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Modelli di organizzazione: le novità della Commissione Consultiva

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: SGSL, MOG, dlgs 231/01

24/05/2011

Alcuni interventi a un recente convegno si soffermano sull’interpretazione della normativa vigente e offrono alcune anticipazioni sul documento del Comitato n. 4 “Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG)” inviato alla Commissione Consultiva.

 
L’iniziativa - organizzata grazie al contributo del Dipartimento di Scienze giuridiche e con patrocinio dell’osservatorio Olympus, dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Verona, dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, dello Spisal Verona – ha visto gli interventi di diversi esperti sul tema dei modelli organizzativi.
 
Nell’intervento “Le regole”, a cura di Laura Calafà (Università di Verona), si sottolineano “le ragioni del convegno evocate nel sottotitolo”. Infatti il dialogo interdisciplinare appare “come utile, forse unico, strumento chiarificatore dei complessi assetti regolativi del sistema di gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro mediante interpretazione multifocale delle regole vigenti”.
Nell’intervento si fa riferimento anche alla centralità dell’art.30 del Decreto legislativo 81/2008 come “strumento di una politica legislativa premiale in materia”. Articolo che consente, appunto, un “peculiare esercizio di interpretazione multifocale”.
Rimandiamo i lettori alla lettura del documento agli atti in relazione alle oggettive difficoltà interpretative della disposizione e alla  proposta interpretativa.
 
Ci soffermiamo invece sull’intervento “Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08  - Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG)”, a cura di Ivo Dagazzini (Rappresentante delle Regioni per la Regione Veneto - Direttore SPISAL dell’ULSS 4 Alto Vicentino). 
 
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L’intervento ricorda che all’interno della Commissione Consultiva Permanente il Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) ha il “compito di elaborare procedure semplificate per l’adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e nelle medie imprese di cui al comma 5-bis dell’ articolo 30 DLgs 81/2008, ed ha ritenuto necessario verificare la corrispondenza tra i requisiti richiesti dall’articolo 30 e quelli richiesti dalle Linee Guida UNI INAIL (edizione 2001) e dalle BS OHSAS 18001:2007”.
Pertanto in questa sede “sono stati definiti:
- “la correlazione tra l’articolo 30 del DLgs 81/2008, le Linee Guida UNI INAIL ed il BS OHSAS 18001:2007”, correlazione  che può essere visualizzata tramite la tabella riportata nel documento agli atti;
- “alcuni chiarimenti in merito al sistema di controllo (comma 4);
- indicazioni specifiche per implementare un sistema disciplinare (di cui al comma 3, individuato come unica parte non corrispondente)”.
 
Per confermare che il 2011 potrebbe essere l’anno giusto per dare completa attuazione al D.Lgs. 81/2008 – come preannunciato nell’ intervista di PuntoSicuro al Dott. L.Fantini - il Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) ha “approvato il 9 marzo 2011 un documento che è stato inviato all’esame della Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08”.
Il documento offre “chiarimenti sul sistema di controllo (comma 4) ed indicazioni per l’adozione del sistema disciplinare (comma 3) per le Aziende che hanno adottato un modello organizzativo e di gestione definito conformemente alle Linee Guida UNI-INAIL (edizione 2001) o alle BS OHSAS 18001:2007”. 
 
Riportiamo a questo proposito i chiarimenti sul sistema di controllo nel Modello di organizzazione e gestione ex articolo 30.
“Un’azienda dotata di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro conforme ai requisiti delle Linee Guida UNI-INAIL o delle BS OHSAS 18001:2007, attua il proprio sistema di controllo secondo quanto richiesto al comma 4, attraverso la combinazione di due processi che sono strategici per l’effettività e la conformità del sistema di gestione stesso: Monitoraggio/ Audit Interno e Riesame della Direzione. Però questi processi rappresentano un sistema di controllo ‘idoneo’, solo qualora prevedano il ruolo attivo e documentato, oltre che di tutti i soggetti della struttura organizzativa aziendale per la sicurezza, anche dell’Alta Direzione (intesa come posizione organizzativa eventualmente sopra stante il datore di lavoro) nella valutazione degli obiettivi raggiunti e dei risultati ottenuti, oltre che delle eventuali criticità riscontrate in termini di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Con il termine ‘documentato’ si intende che la partecipazione dell’Alta Direzione sia comprovata da atti e documenti aziendali”.
 
Queste invece le indicazioni per l’adozione del Sistema Disciplinare nel Modello di organizzazione e gestione ex art. 30 del D. Lgs. 81/08.
“Il comma 3 prevede l’adozione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate dal modello. E’ quindi necessario che l’Azienda sia dotata di procedure per individuare e sanzionare i comportamenti che possano favorire la commissione dei reati di cui all’articolo 300 del DLgs 81/2008 (articolo 25-septies DLgs 231/2001) e il mancato rispetto delle misure previste dal modello. Il tipo e l’entità dei provvedimenti disciplinari saranno coerenti con i riferimenti legislativi e contrattuali applicabili e dovranno essere documentati”.
Inoltre il sistema disciplinare “dovrà essere definito e formalizzato dall’Alta Direzione aziendale e quindi diffuso a tutti i soggetti interessati quali ad esempio:
- Datore di lavoro;
- Dirigenti o altri soggetti in posizione apicale;
- Preposti;
- Lavoratori;
- Organismo di Vigilanza (ove istituito un modello ex DLgs 231/2001);
- Auditor/Gruppo di audit”.
L’Azienda definirà “idonee modalità per selezionare, tenere sotto controllo e, ove opportuno, sanzionare collaboratori esterni, appaltatori, fornitori e altri soggetti aventi rapporti contrattuali con l’Azienda stessa”.
Senza dimenticare che “perché tali modalità siano applicabili l’Azienda deve prevedere che nei singoli contratti siano inserite specifiche clausole applicative con riferimento ai requisiti e comportamenti”. 
 
L’intervento si conclude ricordando che con questo documento inviato all’esame della Commissione Consultiva Permanente “si ritiene di aver raggiunto un duplice obiettivo:
- “fornire indicazioni alle Aziende che si sono dotate o che intendono dotarsi di un modello di organizzazione e di gestione della sicurezza conforme alle Linee Guida UNI INAIL (edizione 2001) o alle BS OHSAS 18001:2007;
- porre le basi per elaborare procedure semplificate per le piccole e medie imprese”.
 
 
Gli atti del convegno del 29 marzo 2011, pubblicati sul sito del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università degli Studi di Verona:
 
- “ Le regole e i modelli organizzativi”, a cura di Luigi Monica - Inail, ex Ispesl (formato PDF, 4.25 MB);
 
- “ Le regole”, a cura di Laura Calafà - Università di Verona (formato PDF, 1.9 MB);
 
- “ Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08  - Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG)”, a cura di Ivo Dagazzini - Rappresentante delle Regioni per la Regione Veneto - Direttore SPISAL dell’ULSS 4 Alto Vicentino (formato PDF, 558 kB).


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