Pronto il piano Italiano di assegnazione delle emissioni di CO2

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Il ministero dell’Ambiente ha reso disponibile on line, per la fase di consultazione pubblica, lo schema del Piano Nazionale di Assegnazione delle quote di anidride carbonica. Il documento fissa per ogni settore produttivo che rientra nella Direttiva di Emissions Trading (2003/87/CE)la quantità annua di CO2 che può emettere. Le osservazioni al Piano potranno essere comunicate entro il 5 maggio prossimo e dopo tale data il Piano sarà inviato all'UE.
"L'Italia - ha dichiarato il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio Altero Matteoli - ha messo a punto il suo Piano dopo una vasta consultazione che ha interessato tutti i principali settori. Il Piano assegna quote certe che tengono anche conto del fatto che l'Italia ha raggiunto anche un'alta efficienza energetica e non utilizza il nucleare. ".
Tre le premesse da cui parte il Piano: l'assegnazione dei permessi di emissione dovrà riconoscere che il sistema industriale italiano ha già realizzato negli ultimi 20 anni interventi strutturali per aumentare l'efficienza energetica; che dovranno essere salvaguardate la competitività delle imprese italiane e la sicurezza energetica ed infine che le imprese italiane potranno utilizzare, per rispettare il proprio "budget" crediti di emissione e di carbonio generati attraverso i progetti di "joint inplementation" e di CDM, i meccanismi flessibili previsti dal protocollo di Kyoto.
Le emissioni di CO2 previsti al 2010 per i settori regolati dalla Direttiva Europea sono pari a 285,8 Mt di CO2. La quota maggiore è assegnata alle attività energetiche che nel 2005 potranno emettere 228,4 Mt di CO2; seguite dalla produzione e trasformazione dei metalli ferrosi con 28,9 Mt di CO2 e dell'industria dei prodotti minerali con 21,9 Mt nel 2005.

Lo schema.
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