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L'influenza: un'arma di distruzione di massa?
La notizia giunge dall’agenzia di stampa Reuters.
Secondo la ricerca di un gruppo di scienziati texani, riportata sul numero di luglio del "Journal of the Royal Society of Medicine", l'accessibilità dei virus influenzali e la facilità di trasmetterli via aerosol comportano un enorme potenziale per il bioterrorismo.
La sequenza genetica dell'implacabile epidemia di "spagnola" nel 1918 è stata quasi completata, dando la possibilità a scienziati senza scrupoli di realizzare un virus ancora più temibile.
Mentre una normale infezione si contrae attraverso un contatto personale, l'influenza si trasmette attraverso particelle disperse nell'aria.
Un aspirante terrorista avrebbe dunque la mossa facile, con un semplice areosol all'interno di un aereo, per scatenare un'infezione globale.
Il contagio sarebbe addirittura minimizzato in questo caso, perché scambiabile per un evento naturale, lasciando il tempo alla malattia di allargare il proprio raggio d'azione prima ancora che gli esperti ne annusino la pericolosità.
Il rischio maggiore è che, rispetto ad agenti come il vaiolo, custoditi con maggiore attenzione, è relativamente facile disporre del virus dell'influenza.
L'influenza, inoltre, ha un periodo breve di incubazione, non soccombe a terapie immunizzanti successive all'esposizione e può mutare naturalmente. In base a questi rischi, gli scienziati hanno esposto una lista di richieste urgenti, quali: dare il via ad un aumento delle terapie di immunizzazione e dei laboratori di sicurezza, creare stock di farmaci antivirali ed installare filtri e sensori negli edifici.
Secondo la ricerca di un gruppo di scienziati texani, riportata sul numero di luglio del "Journal of the Royal Society of Medicine", l'accessibilità dei virus influenzali e la facilità di trasmetterli via aerosol comportano un enorme potenziale per il bioterrorismo.
La sequenza genetica dell'implacabile epidemia di "spagnola" nel 1918 è stata quasi completata, dando la possibilità a scienziati senza scrupoli di realizzare un virus ancora più temibile.
Mentre una normale infezione si contrae attraverso un contatto personale, l'influenza si trasmette attraverso particelle disperse nell'aria.
Un aspirante terrorista avrebbe dunque la mossa facile, con un semplice areosol all'interno di un aereo, per scatenare un'infezione globale.
Il contagio sarebbe addirittura minimizzato in questo caso, perché scambiabile per un evento naturale, lasciando il tempo alla malattia di allargare il proprio raggio d'azione prima ancora che gli esperti ne annusino la pericolosità.
Il rischio maggiore è che, rispetto ad agenti come il vaiolo, custoditi con maggiore attenzione, è relativamente facile disporre del virus dell'influenza.
L'influenza, inoltre, ha un periodo breve di incubazione, non soccombe a terapie immunizzanti successive all'esposizione e può mutare naturalmente. In base a questi rischi, gli scienziati hanno esposto una lista di richieste urgenti, quali: dare il via ad un aumento delle terapie di immunizzazione e dei laboratori di sicurezza, creare stock di farmaci antivirali ed installare filtri e sensori negli edifici.
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