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Errori nelle strategie di formazione: pedagogia vs. andragogia

La parola "pedagogia" è formata dalle parole greche paidi (bambino) e ago (guida); l'"andragogia", invece, dalle parole andras (uomo) e ago (guida). Entrambe le parole si riferiscono a strategie di apprendimento, ma ognuna si riferisce a filosofie distinte.

Seguendo questo filo logico, è facile desumere che l'andragogia si riferisce ai metodi e agli approcci utilizzati nell'educazione degli adulti, diretta all'autorealizzazione, all'acquisizione di esperienza e alla risoluzione dei problemi, mentre la pedagogia è un metodo educativo in cui lo studente viene guidato dall'insegnate per l'orientamento, la valutazione e l'acquisizione di conoscenze.

Tuttavia alcuni applicano la teoria pedagogica a professionisti.

Quali sono le differenze tra Pedagogia e Andragogia?

Pedagogia

  • lo studente dipende dall'insegnante. II responsabile della formazione e della valutazione è l'insegnante
  • lo studente ha poca esperienza, per questo l'insegnante si pone in una posizione di influenza
  • lo studente viene guidato nell'apprendimento (passaggio per passaggio) dall'insegnante
  • la formazione è dettata dall'insegnante e divisa dallo stesso in unità e sequenze logiche
  • lo studente è guidato da motivazione estrinseca (ad esempio, genitori e insegnanti). La formazione è completa quando si è valutati positivamente: promozione vs. bocciatura.

Andragogia

  • il corsista è autosufficiente, responsabile per il proprio apprendimento e mette in atto meccanismi di auto-valutazione
  • il corsista usa la propria esperienza di vita come base per l'apprendimento. Il docente deve avere la capacità di comprendere i diversi background e costruire l'apprendimento sulle basi esistenti. Gli adulti imparano dal docente, ma anche dagli altri corsisti ("peer-education").
  • la formazione non è motivata dalla guida del docente, ma si basa sulle esperienze di vita dei corsisti (proprio a causa di queste i corsisti scelgono un determinato corso). Raramente gli studenti partono da zero su un argomento, ma piuttosto colmano le lacune di conoscenza.
  • il corsista decide in autonomia di partecipare al corso, di solito spinto da un problema o una lacuna inerente la propria vita privata o professionale.
  • il corsista è guidato da motivazione intrinseca: ad esempio, potrebbe voler migliorare la stima di sé, la qualità della propria vita, le proprie capacità di problem-solving oppure è alla ricerca di riconoscimento. La formazione è completa quando si acquisisce la padronanza di una pratica o conoscenza.

Teoria di Knowles

Prima del 1950, lo studio dei metodi di apprendimento era incentrato unicamente sulla pedagogia, sul modo in cui i bambini imparano. Del resto, in quel periodo l'universo dell'apprendimento era quasi unicamente riconducibile alla scuola, intesa in senso tradizionale. Fu proprio in questo contesto che l'educatore per adulti Malcolm Knowles adottò per primo il termine "andragogia" per distinguere un tipo di istruzione plasmato sulle motivazioni uniche degli studenti adulti. Mentre i bambini richiedevano maggiore motivazione estrinseca e si affidavano ai metodi guidati dagli insegnanti, Knowles notò che gli adulti erano auto-diretti e si affidavano fortemente alle proprie esperienze di vita passate quando si avvicinavano a nuove opportunità di apprendimento.

Secondo la sua teoria:

  • Gli adulti sono auto-diretti
  • Gli adulti usano le proprie esperienze passate come risorse per l'apprendimento
  • Gli adulti sono motivati ad apprendere in relazione ai loro ruoli sociali
  • Gli adulti preferiscono apprendere soluzioni che possono essere applicate in situazioni realistiche
  • Gli adulti fanno affidamento su motivazioni intrinseche

Apprendimento degli adulti

Comprendere pienamente le differenze tra pedagogia e andragogia potrebbe prevenire l'utilizzo di forme di apprendimento vissute come "poco brillanti" dagli adulti. Non tanto perché i bambini e gli adulti imparino sempre diversamente (entrambi, ad esempio, hanno una risposte positive alla gamification). Il fatto è che gli adulti si avvicinano alla formazione con motivazioni diverse. Hanno esperienza, sanno cosa ha funzionato in passato e hanno abitudini che influenzano il modo in cui apprendono e accolgono nuove informazioni. E' questo il motivo per cui affrontare nuovi argomenti con una strategia pedagogica tradizionale potrebbe essere poco efficace.

L'andragogia chiede ai docenti a fare un lavoro di fino, collegando le esperienze di apprendimento a ciò che i corsisti adulti sanno già. Richiedere o consentire un'opinione personale e "controllare" le proprie conoscenze stimola in modo ottimale le menti degli adulti e li aiuta a sfruttare ciò che sanno a priori rispetto ai nuovi argomenti presentati.

Articolo tratto da eLearningLearning


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