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Per gli esperti del Cpt e dell’Inail ogni giornata rappresenta un ampio arricchimento professionale e offre la possibilità di acquisire documentazione variegata e sempre fruibile di situazioni di rischio quotidiane, da cui trarre spunto per individuare soluzioni e buone pratiche. L’auspicio è quello che tali esperienze possano svilupparsi in maniera più capillare sul territorio per una sempre maggiore sensibilizzazione del personale di un settore ad alto rischio quale quello delle costruzioni.
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La formazione direttamente in cantiere
Pubblichiamo un articolo tratto dagli atti dell’8° Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp “Dalla valutazione alla gestione del rischio. Strategie per la salute e la sicurezza sul lavoro” che si è svolto a Roma a novembre 2013.
LA PREVENZIONE DIRETTAMENTE IN CANTIERE CON L’UNITÀ MOBILE INAIL-CPT DELLA VALLE D’AOSTA
E. Ferro, D. Antoni, S. Nidasio
L’Inail regionale e il Comitato paritetico territoriale della Valle d’Aosta hanno siglato nel 2005 un Protocollo d’intesa con lo scopo di diffondere la prevenzione e la sicurezza sul lavoro nel settore edile. Ancora oggi i lavori proseguono in maniera sinergica e proficua. Tra le varie iniziative l’unione delle risorse umane, economiche e strumentali, ha portato alla realizzazione di un furgone, appositamente allestito con strutture mobili e dispositivi multimediali, per realizzare degli incontri formativi gratuiti direttamente nei cantieri.
L’intento è stato ed è quello di “personalizzare” l’evento formativo, esaminando casi concreti tratti direttamente dalla realtà del singolo cantiere, coinvolgendo così i lavoratori in un processo che analizzi ed eventualmente migliori quelle situazioni in cui essi stessi operano. In questo lavoro si raccontano le esperienze di oltre sette anni di incontri che in molti casi hanno portato alcune imprese a ripetere periodicamente l’iniziativa.
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LA GIORNATA IN CANTIERE
La richiesta per un intervento formativo con l’unità mobile è per l’impresa semplice e immediata. Il datore di lavoro, accedendo al sito del Cpt, può scaricare il modulo da compilare e reinviare via fax o via posta elettronica. Le informazioni richieste dal modulo mirano a focalizzare il tipo di lavori edili svolti (nuove costruzioni, demolizioni, impermeabilizzazioni, fondazioni speciali, cantieristica stradale, gallerie, decorazioni, acquedottistica ecc.), il numero di cantieri attivi e gli addetti interessati.
Il ruolo del datore di lavoro è quindi centrale ed essenziale per mettere in moto il meccanismo; per una migliore efficacia dell’iniziativa è opportuno che egli prepari le maestranze, anticipando loro gli obiettivi e le modalità di svolgimento della giornata formativa. Una volta ricevuta e accettata la richiesta di intervento dell’unità mobile, il tecnico del Cpt si reca presso il cantiere per un primo sopralluogo volto a valutare da un lato la logistica del sito, con particolare riferimento alla accessibilità del mezzo e alla sua eventuale fruibilità in qualità di aula all’aperto; dall’altro lato l’effettiva necessità e opportunità dell’incontro, in funzione della presenza di rischi particolari e della loro tipologia ed entità. Infatti alcune richieste di accesso non sono state accolte vista l’assenza di situazioni di rischio tali da essere prese in considerazione. In occasione del primo sopralluogo si valuta anche la possibilità dell’accesso degli esperti in occasione di una particolare fase lavorativa di peculiare interesse. Il giorno dell’intervento con l’unità mobile l’attività inizia con l’acquisizione da parte dei tecnici di foto e video delle lavorazioni che gli addetti devono svolgere nella loro maniera usuale, cercando di ignorare la presenza degli “osservatori”.
Dopo aver acquisito sufficiente materiale gli argomenti da trattare vengono organizzati e strutturati in una presentazione da proiettare, adattata di volta in volta per tipologia e gravità di rischi. L’esperienza acquisita dai tecnici, incontro dopo incontro, ha portato alla precisa scelta didattica di limitare le diapositive “teoriche” con testo scritto solo laddove strettamente necessarie, in quanto percepite come decontestualizzate. Una volta predisposto il materiale su cui lavorare viene allestita l’aula.
A seconda della logistica del cantiere si sceglie la soluzione d’aula migliore: a volte si sfrutta il tendone in dotazione del furgone, in altri casi si collocano schermo, tavolo e sedie in un angolo del cantiere, magari con le attrezzature “a rischio” bene in vista proprio a scopo didattico. Tra i numerosi allestimenti d’aula vale la pena di ricordare un solaio con tutti i ferri ancora scoperti e “in agguato”. Preparati il materiale e l’aula si inizia con la “lezione” gestita in una discussione aperta con i lavoratori; infatti lo stesso lavoratore, riconoscendosi nei video e nelle foto, è portato ad individuare autonomamente i comportamenti a rischio e, guidato dall’esperto, trova le soluzioni più efficaci.
In numerose occasioni i lavoratori hanno iniziato costruttivi dibattiti fra di loro e spesso è emerso che la fretta nel lavoro deriva da una loro idea di efficienza piuttosto che da una effettiva istruzione lavorativa impartita dal datore di lavoro o dal capo-cantiere. A riguardo dei datori di lavoro vale certo la pena sottolineare che, ad eccezione di rare occasioni, sono stati sempre presenti e attivi durante gli incontri e spesso sono stati essi stessi fornitori di foto significative da prendere a spunto.
A conclusione della giornata in cantiere i tecnici formalizzano il Verbale di formazione già citato. Tale formazione costituisce, a pieno titolo, adempimento all’articolo 36 del d.lgs. 81/2008 e costituisce formazione aggiuntiva rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente (articolo 37 d.lgs. 81/2008 e accordo stato-regioni del 21/12/2011).
ESPERIENZE PARTICOLARI
In questa sede si vuole condividere alcune esperienze di particolare interesse, acquisite in oltre sette anni di incontri, per logistica, morfologia del sito, tipologia di cantiere, variabilità dei rischi. È senz’altro da citare il caso di un’impresa a cui è stata commissionata la costruzione di una centrale termoelettrica. Il datore di lavoro ha fotografato tutte le fasi della costruzione: dallo scavo per le fondamenta, alle gettate, alla istallazione delle turbine, fino alla consegna della centrale; ha poi trasmesso ai tecnici circa 500 foto dalle quali trarre “ispirazione” per scegliere gli argomenti da trattare con i lavoratori coinvolti.
La giornata formativa con gli addetti di questa impresa si è svolta quindi a lavori terminati; gli esperti si sono comunque trovati in aula un gruppo di lavoratori abituati a queste iniziative del datore di lavoro che, impegnandosi personalmente, ha dato loro una ulteriore prova del senso di responsabilità nei loro confronti e ne ha aumentato la consapevolezza in materia di sicurezza sul lavoro. Altra esperienza degna di menzione è stata la giornata formativa per persone addette ad istallazione di linee elettriche con l’ausilio di elicotteri. La morfologia della Valle d’Aosta rende spesso indispensabile l’utilizzo di elicotteri per le attività più disparate e si rende obbligatoria la conoscenza delle norme di sicurezza che regolano l’uso di questo mezzo, tanto affascinante quanto pericoloso.
In primo luogo si tratta sempre di lavori che coinvolgono almeno due ditte: l’impresa costruttrice e la ditta che mette a disposizione l’elicottero. Quest’ultima in genere mette in campo due persone: il pilota e l’addetto che resta a terra e, via radio, dà le indicazioni circa gli aggiustamenti in direzione e quota. Tutti gli addetti devono coordinarsi, ciascuno per la propria parte, affinché i lavori vengano efficacemente portati a termine. In questa circostanza il tema centrale dell’incontro è stato quindi la corretta comunicazione e lo scambio di informazioni sui rispettivi lavori, con sottolineatura delle norme di sicurezza vincolanti ed essenziali per tutte le persone coinvolte.
Nella stessa giornata è stato anche affrontato il tema dei dispositivi personali di protezione anticaduta, dispositivi di terza categoria per i quali è obbligatorio l’addestramento, visto che l’aggancio dei diversi tronconi dei pali avviene ad una quota di lavoro ben superiore di due metri dal piano stabile. Lo stesso argomento è stato trattato in un’altra occasione particolare, che ha visto coinvolto il personale delle ditte che si occupano della manutenzione delle autostrade valdostane, delle loro gallerie, viadotti, scarpate ecc., viste le numerose casistiche di lavori in quota o su superfici a forte pendenza. Ulteriore esperienza da condividere è relativa alla giornata formativa svolta in aula con il personale di una impresa specializzata in impermeabilizzazioni. Questo personale aveva l’abitudine di utilizzare le ciabatte anziché adeguate calzature e di operare senza alcuna protezione dal rischio di caduta, nonostante il loro lavoro si svolga su tetti pendenti con uso di cannelli, bitumi e altri impermeabilizzanti.
Questi temi hanno coinvolto direttamente anche il datore di lavoro per la scelta di opportune soluzioni a specifiche problematiche contingenti, come ad esempio quella delle scarpe antinfortunistiche “tipiche” del settore edile, inadeguate al lavoro sui rotoli impermeabilizzanti.
CONCLUSIONI
La collaborazione tra Cpt e Inail, il lavoro già svolto e quello ancora da svolgere, grazie alle molteplici possibilità d’impiego dell’unità mobile, è senz’altro un esempio di concreta azione di prevenzione. La giornata formativa con l’unità mobile porta vantaggio a tutte le persone coinvolte. Per i lavoratori le ricadute positive sono indubbie, in considerazione del coinvolgimento diretto e dello scambio di opinioni e soluzioni.
Il riconoscersi nel proprio lavoro sul proprio cantiere consente un apprendimento molto più efficace e dagli effetti più duraturi. È possibile affermare ciò grazie ai riscontri che gli stessi datori di lavoro portano al Cpt, accompagnati spesso dalla richiesta di un nuovo accesso per un nuovo cantiere. Per il datore di lavoro rappresenta un importante momento di confronto sulla gestione della sicurezza nella propria impresa, nonché l’opportunità di acquisire uno dei requisiti previsti per accedere agli sconti di premio assicurativo ai sensi dell’articolo 24 delle Modalità di applicazione delle Tariffe dei premi Inail.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: carmelo catanoso - likes: 0 | 04/09/2015 (07:20:03) |
Nulla di nuovo. Iniziativa già sperimentata per anni dal QUA.S.CO. di Bologna fin dal 1993. |