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Una brillante operazione sgomina una banda multinazionale di trafficanti

Una brillante operazione sgomina una banda multinazionale di trafficanti
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Criminalità

30/05/2022

52 arresti ed il sequestro di 9408 reperti culturali rappresentano la conclusione dell’operazione Pandora VI, coordinata da Europol, insieme ad altre autorità di polizia di vari paesi del mondo. Siamo davanti a una brillante operazione di polizia.

L’operazione Pandora VI, che si è svolta nel 2021, ha coordinato, grazie all’Europol, le attività di polizia di vari paesi dell’Europa e degli Stati Uniti, portando a risultati assolutamente clamorosi.

Le forze di polizia coinvolte vanno dalla guardia civile spagnola, all’Interpol, alla World custom organization- WCO, alle dogane francesi, alla polizia nazionale spagnola, al nostro prestigioso comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, all’agenzia di protezione delle dogane e delle frontiere degli Stati Uniti USCBP, alla polizia criminale specializzata nel traffico di reperti culturali in Olanda, alla polizia ellenica ed altri.

 

Le varie autorità di polizia, coordinate da Europol, sono riuscite a comunicare fra di loro, utilizzando i canali sicuri e criptati della Word custom organization, attivi ventiquattr’ore su 24. Anche l’Interpol, grazie al proprio sistema di comunicazione cifrato e sicuro, ha collegato i paesi nei Balcani e nell’unione europea, partecipanti nella iniziativa, permettendo di effettuare controlli in tempo reale con gli archivi dei reperti culturali sottratti.

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Un aspetto interessante di questa indagine è messo in evidenza dal fatto che sono stati messe sotto controllo anche le vendite di rivelatori di metalli portatili, che vengono spesso utilizzati dai malviventi per individuare oggetti metallici sotterrati.

I reperti sequestrati vanno da reperti archeologici, a mobili, monete, quadri, strumenti musicali e statue.

 

L’indagini delle forze di polizia si sono concentrate nella verifica delle merci in transito alle frontiere, ma anche in controlli più approfonditi sulle case d’asta, sui musei e su abitazioni private.

Il monitoraggio costante dei mercati on-line ha rappresentato un aspetto fondamentale nella individuazione dei soggetti coinvolti ed un corpo specifico di agenti ha tenuto sotto controllo, per questi particolari prodotti, tutto il mercato on-line per parecchi mesi.

 

L’indagine non si è conclusa qui, perché vi sono ben 170 procedimenti ancora aperti, che probabilmente porteranno a nuovi arresti e nuovi sequestri.

 

Non possiamo che essere grati alle forze di polizia, debitamente coordinate, per un’azione che protegge il patrimonio culturale dell’umanità, che non è facile proteggere, in via preventiva, e che è difficilissimo da recuperare, dopo la sottrazione da parte dei malviventi.

 

Adalberto Biasiotti





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