I cambiamenti psicofisici e la gestione dell’età negli ambienti di lavoro
Roma, 10 Set – I dati presenti in un rapporto del 2017 dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) – un’organizzazione internazionale con 35 paesi membri – mostrano non solo che l’Italia è già oggi uno dei paesi più anziani dell’Ocse, ma lo sarà ancor più nei prossimi anni a causa di un’accelerazione del processo di invecchiamento della popolazione. E posto che con la popolazione generale invecchia anche la popolazione lavorativa, il problema dell’aumento dell’età della forza lavoro è presente anche in Istituti come l’Inail dove la classe di età con il maggior numero di dipendenti è ormai quella dai 55 ai 59 anni.
Proprio per affrontare il tema dell’ invecchiamento della popolazione lavorativa e fornire informazioni di base sui cambiamenti dovuti all’età, sulle “dimensioni chiave per una corretta gestione dell’età nei luoghi di lavoro” e sulle buone pratiche “sviluppate dall’Inail per garantire benessere lavorativo a tutti i lavoratori di tutte le età”, è stato realizzato dal “Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” (Cug – Inail) il documento “ Il benessere lavorativo ad ogni età. Le buone pratiche Inail”.
I cambiamenti psicofisici nei lavoratori anziani
Il documento segnala che con il crescere dell’età il nostro organismo subisce dei cambiamenti psicofisici che possono ridurre le abilità lavorative e aumentare l’esposizione ad alcuni fattori di rischio. E, a questo proposito, riporta alcuni specchietti informativi che presentano non solo i cambiamenti funzionali, ma anche le conseguenze sul lavoro e le azioni per adattare il lavoro al crescere dell’età.
Dopo aver raccontato, in un precedente articolo di presentazione del documento, i possibili cambiamenti nell’apparato neuropsichico e visivo, ci soffermiamo ora sui cambiamenti delle funzioni dell’apparato uditivo, con riferimento alla “graduale diminuzione delle capacità uditive (presbiacusia) che spesso colpisce principalmente le frequenze alte. Si manifesta con difficoltà a percepire comunicazioni verbali, specialmente se vi è rumore di sottofondo, e segnali sonori”.
Le conseguenze:
- “Difficoltà a lavorare in ambienti con rumore di sottofondo, anche se lieve.
- Problemi di comprensione della voce parlata e di percezione dei segnali sonori di avviso (telefono, cercapersone, ecc.) o pericolo”.
Queste sono invece le azioni che possono essere utili per adattare il lavoro:
- “Sostituire/integrare i segnali sonori con segnali visivi
- Utilizzare segnalazioni alternative (es. vibrazioni)
- Uso apparecchi acustici
- Ridurre rumori di sottofondo al minimo
- Evitare gli open-space o utilizzare open-space forniti di apposite soluzioni di abbattimento della rumorosità ambientale”.
Veniamo ai cambiamenti delle funzioni dell’apparato muscoloscheletrico:
- “Riduzione della forza muscolare, difficoltà motorie e rallentamento della velocità dei movimenti.
- Riduzione della flessibilità articolare.
- Aumentata frequenza del mal di schiena anche a seguito di attività di movimentazione di carichi non particolarmente gravose”.
Le conseguenze:
- “Difficoltà a movimentare carichi e aumento del rischio per la schiena (anche per la movimentazione di carichi leggeri e saltuaria).
- Riduzione della velocità e precisione dei movimenti e aumento del rischio per gli arti superiori.
- Facile insorgenza di dolore muscolare durante le attività che richiedono di mantenere posture fisse (sia in piedi che seduti) per periodi prolungati”.
Le azioni di adattamento dell’attività lavorativa:
- “Assumere posture comode e possibilità di cambiare posizione
- Oggetti a portata di mano
- Evitare/ridurre la movimentazione manuale di carichi
- Usare strumenti con buone prese, leggeri e che non richiedono forza
- Evitare movimenti ripetitivi o ridurre la frequenza o aumentare le pause”.
L’apparato cardiovascolare, la termoregolazione e il sistema immunitario
Possono avvenire poi cambiamenti anche nelle funzioni dell’apparato cardiovascolare e respiratorio:
- “Riduzione della capacità di mantenere una pressione arteriosa normale durante i cambiamenti di posizione e difficoltà di adattamento delle funzioni cardiovascolari durante l'attività fisica.
- Riduzione della quantità d'aria inspirata ad ogni atto respiratorio e riduzione della quantità di ossigeno assorbito”.
E tutto questo può essere di “ostacolo allo svolgimento di attività fisica, specie se intensa e prolungata o che richiede cambi di postura repentini”.
Le azioni di adattamento del lavoro:
- “Pause
- Evitare lunghi spostamenti a piedi
- Evitare attività che richiedono notevole impegno fisico (sforzi)
- Evitare di passare dalla posizione seduta a quella in piedi repentinamente
- Praticare una regolare attività fisica quotidiana”.
Il documento si sofferma poi su altri due aspetti:
- cambiamenti delle funzioni di termoregolazione: “difficoltà di adattamento ai cambiamenti di temperatura”, con la conseguenza di un’alta variabilità “delle condizioni di comfort termico personali e difficoltà a svolgere attività in ambienti caratterizzati da un microclima caldo o freddo”. In questo caso è necessario fare particolare “attenzione alla possibilità di regolare le condizioni microclimatiche” ed è consigliabile l’utilizzo di “abbigliamento adeguato”;
- cambiamenti delle funzioni del sistema immunitario: “il sistema immunitario diviene meno efficiente. Facilità a prendere malattie infettive e guarigione più lenta”. La conseguenza è un “maggior rischio di infezioni e malattie stagionali per coloro che lavorano a contatto con persone (colleghi o contatto con il pubblico)”. Possono essere utili “vaccinazioni a scopo preventivo” e una “buona ventilazione degli ambienti”.
La gestione dell’età e le buone pratiche
Il documento riporta poi una immagine relativa agli elementi chiave per una buona gestione dell’età (EU-OSHA 2016):
Concludiamo la presentazione del documento segnalando, infine, le misure di prevenzione proposte dal Cug e le linee di intervento dell’Istituto per il benessere lavorativo ad ogni età:
- Cultura Aziendale:
- “Regolamento recante il Codice di comportamento dell’INAIL e disposizioni sul benessere organizzativo;
- Formazione e apprendimento continuo:
- Formazione della Dirigenza;
- Formazione del personale;
- Promozione della Salute:
- Progetto pilota sulla prevenzione alimentare;
- Screening per la prevenzione di alcune patologie tumorali;
- Misure Organizzative:
- Flessibilità dell’orario lavorativo;
- Lavoro a tempo parziale (part-time);
- Telelavoro domiciliare;
- Telelavoro breve;
- Assegnazione temporanea per gravi motivi;
- Mobilità;
- Welfare aziendale:
- Benefici socioassistenziali;
- Prestiti/Mutui;
- Assicurazione sanitaria;
- Asilo Nido (sede centrale);
- Mensa aziendale (sede centrale)”.
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail - Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (Cug), “ Il benessere lavorativo ad ogni età. Le buone pratiche Inail” - edizione 2018 (formato PDF, 2.22 MB).
Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Benessere lavorativo ad ogni età”.
Leggi gli altri articoli di PuntoSicuro sulle differenze di genere, età, cultura
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.