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Rapine: calano quelle in banca, crescono quelle negli uffici postali. E in casa?(2/2)
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[La prima parte dell’articolo è stata pubblicata sul numero di ieri].
Nella sezione del rapporto del Ministero dell’Interno dedicata alla “criminalità diffusa” trova spazio l’analisi dell’andamento delle rapine, fornendo i dati riferiti alle realtà più colpite da questo fenomeno.
Nel triennio luglio 2001-giugno 2004 è evidenziata una diminuzione delle rapine alle banche dell’8,6% rispetto ai 36 mesi precedenti (8.069 contro 8.825), periodo che era stato invece caratterizzato da un aumento del 15,8% degli episodi delittuosi in rapporto al periodo luglio 1995-giugno 1998.
Una diminuzione consistente del numero di rapine nell’ultimo triennio è stata registrata anche in altre realtà: gioiellerie e laboratori di preziosi (-29,9%; 559 episodi contro 798 del periodo luglio 1998-giugno 2001), trasportatori di valori bancari (-45,5%; 91 contro 167), trasportatori di valori postali (-26%; 74 contro 100), T.I.R. (-48,3% ; 906 contro 1.751).
In crescita invece le rapine ai danni degli uffici postali. Dopo una consistente flessione degli episodi nel triennio luglio 1998-giugno 2001 rispetto ai 36 mesi precedenti (da 3255 a 2344), le rapine hanno fatto registrare nel triennio luglio 2001-giugno 2004 un aumento del 7%, (2509 episodi contro 2344 dei 36 mesi precedenti).
Dall’esame dei dati relativi ai periodi in esame emerge che, in media, circa il 74% dei crimini perpetrati ha interessato il territorio della provincia e non il comune capoluogo.
L’accresciuta esposizione a rischio degli uffici postali è legata, secondo il ministero dell’Interno, all’evoluzione degli uffici postali verso la dimensione-banca pur in assenza di adeguati strumenti di difesa.
L’analisi del fenomeno delle rapine nelle abitazioni non è stato invece condotto sul confronto del dato triennale; il rapporto infatti riporta i dati annuali relativi all’ultimo quadriennio, valutando che il “fenomeno delle rapine nelle abitazioni si è manifestato in tempi relativamente recenti, interessando inizialmente il nord-est del Paese per poi diffondersi prima a tutto il settentrione e poi ad altre aree.”
I dati presentati fanno riferimento ad una Banca dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, alimentata sulla base delle “segnalazioni operative” che pervengono dagli Uffici e Comandi territoriali delle Forze di polizia.
“L’analisi delle segnalazioni ha evidenziato che tali reati, in flessione nel quadriennio 2000-2003, sono prevalentemente commessi da bande di extracomunitari, per lo più di origine albanese e slava; in molti casi si è trattato di furti che, sopraggiunti i proprietari, sono degenerati in vere e proprie rapine. Non rari i casi in cui i ra-pinatori hanno fatto ricorso all’uso di narcotici per poter agire indisturbati o si so-no finti appartenenti alle Forze dell’ordine.”
I dati relativi alla distribuzione territoriale degli episodi confermano la progressiva diminuzione degli episodi al Nord e l’estensione del fenomeno ad altre zone del Paese, in particolare nel Sud e Isole.
Dato confermato anche dalle rilevazioni del primo semestre del 2004 che ha visto la Calabria (34), la Sicilia (22), il Lazio (17), la Campania (15), ai primi posti per questo genere di crimini, seguite da Lombardia (12), Veneto e Sardegna (10).
[La prima parte dell’articolo è stata pubblicata sul numero di ieri].
Nella sezione del rapporto del Ministero dell’Interno dedicata alla “criminalità diffusa” trova spazio l’analisi dell’andamento delle rapine, fornendo i dati riferiti alle realtà più colpite da questo fenomeno.
Nel triennio luglio 2001-giugno 2004 è evidenziata una diminuzione delle rapine alle banche dell’8,6% rispetto ai 36 mesi precedenti (8.069 contro 8.825), periodo che era stato invece caratterizzato da un aumento del 15,8% degli episodi delittuosi in rapporto al periodo luglio 1995-giugno 1998.
Una diminuzione consistente del numero di rapine nell’ultimo triennio è stata registrata anche in altre realtà: gioiellerie e laboratori di preziosi (-29,9%; 559 episodi contro 798 del periodo luglio 1998-giugno 2001), trasportatori di valori bancari (-45,5%; 91 contro 167), trasportatori di valori postali (-26%; 74 contro 100), T.I.R. (-48,3% ; 906 contro 1.751).
In crescita invece le rapine ai danni degli uffici postali. Dopo una consistente flessione degli episodi nel triennio luglio 1998-giugno 2001 rispetto ai 36 mesi precedenti (da 3255 a 2344), le rapine hanno fatto registrare nel triennio luglio 2001-giugno 2004 un aumento del 7%, (2509 episodi contro 2344 dei 36 mesi precedenti).
Dall’esame dei dati relativi ai periodi in esame emerge che, in media, circa il 74% dei crimini perpetrati ha interessato il territorio della provincia e non il comune capoluogo.
L’accresciuta esposizione a rischio degli uffici postali è legata, secondo il ministero dell’Interno, all’evoluzione degli uffici postali verso la dimensione-banca pur in assenza di adeguati strumenti di difesa.
L’analisi del fenomeno delle rapine nelle abitazioni non è stato invece condotto sul confronto del dato triennale; il rapporto infatti riporta i dati annuali relativi all’ultimo quadriennio, valutando che il “fenomeno delle rapine nelle abitazioni si è manifestato in tempi relativamente recenti, interessando inizialmente il nord-est del Paese per poi diffondersi prima a tutto il settentrione e poi ad altre aree.”
I dati presentati fanno riferimento ad una Banca dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, alimentata sulla base delle “segnalazioni operative” che pervengono dagli Uffici e Comandi territoriali delle Forze di polizia.
“L’analisi delle segnalazioni ha evidenziato che tali reati, in flessione nel quadriennio 2000-2003, sono prevalentemente commessi da bande di extracomunitari, per lo più di origine albanese e slava; in molti casi si è trattato di furti che, sopraggiunti i proprietari, sono degenerati in vere e proprie rapine. Non rari i casi in cui i ra-pinatori hanno fatto ricorso all’uso di narcotici per poter agire indisturbati o si so-no finti appartenenti alle Forze dell’ordine.”
I dati relativi alla distribuzione territoriale degli episodi confermano la progressiva diminuzione degli episodi al Nord e l’estensione del fenomeno ad altre zone del Paese, in particolare nel Sud e Isole.
Dato confermato anche dalle rilevazioni del primo semestre del 2004 che ha visto la Calabria (34), la Sicilia (22), il Lazio (17), la Campania (15), ai primi posti per questo genere di crimini, seguite da Lombardia (12), Veneto e Sardegna (10).
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