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Pianificazione: fattore chiave per ridurre gli infortuni in edilizia
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Il 60% degli infortuni ed il 25% delle morti nei cantieri europei potrebbero essere evitati grazie ad una corretta progettazione, pianificazione ed organizzazione.
La stima è stata realizzata dall’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’ultima relazione presentata.
Considerato l’elevato numero di infortuni che ogni anno funestano il settore delle costruzioni; ciò a livello europeo si tradurrebbe in un "risparmio" di 300 vite umane e di oltre 500mila infortuni.
La relazione, tramite 16 esempi di buone pratiche, illustra i vari modi in cui architetti, ingegneri e altre persone coinvolte nell’industria della costruzione potrebbero diminuire i rischi cui devono far fronte i costruttori e il personale addetto alla manutenzione.
Gli esempi di buona pratica si riferiscono alle tre diverse fasi del processo di costruzione: la preparazione del progetto, compresa la progettazione e la contrattazione, la costruzione e la manutenzione.
Nel variegato ambito delle costruzioni, sono stati individuati tre fattori chiave di un programma di sicurezza e salute.
Preparazione del progetto: buoni standard di sicurezza e salute vanno introdotti unitamente alle decisioni del cliente che appalta l’opera di costruzione. Un tempo sufficiente deve essere dedicato al processo di pianificazione e alla riflessione su come elaborare il progetto.
Gestione della fase di costruzione: tutte le parti coinvolte nel processo di costruzione, dai lavoratori ai datori di lavoro passando per i subappaltatori e gli organi rappresentanti i lavoratori, devono essere consultati circa i piani di sicurezza e di salute e aver voce in capitolo nella formulazione di detti piani.
Formazione e monitoraggio: tutti gli attori devono essere informati tanto dei rischi quanto delle soluzioni e sottoposti ad una formazione adeguata ed efficiente. La valutazione e il monitoraggio dei rischi devono essere effettuati avvalendosi di un sistema semplice e di facile apprendimento.
Il 60% degli infortuni ed il 25% delle morti nei cantieri europei potrebbero essere evitati grazie ad una corretta progettazione, pianificazione ed organizzazione.
La stima è stata realizzata dall’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’ultima relazione presentata.
Considerato l’elevato numero di infortuni che ogni anno funestano il settore delle costruzioni; ciò a livello europeo si tradurrebbe in un "risparmio" di 300 vite umane e di oltre 500mila infortuni.
La relazione, tramite 16 esempi di buone pratiche, illustra i vari modi in cui architetti, ingegneri e altre persone coinvolte nell’industria della costruzione potrebbero diminuire i rischi cui devono far fronte i costruttori e il personale addetto alla manutenzione.
Gli esempi di buona pratica si riferiscono alle tre diverse fasi del processo di costruzione: la preparazione del progetto, compresa la progettazione e la contrattazione, la costruzione e la manutenzione.
Nel variegato ambito delle costruzioni, sono stati individuati tre fattori chiave di un programma di sicurezza e salute.
Preparazione del progetto: buoni standard di sicurezza e salute vanno introdotti unitamente alle decisioni del cliente che appalta l’opera di costruzione. Un tempo sufficiente deve essere dedicato al processo di pianificazione e alla riflessione su come elaborare il progetto.
Gestione della fase di costruzione: tutte le parti coinvolte nel processo di costruzione, dai lavoratori ai datori di lavoro passando per i subappaltatori e gli organi rappresentanti i lavoratori, devono essere consultati circa i piani di sicurezza e di salute e aver voce in capitolo nella formulazione di detti piani.
Formazione e monitoraggio: tutti gli attori devono essere informati tanto dei rischi quanto delle soluzioni e sottoposti ad una formazione adeguata ed efficiente. La valutazione e il monitoraggio dei rischi devono essere effettuati avvalendosi di un sistema semplice e di facile apprendimento.
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