Inail: come prevenire il contagio del virus SARS-CoV-2 nel settore agricolo?
Roma, 8 Feb – Secondo alcuni dati Istat del 2018 sono più di 415.000 le imprese che svolgono le loro principali attività nel settore agro-zootecnico e l’84% di queste imprese è costituito da piccole aziende a gestione familiare con in media circa 2 componenti.
Il problema è che il rischio di contagio da agenti biologici, anche durante l’emergenza COVID-19, è spesso apparsa come una “problematica scarsamente considerata nel settore agricolo, fatta eccezione per la zootecnia”. Tuttavia i lavoratori agricoli (lavoratori subordinati, soci lavoratori o cooperative, familiari, lavoratori a tempo determinato, lavoratori stagionali, contratti a chiamata) sono esposti a “una molteplicità di rischi non sempre facilmente individuabili e gestibili con soluzioni semplici ed immediate”. E se nella fase attuale di emergenza sanitaria “il rischio in agricoltura viene classificato come basso (dati Inail, aprile 2020)”, il contagio può “derivare principalmente dalla distanza minima interpersonale non rispettata tra i lavoratori stessi, o tra i lavoratori e l’utenza”.
A ricordarlo è la premessa/prefazione di un nuovo documento Inail realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) insieme al Dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale (Dimeila).
Il documento “La protezione da SARS-CoV-2 per i lavoratori agricoli” - curato da Laura Casorri, Barbara Ficociello, Eva Masciarelli, Maddalena Papacchini e Leonardo Vita (Dit, Inail), Emilia Paba e Paola Tomao (Dimeila, Inail) – ha lo scopo di “orientare il lavoratore del settore agro-zootecnico verso quelle misure di mitigazione dell’esposizione al rischio da contagio e di diffusione, come vettore, del virus SARS-CoV-2”.
Il presente articolo di presentazione del documento approfondisce i seguenti argomenti:
- Le criticità e la necessità di strumenti per la gestione di salute e sicurezza
- Il rischio biologico in agricoltura e il virus SARS-CoV-2
- L’indice del documento
Le criticità e la necessità di strumenti per la gestione di salute e sicurezza
Nel documento Inail si sottolinea come le criticità lavorative in agricoltura purtroppo sono esaltate dalla “contestualità di due componenti: da un lato lavorazioni molto diversificate e processi poco standardizzabili, dall’altro personale ingaggiato non sempre informato/formato adeguatamente per effetto combinato di un reclutamento effettuato su base stagionale e di mano d’opera straniera con carenza linguistica”. E si indica, in questo contesto, che è importante rendere “fruibili, per gli operatori del settore, strumenti utili alla gestione della sicurezza e della tutela della salute nel rispetto della normativa vigente, in una visione di indirizzo all’adozione di misure di prevenzione e protezione adeguate ed efficaci (igiene appropriata sul luogo di lavoro, idonee misure di protezione individuale, gestione corretta delle attrezzature di lavoro)”.
Ed è dunque prioritario “informare gli operatori del settore agro-zootecnico sui rischi derivanti dal contagio da SARS-CoV-2 ai fini dell’implementazione delle misure idonee di prevenzione e protezione nella situazione pandemica attuale”. Ed è necessario “applicare tempestivamente tutte le misure di prevenzione e controllo al fine di eliminare o ridurre al più basso livello possibile la presenza del virus in azienda per evitare la sua diffusione e limitarne i contagi”.
Tutto questo può avvenire attraverso “un processo di formazione, informazione e collaborazione tra tutte le figure professionali coinvolte nel sistema di gestione della salute e della sicurezza”.
Il rischio biologico in agricoltura e il virus SARS-CoV-2
Si indica che nel settore agricolo sono vari i fattori che “possono favorire lo sviluppo e la diffusione di agenti biologici: il tipo di attività, il processo o la fase lavorativa, le materie prime utilizzate, il cattivo funzionamento e la manutenzione degli impianti di trattamento aria, il microclima, le scarse condizioni igienico-ambientali, il contatto diretto e/o indiretto con fluidi biologici animali e umani, la presenza e il numero di occupanti”.
In particolare questi ultimi fattori di rischio, come ricordato da PuntoSicuro anche in un articolo che affronta la prevenzione COVID-19 in un vivaio, sono quelli che “maggiormente favoriscono la trasmissione interumana di microrganismi e in particolare di virus respiratori”.
Tra l’altro se nell’allegato XLIV del d.lgs. 81/2008 il settore agro-zootecnico “rientra tra le attività lavorative che possono comportare la presenza di agenti biologici”, l’attuale pandemia relativa al nuovo coronavirus “suggerisce di porre particolare attenzione al rischio biologico anche in questo ambito lavorativo, mettendo in atto quanto emanato dagli Organismi di riferimento nazionali e internazionali”.
Si segnala, a questo proposito, che i coronavirus “sono virus respiratori che circolano tra gli animali, prevalentemente mammiferi e uccelli, ma alcuni di essi possono infettare l’uomo. Il coronavirus responsabile dell’attuale pandemia, denominato SARS-CoV-2, è un nuovo virus che causa una patologia infettiva denominata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ‘COVID-19’”.
E come già ricordato in vari documenti la via principale di trasmissione del virus “è quella respiratoria per inalazione di goccioline (droplets) che, emesse attraverso starnuti, tosse o semplicemente parlando, entrano in contatto con le mucose degli occhi, del naso o della bocca di una persona che si trova a breve distanza (meno di un metro). Pertanto, la trasmissione interumana del SARS-CoV-2 può avvenire a seguito di un contatto stretto con un soggetto infetto”.
I droplets possono poi “contaminare anche superfici e attrezzature di lavoro che a loro volta rappresentano un veicolo di trasmissione del microrganismo. Pertanto, è possibile infettarsi anche dopo aver toccato superfici od oggetti, ove sia presente il virus, portando poi le mani contaminate verso la bocca, il naso o gli occhi. Il periodo di incubazione (ovvero l’intervallo di tempo che passa tra il contagio e i primi sintomi della malattia) varia, secondo le attuali conoscenze, da 2 ad un massimo di 14 giorni”.
Il documento riporta poi i principali sintomi del COVID-19 e ricorda in alcuni casi “la malattia può progredire verso forme più serie che possono richiedere un ricovero ospedaliero: insufficienza respiratoria, polmonite, sepsi e shock settico. Hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi gli anziani (età superiore ai 70 anni), i soggetti con malattie preesistenti (es. diabete, cardiopatie, ipertensione) e gli immuno-compromessi per patologie congenite o acquisite, per trattamento con farmaci immunosoppressori (es. cortisonici), a seguito di trapianti”.
L’indice del documento
Concludiamo riportando l’indice del documento Inail “La protezione da SARS-CoV-2 per i lavoratori agricoli”:
INTRODUZIONE
RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA
MODALITÀ DI TRASMISSIONE DEL SARS-COV-2 E MANIFESTAZIONI CLINICHE
FATTORI DI RISCHIO DI ESPOSIZIONE IN AGRICOLTURA
Contatto stretto
Durata del contatto
Modalità di trasmissione
Mobilità dei lavoratori
Scarso accesso ai servizi igienici essenziali
COSA DEVE FARE IL LAVORATORE IN AZIENDA
Prima di entrare…
Per recarsi al lavoro…
Come entrare ed uscire dall’azienda
Cosa non bisogna fare…
Durante le attività manuali in campo
Durante le attività manuali in serra
Uso di macchine agricole
Sanificazione delle macchine agricole
Attività zootecniche
Attività di trasformazione (caseificio, cantina, frantoio, macellazione e salumificio …)
Come pulire e sanificare…
Come comportarsi negli spazi comuni e negli alloggi
I rifiuti
PUNTO VENDITA IN AZIENDA
Cosa fare con i clienti durante la vendita (fattoria, garden center, serra…)
TRASPORTO DEI PRODOTTI FUORI DALL’AZIENDA
Come trasportare i prodotti dall’azienda ai punti vendita
CONTAGIO E REINTEGRO IN AZIENDA
Cosa fare se si hanno sintomi in azienda
Cosa fare per rientrare al lavoro dopo essere guariti
I LAVORATORI STAGIONALI STRANIERI IN ITALIA DEVONO…
QUALI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
CHECK LIST PER IL LAVORATORE
Verifica se il tuo comportamento è in regola!
ALLEGATI
Allegato 1 - Qual è il distanziamento sociale corretto
Allegato 2 - Laviamo le mani!
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, Dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale, “ La protezione da SARS-CoV-2 per i lavoratori agricoli”, a cura di Laura Casorri, Barbara Ficociello, Eva Masciarelli, Maddalena Papacchini e Leonardo Vita (Dit, Inail), Emilia Paba e Paola Tomao (Dimeila, Inail), Collana Salute e Sicurezza, Edizione 2021 (formato PDF, 3.82 MB).
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Scarica la recente normativa in materia di emergenza COVID-19:
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Rispondi Autore: ermanno montobbio - likes: 0 | 04/03/2021 (20:26:58) |
credo potreste dire alla gente di venire ad aiutarci, qui covid non c’è n’e ! unico virus che abbiamo da sempre e’ il virus del lavoro! Come potete vedere e’ difficile trovare un articolo che indichi la% di infettati in agricoltura! |