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Utilizzo in sicurezza dei fitofarmaci: pianificazione e preparazione
Latina, 20 Feb – PuntoSicuro ha presentato nei mesi scorsi un manuale dal titolo “ Sicurezza in agricoltura e utilizzazione dei prodotti fitosanitari” rivolto ai formatori dei corsi che gli agricoltori seguono per ottenere il rilascio del “patentino” per l’utilizzo di fitosanitari.
Il manuale – prodotto dall’ Azienda Unità Sanitaria Locale di Latina, dall’Assessorato alla Sanità e dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio – vuole fornire un indirizzo e supporto alle attività di formazione per migliorare la prevenzione e ridurre i rischi nell’uso di questi prodotti chimici di sintesi.
Nel manuale, che vi invitiamo a visionare, una specifica unità didattica è dedicata alle norme e procedure per l’utilizzo in sicurezza dei prodotti fitosanitari.
Nella prima parte dell’unità si affrontano i temi relativi alla pianificazione del trattamento.
Prima di tutto è necessario scegliere con cura il prodotto fitosanitario da utilizzare e rispettare le dosi riportate in etichetta.
Se l’etichetta “riporta quale dose consigliata 200 grammi per 100 litri d’acqua, utilizzandone 300 o 400 grammi, oltre a commettere un’infrazione di legge, si commette un duplice errore, tecnico ed economico. II costo del trattamento risulta più elevato, sono maggiori i pericoli di fitotossicità per le piante trattate e aumenta la pericolosità per l’operatore e l’ambiente, senza ottenere un reale aumento dell’efficacia dell’intervento. Vi è, inoltre, il rischio che, alla raccolta del prodotto agricolo, i residui risultino superiori ai limiti di legge anche rispettando il periodo di carenza”.
Il manuale ricorda che normalmente la dose suggerita dall’etichetta “è riferita alla distribuzione del prodotto con macchine irroratrici che operano a volume normale di acqua, per convenzione 10 hl/ha; la dose viene quindi riferita all’ettaro di superficie”.
Altrisuggerimenti in relazione alla pianificazione delle attività connesse al trattamento:
- “accertarsi della compatibilità dei prodotti;
- dotare il centro aziendale di un’area attrezzata per la preparazione della miscela ed il riempimento dell’irroratrice”: “molte aziende dispongono di piazzole in aperta campagna dotate di erogatore d’acqua per la preparazione delle miscele di PF fuori dai centri abitati. In mancanza di queste piazzole, gli agricoltori possono attingere acqua da altre fonti al di fuori del fondo agricolo, ma è severamente vietato preparare la miscela nel medesimo luogo, anziché in azienda o in campagna, e tanto più circolare su strade pubbliche con l’irroratrice pronta all’uso”;
- indossare sempre idonei Dispositivi di protezione individuale (tuta, guanti, stivali, maschera, ecc.): “i DPI devono essere indossati totalmente e scrupolosamente fin dall’inizio, perché in questa fase l’eventuale assunzione di PF o il contatto con il medesimo avvengono mentre si opera sul formulato tal quale, ovvero a concentrazione piena e non su un prodotto diluito in acqua. Se si usa una pompa a spalla, quindi in situazione di maggior rischio, è consigliabile utilizzare comunque una tuta impermeabile munita di cappuccio”;
- “verificare l’efficienza delle macchine in ogni loro elemento, ugelli compresi;
- effettuare tutte le operazioni di manutenzione della macchina lontano da pozzi, sorgenti, canali ed aree sensibili all’inquinamento;
- nel caso di otturazione degli ugelli usare mezzi adeguati per pulirli evitando nel modo più assoluto di soffiare dentro gli ugelli o di portarli alla bocca;
- pesare i prodotti all’aperto in assenza di vento;
- utilizzare una bilancia, o apposito recipiente graduato, adibiti esclusivamente a questo scopo;
- preparare esattamente la quantità di miscela fitoiatrica necessaria (la fitoiatria è una disciplina che studia i mezzi di lotta contro le malattie delle piante, ndr) per la superficie da trattare e soltanto immediatamente prima di effettuare il trattamento”: “le dosi da prelevare ed impiegare sono chiaramente indicate nell’etichetta. Alla fine del prelievo di pesatura, le confezioni devono essere chiuse con cura per evitare dispersione di polveri, vapori o gas nell’aria circostante all’operatore, con conseguente pericolo di inalazioni. Preparare la miscela nella quantità utile al trattamento onde evitare problemi di smaltimento della miscela inutilizzata”;
- “prima di effettuare il trattamento coprire adeguatamente eventuali pozzi presenti in azienda”.
Questi invece i suggerimenti in merito alla preparazione della miscela e al riempimento dell’irroratrice:
- “preparare la miscela per il trattamento nell’area attrezzata e comunque all’aperto e possibilmente nel luogo più prossimo alla coltura che si intende trattare ed in ogni caso lontano da abitazioni, pozzi e corsi d’ acqua superficiali”: “purtroppo molti agricoltori, per non disperdere eventuale prodotto nell’ambiente, effettuano l’operazione in ambienti chiusi, senza pensare al proprio rischio di intossicazione operando in un ambiente con scarsa aerazione”;
- “durante la fase di preparazione della miscela indossare sempre idonei Dispositivi di protezione individuale (tuta, guanti,stivali, maschera, ecc.);
- sciogliere il PF in poca acqua o versarlo direttamente nella botte a seconda delle varie formulazioni, come riportato in etichetta”: “le polveri bagnabili, ad esempio, devono essere stemperate in poca acqua perche cosi si ottiene una buona sospensione da versare successivamente nel serbatoio dell’irroratrice precedentemente riempito per meta. I formulati liquidi, tipo concentrati emulsionabili, tendono ad aderire alle pareti dei contenitori e quindi la bottiglia o la lattina richiedono una sciacquatura ripetuta piu volte anche se sembrano pulite”;
- “non adoperare mai le mani, anche se protette da guanti, per mescolare i PF con l’acqua, ma servirsi di un idoneo agitatore e dotare possibilmente la macchine irroratrice di pre-miscelatore”: “è consigliabile ricorrere, quando è possibile, ai sacchetti idrosolubili con dosi già preconfezionate. Attualmente le ditte costruttrici di irroratrici stanno dotando le macchine di specifiche apparecchiature che possono limitare enormemente i possibili rischi dovuti alla manipolazione dei PF”;
- “durante il riempimento della botte con l’acqua, controllare che il reflusso del liquido non vada ad inquinare la sorgente di prelievo;
- evitare di generare nuvole di polvere, schizzi e sversamenti di prodotto durante la fase di riempimento dell’irroratrice;
- non riempire mai fino all’orlo la botte (al massimo per 2/3 della sua capacità globale) per evitare fuoriuscite di prodotto;
- risciacquare immediatamente i contenitori di prodotti fitosanitari vuoti ed i relativi tappi, aggiungendo l’acqua di lavaggio alla miscela fitoiatrica da distribuire; chiudere immediatamente dopo l’uso i contenitori non ancora vuoti;
- non lasciare mai incustoditi i prodotti fitosanitari e la macchina irroratrice pronta all’uso;
- segnalare il trattamento in atto ed inserire, ai bordi dei campi trattati, cartelli con la scritta in caratteri ben visibili, ‘coltura trattata con prodotti fitosanitari’ o frasi simili”.
In prossimi articoli presenteremo anche le buone pratiche e le misure di prevenzione durante e al termine del trattamento delle colture con fitofarmaci.
Azienda Unità Sanitaria Locale di Latina, Assessorato alla Sanità e Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, “ Sicurezza in agricoltura e utilizzazione dei prodotti fitosanitari”, manuale per formatori dei corsi di preparazione per il rilascio del “patentino” per l’utilizzo di fitosanitari (formato PDF, 23.59 MB).
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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