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Edilizia: prevenire i rischi nell’attività di manutenzione e riparazione
Torino/Messina, 24 Giu – Molti degli incidenti che avvengono nel mondo edile sono correlati alle necessarie attività di manutenzione o di riparazione. E sono certamente le manutenzioni sulle coperture le attività a maggior rischio di infortunio grave, tanto che molte regioni italiane hanno prodotto regolamenti e istruzioni tecniche proprio per facilitare la predisposizione di misure preventive e protettive per l'accesso, il transito e l'esecuzione dei lavori di manutenzione in quota in condizioni di sicurezza.
Possiamo trovare utili suggerimenti sulla prevenzione degli infortuni nelle attività di manutenzione e riparazione attraverso le schede bibliografiche della “ Guida per la sicurezza in edilizia”, una pubblicazione elaborata con il concorso di INAIL Sicilia, Coordinamento Regionale dei CPT della Sicilia, CPT-ESE di Messina e CPT di Torino.
Innanzitutto è bene comprendere quali attività siano contemplate dalla scheda, attività che possono variare in relazione all’opera considerata, alla specificità del cantiere e che derivano, in questo caso, dalle analisi effettuate su di un campione significativo di cantieri.
Queste le attività considerate: preparazione, delimitazione, e sgombero area; formazione ponteggi e piani di lavoro; definizione e realizzazione accessi ai posti di lavoro; sollevamento e trasporto dei materiali; confezione malte; ripristini minori e rappezzi; pulizia delle superfici esterne (idropuliture - sabbiature); manutenzione opere in ferro; stesura malte e vernici; revisione delle coperture; rifacimento dei manti di copertura; sostituzione di grondaie, pluviali e faldali.
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La scheda 4.01.11.R affronta il tema dellavalutazione dei rischi e riporta gliindici di attenzione relativi ai vari rischi.
È evidente che il rischio con indice di attenzione più alto sia quello relativo alla caduta dall’alto. Un rischio che abbiamo già incontrato e descritto presentando le schede relative alla demolizione e ristrutturazione nel mondo edile.
Per questo ci soffermiamo, in questo caso, su altri quattro rischi con indici di attenzione significativi:
- radiazioni non ionizzanti: “le zone dove si svolgono le attività di saldatura, taglio termico o altre attività che comportano l’emissione di radiazioni non trascurabile devono essere opportunamente segnalate e, ove possibile, schermate (ad esempio, teli o pannelli ignifughi), in modo da evitare l’esposizione a radiazioni da parte dei non addetti ai lavori; qualora la schermatura non sia tecnicamente possibile, i non addetti alla saldatura devono essere allontanati. Gli addetti devono fare uso di idonei DPI per la protezione degli occhi e della pelle (ad esempio, occhiali, schermi facciali e indumenti protettivi) ed essere sottoposti a sorveglianza sanitaria”;
- nebbie: “durante le operazioni di idropulitura a freddo o a caldo (o di altri prodotti applicati con modalità simili) i lavoratori addetti devono indossare idonei gambali, indumenti protettivi impermeabili e DPI adeguati all’agente, quali schermi facciali, maschere, occhiali). La pressione della pompa e la distanza dalla parete da trattare devono essere proporzionate alle caratteristiche del materiale. Il personale non strettamente necessario deve essere allontanato. La zona di lavoro deve essere opportunamente segnalata e delimitata con barriere”;
- gas, vapori: “nei lavori a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e prodotti che possono dar luogo, da soli o in combinazione, a sviluppo di gas, vapori, aerosol e simili, dannosi alla salute, devono essere adottati provvedimenti atti a impedire che la concentrazione di inquinanti nell’aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme vigenti. La diminuzione della concentrazione può anche essere ottenuta con mezzi di ventilazione generale o con mezzi di aspirazione localizzata seguita da abbattimento. In ambienti confinati deve essere effettuato il controllo del tenore di ossigeno, procedendo all’insufflamento di aria pura secondo le necessità riscontrate o utilizzando i DPI adeguati all’agente. Deve comunque essere organizzato il rapido deflusso del personale per i casi di emergenza. Qualora sia accertata o sia da temere la presenza o la possibilità di produzione di gas tossici o asfissianti o la irrespirabilità dell’aria ambiente e non sia possibile assicurare una efficace aerazione ed una completa bonifica, gli addetti ai lavori devono essere provvisti di idonei respiratori dotati di sufficiente autonomia. Deve inoltre sempre essere garantito il continuo collegamento con persone all’esterno in grado di intervenire prontamente nei casi di emergenza”.
- caduta materiale dall’alto: “tutto il perimetro a terra corrispondente ai lavori eseguiti su facciate e coperture deve essere delimitato con barriere ed i luoghi di stazionamento e di passaggio protetti con robuste tettoie di protezione. Il posto di carico a terra dei montacarichi deve essere delimitato con barriere per impedire la permanenza ed il transito sotto i carichi. Quando nelle immediate vicinanze dei ponteggi o del posto di caricamento e sollevamento dei materiali vengono impastate malte o eseguite altre operazioni a carattere continuativo si deve costruire un solido impalcato sovrastante. Nei lavori di facciata che possono dare luogo a proiezione di schegge, il fronte esterno dei ponteggi deve essere protetto con reti di contenimento. Nei lavori su coperture che possono dar luogo alla caduta di materiale dall’alto i parapetti di protezione al piano di lavoro devono essere completamente accecati con tavole o integrati con reti di contenimento”.
Una scheda (4.01.11.I) riporta le istruzioni per gli operatori addetti alle attività di manutenzione e riparazione:
- “nei lavori di manutenzione e riparazione quando si intenda fare uso degli accorgimenti strutturali predisposti nelle opere interessate, il loro stato di conservazione e la loro idoneità per l’uso che se ne intende fare devono essere verificati preliminarmente;
- le proprietà chimico-fisiche delle sostanze e prodotti impiegati devono essere note e conseguentemente devono essere predisposte le modalità di impiego, compresa l’utilizzazione di indumenti di lavoro e di mezzi personali di protezione;
- prima di iniziare lavori entro pozzi, cunicoli, fosse, camini, cisterne, serbatoi, parti di impianti ed ambienti confinati in genere, si deve procedere all’accertamento della presenza di depositi, fanghi, incrostazioni, gas, vapori e di sostanze pericolose. Si deve altresì accertare la respirabilità dell’aria nell’atmosfera interna. Nei suddetti ambienti è vietato fumare, tenere in moto motori a combustione, far funzionare apparecchi per la produzione di calore o fiamme ed effettuare operazioni di saldatura e taglio a gas o elettrici, se non si provvede alla captazione o diluizione dei gas e vapori entro i limiti tollerabili ed al rifornimento dell’aria consumata dai processi termici e dalla respirazione delle persone presenti;
- l’accesso per i lavori di manutenzione e riparazione ai posti elevati di edifici, parti di impianti, apparecchi, macchine e simili deve essere agevole e sicuro. Quando non risultino sufficienti gli accorgimenti strutturali predisposti devono essere utilizzate attrezzature ausiliarie quali, andatoie, passerelle, scale od altri idonei dispositivi;
- i lavori di riparazione e manutenzione devono essere eseguiti a macchine ed impianti fermi. Qualora detti lavori non possano essere eseguiti a macchine ed impianti fermi a causa delle esigenze tecniche di lavorazioni o sussistano necessità di esecuzione per evitare pericoli o maggiori danni, devono essere adottate misure tecniche o cautele supplementari atte a garantire l’incolumità sia dei lavoratori addetti che delle altre persone;
- prima di procedere alla esecuzione dei lavori sui lucernari, tetti, coperture e simili, deve essere accertato che questi abbiano resistenza sufficiente per sostenere il peso degli operai e del materiale di impiego. Nel caso sia dubbia tale resistenza, devono essere adottati i necessari apprestamenti atti a garantire l’incolumità delle persone addette, disponendo, a seconda, dei casi, tavole sopra le orditure, sottopalchi e facendo uso dispositivi di protezione individuale anticaduta;
- nei lavori presso gronde e cornicioni, sui tetti, sui ponti sviluppabili, e nei lavori analoghi che comunque espongono a rischi di caduta dall’alto o entro cavità, quando non sia possibile disporre di impalcati di protezione o parapetti, gli operai addetti devono fare uso di idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta. Il relativo cordino deve essere assicurato con un connettore ad un dispositivo di ancoraggio fisso o a una guida o linea flessibile o rigida a sua volta fissata a parti stabili delle opere fisse o provvisionali;
- i ponti autosollevanti, cestelli, piattaforme di lavoro mobili in genere, non devono essere utilizzati come apparecchi di sollevamento;
- i ponti su ruote (trabattelli), possono essere utilizzati solo nelle condizioni di stabilità previste dal fabbricante che deve essere assicurata contemporaneamente alla mobilità. In tutti gli altri casi si dovrà ricorrere a ponteggi metallici fissi o ad altre attrezzature omologate”.
Invitando i lettori a leggere integralmente la scheda che affronta vari temi (procedure di emergenza, sorveglianza sanitaria, formazione, segnaletica, ...), concludiamo riportando informazioni (scheda 4.01.11.DPI) sui dispositivi di protezione individuale che sono generalmente da prendere in considerazione per le attività di manutenzione e riparazione:
- “casco;
- occhiali o visiere (per lavori di scalpellatura, idropulitura, saldatura);
- maschere per la protezione delle vie respiratorie (per lavori di sverniciatura, scalpellatura, saldatura e simili);
- otoprotettivi (tappi, cuffie);
- indumenti protettivi (per lavori di sverniciatura, verniciatura, scalpellatura, idropulitura, saldatura e simili);
- scafandratura completa e autorespiratori per lavori di sabbiatura;
- dispositivi di protezione individuale anticaduta”.
CPT-ESE di Messina, CPT di Torino, Inail Sicilia “ Guida per la sicurezza in edilizia” (formato ZIP, 39.6 MB).
RTM
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