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Promesse per la sicurezza sul lavoro
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Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Per parlare di sicurezza sul lavoro, il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, sceglie il web.
Le prospettive, gli interventi e le proposte per migliorare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro che il ministro intende portare avanti sono stati illustrati in una intervista realizzata daLuca Landò e pubblicata sul sito del ministero.
Il pacchetto sicurezza inserito nella Legge Bersani, la sicurezza nei cantieri, il potenziamento dell’attività ispettiva, il Testo Unico della sicurezza, la formazione e l’informazione sono gli argomenti affrontati dal Ministro.
Riguardo all’attività ispettiva, il ministro ha reso noto che oltre ai 780 ispettori voluti a suo tempo dal suo predecessore, il ministro Maroni, è stato ampliato di 60 unità l’organico del Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro ed è stata disposta “l’assunzione di 100 giovani ispettori, scelti tra gli idonei dell’ultimo concorso. Quindi, complessivamente, il personale ispettivo cresce di un migliaio di unità.”
Di seguito riportiamo alcuni passi dell’intervista.
Luca Landò: ma [gli ispettori] non sono comunque troppo pochi? Perché se non sbaglio erano 2300 per 1 milione e mezzo di imprese, e questo facendo un rapido conto - poiché le piccole imprese possono essere visitate in un giorno ma quelle più grandi richiedono più giorni - porterebbe a visitare un’impresa una volta ogni sei anni, quindi un’ispezione un po’ carente. Le chiedo: non è il caso di aumentare ulteriormente?
Ministro Damiano: Considerando il Ministero del Lavoro, il Comando dei carabinieri, l’INPS el’INAIL, disponiamo complessivamente di seimila persone; tuttavia, bisogna tenere presente che, per quanto riguarda le ispezioni, la competenza del Ministero, è circoscritta ad alcuni settori o ad alcuni casi: ad esempio, a noi compete il settore edile, mentre per quanto riguarda la salute e la sicurezza in generale sono competenti le ASL, che dipendono dalle Regioni e fanno riferimento al Ministero della Sanità. Lì, mi pare vi siano almeno 20.000 ispettori, la cui opera andrebbe meglio coordinata ed integrata con quella degli ispettori del lavoro. Infatti, per la stesura di un Testo Unico sulla salute e sulla sicurezza del lavoro, il mio dicastero sta collaborando con il Ministero della Salute, proprio al fine di promuovere proficue sinergie. Inoltre abbiamo provveduto a talune questioni pratiche, solo apparentemente banali, come pagare ai nostri ispettori le dovute indennità (che non ricevevano) per consentire loro di condurre le ispezioni nei cantieri e metterli in condizione di munirsi dei necessari presidi antinfortunistici (come scarpe e casco). In pochi mesi, secondo i dati forniti dalla Direzione Generale per l’attività ispettiva di questo ministero, sul totale degli ispettori abbiamo fatto si che la percentuale di quelli effettivamente operativi sul territorio passasse dal 39% al 43%. Io punto ad arrivare al 60%, lasciandone solo il 40% a svolgere attività burocratiche. In particolare, considero molto importante la norma che prevede la sospensione del cantiere nel caso in cui si riscontri un numero di lavoratori in nero superiore al 20%: essa è operativa dal mese di agosto e, nei mesi di settembre ed ottobre, ha portato alla sospensione di 227cantieri.
[…] Nelle Direzioni Provinciali del lavoro, che ho visitato girando l’Italia, ho riscontrato che i giovani ispettori da noi utilizzati svolgono un’attività spesso faticosa e a volte pericolosa, anche in orari inconsueti o in giornate particolari, come il sabato o la domenica, che di solito vengono considerate non a rischio di controllo. Quindi, come si vede, stiamo anche cercando di rendere più efficiente la macchina dei controlli modificandone il funzionamento.
Luca Landò: Ministro, lei prima accennava al Testo Unico. Da tanto se ne parla, poi negli ultimi 5 anni è stato sospeso, adesso si ricomincia a parlarne. In che cosa consiste? Perché si da tanta importanza a questo Testo Unico dal punto di vista dei riflessi sulla sicurezza?
Ministro Damiano: E’ un modo per riepilogare tutte le normative sulla salute e la sicurezza e quindi anche per razionalizzare e semplificare a vantaggio sia delle imprese che dei lavoratori.
Inoltre, con il Testo Unico saranno enfatizzati i profili attinenti alla prevenzione, nell’ambito di una materia così delicata. Tra l’altro, ovviamente, la stesura di un Testo Unico deve essere affrontata con il pieno coinvolgimento delle parti sociali. Oltre ai problemi legati al confronto tra imprese e lavoratori, è anche necessario superare il vaglio delle Regioni, che hanno ampie competenze su questi argomenti.
Luca Landò: Perché un testo unico? Perché ci sono delle leggi di competenza diversa? E
affrontano temi diversi? L’idea è quindi di unificare?
Ministro Damiano: Di unificare, di raccogliere: entro la fine dell’anno, mi auguro che riusciremo a presentare una legge delega che, oltre agli ovvi passaggi parlamentari, beneficerà di tutti gli apporti e i confronti che si renderanno necessari in maniera da abbreviare l’iter di approvazione. Tra l’altro, nel mese di gennaio, a Napoli, terremo la Seconda Conferenza Nazionale, sulla sicurezza del lavoro, come abbiamo deciso insieme al Governatore Bassolino. Come è noto in Campania è particolarmente elevata l’incidenza degli infortuni sul lavoro e del lavoro nero: per contrastare questo fenomeno esistono anche iniziative legislative locali e regionali; pertanto credo che da questo punto di vista stiamo dando un segnale molto importante perché - insisto- in tema di salute e di sicurezza è indubbio che occorrano le leggi che abbiamo fatto e stiamo facendo. Nella Finanziaria, al di là di specifici motivi di insoddisfazione che è normale attendersi, vi sono disposizioni utili ed importanti che danno maggiore spazio ai temi del lavoro altri piccoli spazi per i temi del lavoro e, tra l’altro, vi è una norma che promuove l’emersione del lavoro nero. Questo è molto importante per ridurre l’ambito di insicurezza e di mancanza di tutela. Inoltre, gli incentivi alla stabilizzazione del lavoro mirano a ridurre l’area della precarietà.
Tuttavia, queste buone leggi, per sortire risultati davvero positivi richiedono da un lato la collaborazione delle Regioni, degli Enti Locali, di tutti gli organi ispettivi e, dall’altro, l’impegno delle parti sociali attraverso la contrattazione .
Il video dell’intervista
Le prospettive, gli interventi e le proposte per migliorare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro che il ministro intende portare avanti sono stati illustrati in una intervista realizzata daLuca Landò e pubblicata sul sito del ministero.
Il pacchetto sicurezza inserito nella Legge Bersani, la sicurezza nei cantieri, il potenziamento dell’attività ispettiva, il Testo Unico della sicurezza, la formazione e l’informazione sono gli argomenti affrontati dal Ministro.
Riguardo all’attività ispettiva, il ministro ha reso noto che oltre ai 780 ispettori voluti a suo tempo dal suo predecessore, il ministro Maroni, è stato ampliato di 60 unità l’organico del Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro ed è stata disposta “l’assunzione di 100 giovani ispettori, scelti tra gli idonei dell’ultimo concorso. Quindi, complessivamente, il personale ispettivo cresce di un migliaio di unità.”
Di seguito riportiamo alcuni passi dell’intervista.
Luca Landò: ma [gli ispettori] non sono comunque troppo pochi? Perché se non sbaglio erano 2300 per 1 milione e mezzo di imprese, e questo facendo un rapido conto - poiché le piccole imprese possono essere visitate in un giorno ma quelle più grandi richiedono più giorni - porterebbe a visitare un’impresa una volta ogni sei anni, quindi un’ispezione un po’ carente. Le chiedo: non è il caso di aumentare ulteriormente?
Ministro Damiano: Considerando il Ministero del Lavoro, il Comando dei carabinieri, l’INPS el’INAIL, disponiamo complessivamente di seimila persone; tuttavia, bisogna tenere presente che, per quanto riguarda le ispezioni, la competenza del Ministero, è circoscritta ad alcuni settori o ad alcuni casi: ad esempio, a noi compete il settore edile, mentre per quanto riguarda la salute e la sicurezza in generale sono competenti le ASL, che dipendono dalle Regioni e fanno riferimento al Ministero della Sanità. Lì, mi pare vi siano almeno 20.000 ispettori, la cui opera andrebbe meglio coordinata ed integrata con quella degli ispettori del lavoro. Infatti, per la stesura di un Testo Unico sulla salute e sulla sicurezza del lavoro, il mio dicastero sta collaborando con il Ministero della Salute, proprio al fine di promuovere proficue sinergie. Inoltre abbiamo provveduto a talune questioni pratiche, solo apparentemente banali, come pagare ai nostri ispettori le dovute indennità (che non ricevevano) per consentire loro di condurre le ispezioni nei cantieri e metterli in condizione di munirsi dei necessari presidi antinfortunistici (come scarpe e casco). In pochi mesi, secondo i dati forniti dalla Direzione Generale per l’attività ispettiva di questo ministero, sul totale degli ispettori abbiamo fatto si che la percentuale di quelli effettivamente operativi sul territorio passasse dal 39% al 43%. Io punto ad arrivare al 60%, lasciandone solo il 40% a svolgere attività burocratiche. In particolare, considero molto importante la norma che prevede la sospensione del cantiere nel caso in cui si riscontri un numero di lavoratori in nero superiore al 20%: essa è operativa dal mese di agosto e, nei mesi di settembre ed ottobre, ha portato alla sospensione di 227cantieri.
[…] Nelle Direzioni Provinciali del lavoro, che ho visitato girando l’Italia, ho riscontrato che i giovani ispettori da noi utilizzati svolgono un’attività spesso faticosa e a volte pericolosa, anche in orari inconsueti o in giornate particolari, come il sabato o la domenica, che di solito vengono considerate non a rischio di controllo. Quindi, come si vede, stiamo anche cercando di rendere più efficiente la macchina dei controlli modificandone il funzionamento.
Luca Landò: Ministro, lei prima accennava al Testo Unico. Da tanto se ne parla, poi negli ultimi 5 anni è stato sospeso, adesso si ricomincia a parlarne. In che cosa consiste? Perché si da tanta importanza a questo Testo Unico dal punto di vista dei riflessi sulla sicurezza?
Ministro Damiano: E’ un modo per riepilogare tutte le normative sulla salute e la sicurezza e quindi anche per razionalizzare e semplificare a vantaggio sia delle imprese che dei lavoratori.
Inoltre, con il Testo Unico saranno enfatizzati i profili attinenti alla prevenzione, nell’ambito di una materia così delicata. Tra l’altro, ovviamente, la stesura di un Testo Unico deve essere affrontata con il pieno coinvolgimento delle parti sociali. Oltre ai problemi legati al confronto tra imprese e lavoratori, è anche necessario superare il vaglio delle Regioni, che hanno ampie competenze su questi argomenti.
Luca Landò: Perché un testo unico? Perché ci sono delle leggi di competenza diversa? E
affrontano temi diversi? L’idea è quindi di unificare?
Ministro Damiano: Di unificare, di raccogliere: entro la fine dell’anno, mi auguro che riusciremo a presentare una legge delega che, oltre agli ovvi passaggi parlamentari, beneficerà di tutti gli apporti e i confronti che si renderanno necessari in maniera da abbreviare l’iter di approvazione. Tra l’altro, nel mese di gennaio, a Napoli, terremo la Seconda Conferenza Nazionale, sulla sicurezza del lavoro, come abbiamo deciso insieme al Governatore Bassolino. Come è noto in Campania è particolarmente elevata l’incidenza degli infortuni sul lavoro e del lavoro nero: per contrastare questo fenomeno esistono anche iniziative legislative locali e regionali; pertanto credo che da questo punto di vista stiamo dando un segnale molto importante perché - insisto- in tema di salute e di sicurezza è indubbio che occorrano le leggi che abbiamo fatto e stiamo facendo. Nella Finanziaria, al di là di specifici motivi di insoddisfazione che è normale attendersi, vi sono disposizioni utili ed importanti che danno maggiore spazio ai temi del lavoro altri piccoli spazi per i temi del lavoro e, tra l’altro, vi è una norma che promuove l’emersione del lavoro nero. Questo è molto importante per ridurre l’ambito di insicurezza e di mancanza di tutela. Inoltre, gli incentivi alla stabilizzazione del lavoro mirano a ridurre l’area della precarietà.
Tuttavia, queste buone leggi, per sortire risultati davvero positivi richiedono da un lato la collaborazione delle Regioni, degli Enti Locali, di tutti gli organi ispettivi e, dall’altro, l’impegno delle parti sociali attraverso la contrattazione .
Il video dell’intervista
La trascrizione dell’intervista
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