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Aziende e COVID-19: ingresso in azienda e dispositivi di protezione

Aziende e COVID-19: ingresso in azienda e dispositivi di protezione
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Coronavirus-Covid19

09/03/2021

Una guida dell’ATS Milano fornisce indicazioni sulle misure a cui si devono attenere le imprese per l’emergenza COVID-19. Focus sui dispositivi di protezione, sugli spazi comuni e sulle modalità di ingresso, rientro e uscita.

 

Milano, 9 Marzo – Non è facile per le aziende, dopo un anno di pandemia e di emanazione  continua di norme emergenziali, a volte a breve distanza e con contenuti diversi, orientarsi tra le misure di prevenzione e di contenimento del virus SARS-CoV-2.

 

Fortunatamente per fornire qualche indicazione, magari anche in più lingue per adattarsi alle varie provenienze dei lavoratori, e facilitare la tutela della salute e sicurezza di lavoratori e lavoratrici durante l’emergenza COVID-19, ci sono alcuni documenti di indirizzo.

 

Ad esempio è possibile fare riferimento alla “ Piccola guida alla ripresa del lavoro nelle aziende non sanitarie o socio-sanitarie in emergenza covid-19” pubblicata in diverse lingue (italiano, inglese, rumeno, albanese, arabo) dall’ ATS della Città Metropolitana di Milano che, con specifico riferimento al territorio dell’ATS e della Regione Lombardia, ribadisce varie indicazioni tratte dal “ Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, dalle circolari del Ministero della Salute e dalla normativa regionale.

 

Se in un precedente articolo di presentazione ci siamo soffermati sulla sanificazione e sull’effettuazione dei test, oggi presentiamo i seguenti argomenti:


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Guida per le aziende: le modalità di ingresso e la gestione dell’uscita

Il documento dell’ATS Milano ricorda le modalità di ingresso in azienda.

 

Queste alcune indicazioni presenti nella guida:

  • “Divieto di ingresso in azienda in caso di contatti con persone Covid-19 positive nei precedenti 14 giorni o se provenienti da zone ritenute a rischio.
  • Divieto di accesso in azienda con febbre oltre i 37, 5°C;
  • Se si sviluppano sintomi di malessere in azienda (febbre, mal di gola, ecc.) si deve dichiararlo tempestivamente al datore di lavoro o suo dirigente e rimanere distanti dalle altre persone presenti. Indossare la mascherina chirurgica, isolarsi in locale idoneo, ritornare al domicilio e contattare il proprio medico di base.
  • L’ingresso in azienda di lavoratori già risultati positivi all’infezione da Covid-19 e ospedalizzati, dovrà essere preceduto da una preventiva visita effettuata dal medico competente”.

 

Riguardo poi all’accesso di fornitori esterni:

  • “Dovranno rimanere per quanto possibile a bordo dei propri mezzi e non dovranno accedere agli uffici.
  • Le necessarie attività di carico e scarico dovranno essere effettuate seguendo le procedure preventivamente definite.
  • Si dovranno seguire i percorsi circoscritti per ridurre le occasioni di contatto con il personale presente in forza nei reparti.
  • In caso di interferenze di attività il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro e utilizzare mascherina chirurgica.
  • Servizi igienici dedicati con divieto di utilizzo di quelli per il personale dipendente, garantendo accurata pulizia giornaliera.
  • Ridurre l’accesso ai visitatori esterni e qualora fosse necessario (attività pulizie, manutenzioni) estendere agli stessi le regole aziendali. Ogni norma del presente protocollo si estende alle aziende in appalto”. 

 

Senza dimenticare le presenti misure per la gestione dell’entrata ed uscita dei dipendenti:

  • Ripartizione atta all’evitamento di assembramenti.
  • Orari di ingresso e uscita scaglionati per ridurre al minimo i contatti nelle zone comuni”.

 

Guida per le aziende: i dispositivi di protezione e l’igiene personale

Una parte della guida riguarda poi le indicazioni relative ai dispositivi di protezione individuale:

  • “Si adottano DPI idonei sulla base della valutazione dei rischi complessivi e sulla mappatura delle diverse attività dell’azienda.
  • I DPI anti-contagio di protezione delle vie respiratorie vanno sempre portati con sé, e vi è obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. A questo fine sono ammesse le maschere chirurgiche. Le caratteristiche dei DPI sono specificate per le sole attività sanitarie e socio sanitarie (indicate nel Rapporto ISS Covid-19 n. 2/2020 aggiornato al 10/05/2020)”.

 

Ricapitoliamo poi brevemente le precauzioni di igiene personale:

  • “Lavarsi accuratamente e frequentemente le mani.
  • Mettere a disposizione dei lavoratori idonei detergenti per il lavaggio delle mani.
  • Mettere a disposizione dei lavoratori i presidi per la disinfezione delle mani (gel idroalcolici)
  • collocati in punti facilmente individuabili”.

 

 

Guida per le aziende: gli spazi comuni e il rientro al lavoro

In tempi di pandemia come gestire gli spazi comuni?

 

  • A questo proposito si indica di:
  • “Rispettare le disposizioni previste per il contrasto della diffusione del virus Covid-19 in ogni spazio comune presente in azienda.
  • Contingentare l’accesso a tutti gli spazi comuni con una ventilazione continua dei locali, un tempo di sosta ridotto e il mantenimento della distanza di un metro tra le persone presenti.
  • Provvedere all’organizzazione degli spazi e la sanificazione degli spogliatoi garantendo idonee condizioni igienico sanitarie.
  • Provvedere alla sanificazione periodica e pulizia giornaliera dei locali mensa, dei distributori di bevande e snack, ecc”.

 

Rimandando alla lettura integrale del documento, concludiamo con alcune indicazioni per il rientro al lavoro dei lavoratori.

 

Si indica che

  • “In base alle recenti disposizioni ministeriali, il lavoratore risultato positivo potrà rientrare al lavoro previo esito negativo di un solo tampone di controllo effettuato non prima di 10 giorni dal riscontro di positività, purché nei sintomatici siano trascorsi almeno 3 giorni senza sintomi. Per i lavoratori positivi che rimangono positivi a lungo termine, il rientro può avvenire dopo 21 giorni dalla prima positività, purché nei sintomatici siano trascorsi almeno 7 giorni senza sintomi, anche in assenza di riscontro di negativizzazione. NB: nella valutazione dei sintomi non si tiene conto di ageusia e anosmia.
  • Tuttavia, pur sottolineando il contrasto fra le disposizioni vigenti, poiché anche il recente DPCM 14 gennaio 2021 fa ancora riferimento al protocollo condiviso del 24 aprile 2020, il lavoratore può rivolgersi al proprio medico di famiglia e richiedere l’esecuzione di un tampone di guarigione anche oltre il ventunesimo giorno. INPS ha dato indicazione di prolungare l’isolamento fino a negativizzazione del tampone, con proseguimento della malattia a cura del medico di famiglia. Il lavoratore, per il rientro al lavoro, può richiedere la certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone” (il documento invita a inviare una mail con tutti i dati identificativi e riporta l’indirizzo mail a cui inviarla, con riferimento al territorio dell’ATS Milano.
  • I contatti stretti di caso accertato “dovranno rimanere in quarantena a domicilio, limitando al massimo i contatti con i propri conviventi. Se non compaiono sintomi il rientro al lavoro avviene trascorsi 14 giorni dalla data di ultimo contatto, anche in assenza di effettuazione del tampone, oppure, in alternativa, dopo esito negativo di un tampone eseguito non prima del 10° giorno dall’ultimo contatto con il caso. Non è prevista alcuna ulteriore certificazione.
  • Il datore di lavoro non può richiedere altre certificazioni o test – tampone o sierologico - per il rientro al lavoro dei propri dipendenti e collaboratori;
  • I nuovi casi sospetti effettueranno il tampone diagnostico: se negativo il soggetto viene rimandato alla valutazione clinica del Medico di famiglia, se positivo diventa caso accertato”.

 

Segnaliamo, in conclusione, che il documento si sofferma su vari altri temi rilevanti per le aziende come la sanificazione degli ambienti di lavoro, la sorveglianza sanitaria e l’effettuazione dei test sierologici e antigenici rapidi.

 

 

RTM

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

ATS della Città Metropolitana di Milano, “Piccola guida alla ripresa del lavoro nelle aziende non sanitarie o socio-sanitarie in emergenza covid-19”, revisione del 10 febbraio 2021, lingue: italiano, inglese, rumeno, albanese, arabo.

 


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Rispondi Autore: Monica Giannelli - likes: 0
15/03/2021 (10:28:59)
Grazie dell'articolo molto interessante. Una domanda sui vaccinati. Possono stare nel luogo di lavoro senza mascherina o devono continuare a metterla?

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