruttore che interrompa immediatamente il funzionamento della macchina, in caso di apertura del cancello”.

Nel documento, che vi invitiamo a visionare integralmente, si riportano anche indicazioni su altri dispositivi come l’interruttore di arresto di emergenza e la bobina di minima tensione.

 

Concludiamo riportando alcune procedure per intervenire in modo sicuro in caso di inceppamento della scortecciatrice.

 

L’operatore dovrà intervenire seguendo una “procedura prestabilita e ufficializzata per iscritto”.

E in particolare accertato l’inceppamento, “l’operatore deve:

- arrestare la macchina, disinserendo la corrente elettrica di alimentazione;

- apporre sul quadro di comando un cartello segnaletico, indicante che la macchina è in manutenzione;

- avvicinarsi alla macchina indossando i seguenti dispositivi di protezione individuali: guanti di protezione delle mani; scarpe antinfortunistiche con puntale rinforzato; occhiali di protezione;

- rimuovere le protezioni che impediscono il raggiungimento del tronco in lavorazione, utilizzando gli attrezzi adeguati allo scopo; per nessun motivo l’operatore dovrà fare un uso improprio degli attrezzi;

- utilizzare apposite leve per cercare di rimuovere l’inceppamento del tronco. Le leve dovranno essere state previste in precedenza in equipaggiamento alla postazione di lavoro, in maniera tale da impedire all’operatore l’uso di attrezzi non adeguati allo scopo;

- nel fare forza con la leva, fare attenzione a: non procurarsi strappi muscolari, mantenere sempre le perfette condizioni di equilibrio del corpo, per evitare di cadere nel caso di improvviso sblocco della leva e non procurarsi urti o schiacciamenti; 

- per nessun motivo, cercare di rimuovere l’inceppamento direttamente con le mani; tale operazione potrebbe essere causa di pericolosi schiacciamenti;

- in caso di bisogno, chiedere aiuto al personale addetto alla manutenzione, che conosce le modalità di intervento;

- terminato l’intervento, ripristinare tutte le protezioni, in maniera tale da rispettarne sia le modalità di montaggio sia la funzionalità;

- accertatosi di aver ripristinato correttamente il tutto, tornare alla postazione di comando e rimettere in funzione la macchina stessa”.

 

Il documento sottolinea infine che l’operatore “non deve compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di sua competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o altrui”.

 

L’indice del documento:

 

- Scarico dei tronchi

- Scortecciatura dei tronchi

- Intestazione dei tronchi

- Taglio dei tronchi con segatronchi

- Taglio delle tavole di legno con refendino

- Taglio delle tavole con multilame (gatter)

- Taglio delle tavole con refilatrice

- Scorniciatura dei semilavorati

- Accatastamento ed essiccazione dei prodotti tagliati

- Movimentazione dei prodotti finiti

- Manutenzione dei macchinari

- Esposizione a polveri di legno

 

Bibliografia

 

 

 

 

Inail, Contarp, “ Segheria Sicura -  Opuscolo informativo per Lavoratori delle aziende di prima lavorazione del legno”, autore Federlegno Arredo, aggiornamento di Francesca Romana Mignacca (Contarp, Inail), edizione 2017 (formato PDF, 370 kB). 

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Segherie sicure - 2017”.

 

 

RTM



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