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...quando i ladri non entrano dalla porta (1/2)

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Criminalità

22/02/2002

Un ''furto da manuale'', subito da un'agenzia bancaria del torinese, e' spunto per una riflessione sull'importanza di una protezione completa. ''Le regole fondamentali della protezione''.

Hanno agito indisturbati per due ore, in pieno giorno, i malviventi che nei giorni scorsi hanno messo a segno un furto con sequestro ai danni di un'agenzia bancaria del centro di Torino.

Questa la dinamica del ''colpo'' che ha fruttato ai malviventi oltre 3 milioni di euro.
Poco prima dell'orario di chiusura degli sportelli, quattro persone sono entrate nel portoncino di un palazzo adiacente la banca e, attraverso un terrazzo che collega al palazzo che ospita la banca, sono penetrate nell'edificio forzando la finestra dei bagni del secondo piano.

I malviventi hanno immobilizzato gli impiegati del piano, minacciandoli con pistola e coltello; in questa prima fase del ''colpo'' i dipendenti agli sportelli non si sono accorti di nulla.

Dopo pochi minuti sono intervenuti altri complici che, entrati dall'ingresso principale, hanno immobilizzato gli impiegati e li hanno rinchiusi nell'archivio.

I malviventi in due ore hanno svuotato i caveau, il bancomat e le casse, poi sono fuggiti dall'ingresso principale della banca.

Questo episodio offre lo spunto per una riflessione sull'importanza di una protezione completa degli edifici che ospitano istituti bancari.
Abbiamo affrontato l'argomento con Nicola Bartesaghi, esperto in sistemi e metodologie di sicurezza, che ha stilato per PuntoSicuro ''Le regole fondamentali della protezione''.


Dall'analisi dei primi dati raccolti dalle forze dell'Ordine e riportati dai giornalisti in merito al presente sinistro, risulta subito evidente che chi ha compiuto il crimine era ben organizzato e determinato.

I dati salienti sono l'entità del bottino/danni, l'orario nel quale l'organizzazione ha agito, la metodologia di attacco, il numero di componenti della banda.
La precisione con la quale è stato compiuto il delitto avvalora l'ipotesi che gli autori conoscevano bene il valore del contenuto del caveau, il grado di "difese" fisiche, le misure di sicurezza elettroniche e il metodo di applicazione delle regole di sicurezza previste dall'Istituto.

Non è da escludere che qualche elemento dell'organizzazione abbia compiuto nei locali un sopralluogo, anche solo in veste di cliente.

Qualcuno probabilmente ha trasferito direttamente o indirettamente le notizie per agevolare il compiersi del crimine.
Per entrare all'interno dell'agenzia i malviventi hanno scelto di scassinare dal retro un serramento, fisicamente poco robusto, e non controllato da alcun sistema elettronico di allarme. Questi fattori denotano la conoscenza del sistema di sicurezza che avrebbe dovuto proteggere l'agenzia.

Casi di rapina con sequestro ed ingresso attraverso vie di accesso non convenzionali, per intendersi non attraverso la bussola, la porta di ingresso principale o la porta di emergenza, non sono rari e quasi sempre hanno portato a degli ingenti bottini per gli autori.

La tendenza da parte di molti Istituti di Credito, e non solo, è quella di tralasciare molti rischi nella più ampia accezione del termine, magari per mancanza di esperienza, magari per mancanza di cultura, magari per mancanza di fondi.

Oggi si ritiene che gli sportelli bancari siano sottoposti esclusivamente al rischio di rapina dei valori di cassa o dei bancomat, dimenticandosi che una rapina o un furto possono essere compiuti con diverse modalità.
Si segnalano infatti casi di intrusione dal tetto, dal garage, o dalla finestra del bagno.

E quando un criminale armato riesce ad entrare all'interno dell'agenzia, il gioco e' fatto, attraverso il sequestro di uno o più ostaggi , nella maggior parte dei casi, riesce ad ottenere cio' che vuole.

In realtà esistono diverse tecnologie e consolidate soluzioni di protezione che potrebbero contrastare in modo significativo anche questo genere di attacchi criminali. Purtroppo poche organizzazioni le prendono in considerazione, correndo poi ai ripari quando oramai il "danno è compiuto".

Analizziamo in modo sommario quelli che, da un punto di vista soggettivo, potrebbero essere i suggerimenti da fornire a realtà simili alla vittima di questo sinistro:

1.Non sottovalutare nessun elemento di rischio.
In particolare ricordiamo che se i criminali sono entrati dalla finestra del bagno questo significa che il serramento rappresentava la migliore via di accesso per la bassa robustezza e minima o assente protezione elettronica, o addirittura presenza del serramento aperto.
Un adeguato sistema di ventilazione dei locali e alcuni sensori posti sul serramento e/o sulla inferriata ed attivi 24 ore su 24 avrebbero potuto rilevare già nella fase iniziale l'attacco. Probabilmente i criminali avrebbero rinunciato a compiere l'azione o avrebbero cercato un'altra agenzia da attaccare.

2.Tenere costantemente monitorato e periodicamente aggiornato il sistema di allarme, in funzione anche dell'evoluzione dei metodi criminali.
Un sistema anticrimine, se è progettato in conformità alle norme tecniche e adeguatamente dimensionato per contrastare correttamente i rischi, non è eludibile. Infatti un tentativo di manomissione attiva una segnalazione di allarme locale e remota (il teleallarme e' una misura necessaria).

3.Una particolare attenzione deve essere rivolta alla scelta del vettore di trasmissione dei segnali di stato/allarme del sistema dalla periferia verso un centro di controllo presidiato 24 ore su 24.
Esistono in commercio delle periferiche di trasmissione d'allarme che integrano ad esempio una funzioni chiamata "protezione contro il taglio cavi".
In questo caso il tentativo di manomissione viene segnalato automaticamente al centro di controllo (presso la sede della Banca o presso un Istituto di Vigilanza privato).
Il costo di queste apparecchiature è decisamente contenuto, tanto che anche privati e negozi ne fanno largo uso. Molti Istituti di Credito è noto siano ancora legati al classico combinatore telefonico vocale o al ponte radio monodirezionale, apparecchi poco idonei a queste applicazioni.

(La pubblicazione di ''Le regole fondamentali della protezione'' sara' completata nel prossimo numero di PuntoSicuro).

Nicola Bartesaghi
Esperto in Sicurezza







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