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Indicazioni e schede per la valutazione dei rischi in ottica di genere

Indicazioni e schede per la valutazione dei rischi in ottica di genere
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Differenze di genere, età, cultura

01/08/2024

Pubblicato dall’Inail un volume sugli aspetti tecnici connessi alla valutazione dei rischi in ottica di genere. Focus sulle criticità, sul progetto e sulle schede sintetiche.

Indicazioni e schede per la valutazione dei rischi in ottica di genere

Pubblicato dall’Inail un volume sugli aspetti tecnici connessi alla valutazione dei rischi in ottica di genere. Focus sulle criticità, sul progetto e sulle schede sintetiche.

Roma, 1 Ago – Già l’articolo 1 (Finalità) del Decreto legislativo 81/2008 e s.m.i. – il principale testo normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro - sottolinea la necessità di garantire l'uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e di provenienza delle lavoratrici e dei lavoratori.

 

E con questa sottolineatura il legislatore ha “voluto superare l’idea di lavoratore neutro che emergeva dal corpo normativo precedente, e promuovere lo studio delle differenze che l’ appartenenza a un genere può sviluppare nell’ambito dell’adibizione a un’identica mansione in una stessa attività lavorativa, nonché lo studio delle particolari criticità che possono verificarsi in ambienti occupati prevalentemente da uomini o da donne con caratteristiche diverse per età, provenienza e genere”.

Anche perché con riferimento alla valutazione dei rischi in ottica di genere si rilevano ancora “difficoltà attuative e, più in generale, carenza di metodologie standardizzate. Infatti, occorre tenere conto che non solo uomini e donne possono essere esposti a rischi diversi nei vari comparti di lavoro, ma possono rispondere in maniera diversa alla stessa esposizione a un determinato rischio”. E a ciò va aggiunto che alcuni rischi “necessitano di essere ulteriormente indagati, proprio al fine di raggiungere una tutela delle persone esposte più efficace e specifica”.

 

A presentare queste criticità ed esigenze, è il primo frutto di un progetto di collaborazione, tra Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (CTSS) e la Consulenza statistico attuariale (CSA) dell’Inail, che ha lo scopo di approfondire il tema delle differenze di genere nel mondo del lavoro “da un punto di vista normativo, statistico e tecnico, aiutando i datori di lavoro a disporre di strumenti che contengano approcci aggiornati alle conoscenze più attuali sotto il profilo tecnico scientifico per fornire risposte sempre più puntuali e specifiche a lavoratrici e lavoratori”.

 

Il primo documento prodotto è intitolato “La valutazione dei rischi in ottica di genere. Aspetti tecnici. Volume 1” ed è stato curato da L. Baradel, F. Cipolloni, A. Tassone, C. Tesei e L. Veronico (CSA) e da C. Breschi (CTSS, Direzione regionale Toscana), R. Continisio (CTSS, Direzione regionale Campania), L. De Filippo (CTSS, Direzione regionale Friuli V.G.), E. Mastrominico (CTSS, Direzione regionale Lazio), L. Frusteri, P. Panaro e F. Venanzetti (CTSS, Direzione generale).

 

 

L’articolo di presentazione del documento si sofferma sui seguenti argomenti:

  • I problemi e le criticità di luoghi, attrezzature, postazioni e DPI
  • La valutazione dei rischi in ottica di genere e le schede sintetiche
  • L’indice del documento Inail


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I problemi e le criticità di luoghi, attrezzature, postazioni e DPI

Nella premessa del documento, a cura degli attuali coordinatore generali Ctss e Csa, si ricorda che, malgrado quanto indicato nelle finalità del Testo Unico, tradizionalmente “la normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro non ha fatto distinzione tra i diversi generi, tanto che luoghi di lavoro, macchine e attrezzature, postazioni di lavoro e persino i DPI sono stati progettati e resi disponibili per individui occidentali, di sesso maschile di corporatura ed età medie e standardizzata; lo stesso è avvenuto per il calcolo dei limiti di esposizione alle sostanze pericolose”.

Ed è solo da pochi anni che sono reperibili sul mercato “abiti da lavoro, calzature antinfortunistiche e alcune tipologie di DPI con taglie adeguate alle diverse corporature”.

 

Inoltre, ancora oggi può avvenire che nei documenti di valutazione dei rischi “la differenza di genere venga “confusa con la tutela delle lavoratrici madri, che è invece già considerata e declinata in uno specifico dettato normativo (d.lgs. 151/2001).

 

E, dunque, sono necessarie sia una corretta conoscenza delle differenze che un’adeguata valutazione dei rischi in ottica di genere. Queste sono le premesse imprescindibili “per l’attuazione di interventi di prevenzione più mirati ed efficaci” in materia di prevenzione di infortuni e malattie professionali.

 

La valutazione dei rischi in ottica di genere e le schede sintetiche

Si indica poi che questa monografia, cu cui torneremo come PuntoSicuro nei prossimi giorni per ulteriori approfondimenti, è la prima di una “serie dedicata all’integrazione della valutazione dei rischi in ottica di genere”.

 

È organizzata in una “parte generale per inquadrare e contestualizzare il tema della valutazione dei rischi in ottica di genere, una parte applicativa riportante delle schede di rischio finalizzate all’integrazione della valutazione dei rischi in ottica di genere e un’appendice statistica che delinea il quadro occupazionale, infortunistico e tecnopatico”.

 

In particolare, proprio per inquadrare l’argomento l’attuale momento storico, viene effettuata una “disamina del contesto normativo e tracciato, il quadro statistico-occupazionale con un approfondimento su infortuni e malattie professionali”.

La monografia raccoglie poi “le principali esperienze realizzate in Italia negli anni passati, anche per fornire un quadro teorico alla base del percorso metodologico necessario per adempiere efficacemente al dettato normativo”.

 

Partendo poi dalla considerazione che se le differenze di sesso afferiscono alla sfera biologica, la differenza di genere “afferisce alla sfera sociale e culturale, vengono proposti dei criteri per una più efficace valutazione in ottica di genere dei rischi per la salute e la sicurezza nonché dei rischi organizzativi/trasversali, che sono approfonditi in modo specifico. Ciò, tenendo conto anche delle risultanze della medicina e della tossicologia di genere e dei principali aspetti tecnici derivanti dalle conoscenze finora acquisite”.

 

Infine per facilitare il processo di integrazione dei documenti di valutazione dei rischi già redatti dai datori di lavoro, viene “proposto un primo gruppo di schede sintetiche che, a partire da una breve descrizione del rischio, evidenziano se lo stesso sia ‘neutro’, ovvero indifferenziato rispetto al genere, o abbia talune specificità di genere anche in relazione ai danni connessi ed alle misure di prevenzione e protezione differenziate”.

Si ricorda che l’indicazione e l’attuazione di tali misure, “a fronte di rischi e danni specifici, è volta a garantire, e non ad escludere, un pari accesso ad ogni mansione a tutti i lavoratori, assicurando loro l’uniformità e l’uguaglianza nella tutela della salute e della sicurezza”.

 

Nelle successive monografie, in attesa di pubblicazione, è previsto il rilascio di ulteriori schede di rischio in ottica di genere e l’eventuale aggiornamento, se necessario, di quelle pubblicate.

 

L’indice del documento Inail

Concludiamo riportando l’indice del documento Inail “La valutazione dei rischi in ottica di genere. Aspetti tecnici. Volume 1”.

 

Premessa

Acronimi

 

Introduzione

 

PARTE GENERALE

 

  1. Aspetti normativi

 

  1. Analisi del quadro statistico occupazionale, degli infortuni e malattie professionali

2.1 Il contesto statistico occupazionale e contrattuale

    1. Gli infortuni
    1. Le malattie professionali

 

  1. Esperienze di valutazione dei rischi in ottica di genere

 

  1. La “medicina di genere” e il contributo del medico competente

 

  1.  Aspetti tecnici per la valutazione dei rischi in ottica di genere

5.1 Introduzione alla valutazione dei rischi in ottica di genere

5.2 Indicazioni per la valutazione dei rischi in ottica di genere

5.2.1 Rischi trasversali, psicosociali e organizzativi

5.2.2 Rischi per la salute

5.2.3 Rischi per la sicurezza

5.2.4 La tutela di lavoratrici in ottica di maternità

 

RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA CITATA

ULTERIORI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI

 

PARTE APPLICATIVA

 

Le schede di rischio in ottica di genere

Appendice statistica

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza – CTSS e Consulenza statistico attuariale - CSA, “ La valutazione dei rischi in ottica di genere. Aspetti tecnici. Volume 1”, a cura di L. Baradel, F. Cipolloni, A. Tassone, C. Tesei e L. Veronico (CSA) e di C. Breschi (CTSS, Direzione regionale Toscana), R. Continisio (CTSS, Direzione regionale Campania), L. De Filippo (CTSS, Direzione regionale Friuli V.G.), E. Mastrominico (CTSS, Direzione regionale Lazio), L. Frusteri, P. Panaro e F. Venanzetti (CTSS, Direzione generale), Volume 1 – Collana Salute e Sicurezza – Edizione 2024 (formato PDF, 2.83 MB).

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Informazioni e aspetti tecnici della valutazione dei rischi in ottica di genere”.

 


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