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Infortuni sul lavoro mortali in calo
L'osservatorio infortuni dell'INAIL da gennaio a settembre 2001 registra un calo complessivo dei casi mortali, che passano dai 1.009 casi del 2000 agli 834 attuali (-17%).
Il calo più netto in agricoltura, dove vengono registrati 82 casi rispetto ai 138 dello stesso periodo dello scorso anno: oltre il 40% in meno. L'andamento positivo riguarda anche gli infortuni non letali, passati da 64.142 ai 59.578 del 2001 (-7,1%).
Nel settore industriale i casi mortali diminuiscono del 14%, con 752 vittime contro le 871 del 2000. Il trend degli infortuni non mortali segnala viceversa una crescita dell'1,8%, dai 679.868 casi del 2000 ai 692.383 dello stesso periodo del 2001. Aumento che va letto, secondo l'Inail, considerando anche l'allargamento della popolazione assicurata che dallo scorso anno comprende nuove categorie di lavoratori: parasubordinati, dirigenti e sportivi professionisti.
Le regioni dove si è verificato il maggior aumento percentuale di infortuni sono la Val d'Aosta che passa da 1.851 casi a 2.048 (+ 10,6 %), il Friuli V. G. da 22.567 a 24.092 (+6,8 %) e la Puglia da 34.766 a 36.281 (+ 4,4 %).
Il calo più netto in agricoltura, dove vengono registrati 82 casi rispetto ai 138 dello stesso periodo dello scorso anno: oltre il 40% in meno. L'andamento positivo riguarda anche gli infortuni non letali, passati da 64.142 ai 59.578 del 2001 (-7,1%).
Nel settore industriale i casi mortali diminuiscono del 14%, con 752 vittime contro le 871 del 2000. Il trend degli infortuni non mortali segnala viceversa una crescita dell'1,8%, dai 679.868 casi del 2000 ai 692.383 dello stesso periodo del 2001. Aumento che va letto, secondo l'Inail, considerando anche l'allargamento della popolazione assicurata che dallo scorso anno comprende nuove categorie di lavoratori: parasubordinati, dirigenti e sportivi professionisti.
Le regioni dove si è verificato il maggior aumento percentuale di infortuni sono la Val d'Aosta che passa da 1.851 casi a 2.048 (+ 10,6 %), il Friuli V. G. da 22.567 a 24.092 (+6,8 %) e la Puglia da 34.766 a 36.281 (+ 4,4 %).
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