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Allerta batterie per tutti gli RSPP

Allerta batterie per tutti gli RSPP
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

19/01/2017

Alcune batterie di smartphone, in certe circostanze possono esplodere, con conseguenze sulle persone e sull’ambiente, come ad esempio l’innesco di principi di incendio. Ecco lo stato dell’arte su questo argomento. Di Adalberto Biasiotti.


Una delle maggiori fabbriche mondiali di smartphone è stata costretta a ritirare dal mercato un nuovo modello, ampiamente pubblicizzato, in quanto sono state registrate, in breve tempo, numerose esplosioni delle batterie agli ioni di litio, installate all’interno dell’apparecchio.

 

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Queste batterie oggi sono praticamente di uso universale in apparati portatili, in quanto hanno un costo relativamente contenuto e una grande autonomia, unita ad un peso contenuto. Le continue richieste di energia degli apparati portatili fanno sì che oggi il pacco batterie sia fortemente sollecitato, aumentando la possibilità che la batteria diventi un rischio per la sicurezza, a livello personale e al livello dell’ambiente.

 

I fabbricanti di queste batterie hanno cercato di mettere sotto controllo il rischio di esplosione, in genere causato da un eccessivo aumento della pressione all’interno della batteria, a sua volta causata  da un sovraccarico termico, conseguente ad una carica eccessiva, oppure una scarica rapida.

 

Gli accorgimenti presi sono numerosi, e vanno da dispositivi di scarico automatico dei gas in pressione, a dispositivi con coefficienti positivi di temperatura, sino a fusibili termici. Spesso la batteria è dotata anche di un microcircuito protettivo, che impedisce il sovraccarico, una scarica troppo rapida ed un flusso eccessivo di corrente.

 

Durante la messa a punto dei prototipi, gli esperti hanno rilevato più volte un rigonfiamento anomalo della batteria, causato da un’eccessiva produzione di gas all’interno. Un’esplosione può avvenire quando la batteria si gonfia,  l’involucro si frattura, l’ossigeno entra all’interno della batteria attraverso la rottura e l’elevata temperatura interna diventa causa di incendio.

Una raccomandazione generale, che tutti i responsabili del servizio prevenzione e protezione dovrebbero diffondere ai dipendenti, che utilizzano sistematicamente smartphone ed apparati similari, spesso collegati a caricabatterie che sono disponibili sul posto di lavoro, è quella di tenere sempre sotto controllo l’apparato in fase di ricarica. Da evitare in modo assoluto di lasciare l’apparato in ricarica tutta la notte, senza alcun controllo visivo, perché il verificarsi di uno dei fenomeni sopra illustrati potrebbe portare alla creazione di un principio d’incendio all’interno dell’insediamento.

 

I lettori sono ormai al corrente del fatto che il trasporto di queste batterie, in grandi quantità, su aerei di linea, è fortemente condizionato da regole, che sono state messe a punto niente meno che dalle Nazioni Unite, per ridurre al massimo i rischi legati al trasporto aereo di batterie  agli ioni di litio.

 

È oggi disponibile un manuale delle prove e dei criteri di controllo di queste batterie, pubblicato appunto dalle Nazioni Unite, che si inquadra nell’ambito delle raccomandazioni per il trasporto di merci pericolose.

 

La sesta edizione riveduta di questo manuale è stata pubblicata nel 2015, con la parte 3, sezione 38.3, specificamente indirizzata al trasporto di batterie agli ioni di litio.

 

Questo manuale impone tutt’una serie di rigidi parametri di prova sulle batterie, che comprendono ad esempio, la simulazione del comportamento in alta quota, test di natura termica e vibratoria, prove d’urto, cortocircuiti esterni, prove di sovraccarico da parte dell’alimentatore e prove di scarica accelerata. Una interessante caratteristica delle prescrizioni di questo  manuale è che se una batteria fallisce una qualunque delle sequenze di prova previste, il test deve ricominciare da capo.

 

È ben vero che potrebbe sembrare eccessivo divulgare fra i lavoratori un messaggio afferente alla sicurezza delle batterie agli ioni di litio, ma l’esperienza purtroppo ha più volte dimostrato che la prudenza non è mai troppa, quando si tratta di prevenire o mitigare i rischi che, in forma diretta o indiretta, potrebbero coinvolgere i lavoratori e l’ambiente in cui operano.

 

 

 

Adalberto Biasiotti




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Rispondi Autore: Massimo B. - likes: 0
19/01/2017 (09:09:13)
"..prevenire o mitigare i rischi che, in forma diretta o indiretta, potrebbero coinvolgere i lavoratori e l’ambiente in cui operano.."
A quando un saggio sui rischi derivanti da caduta meteorite o da esplosione termonucleare con relativo conflitto su scala globale?
Oramai al DdL e relativi collaboratori vengono proposte situazioni e valutazioni che rasentano l'assurdo.
Quando non si ha nulla da dire meglio non dire nulla.
Rispondi Autore: GIANLUCA ANGELINI - likes: 0
19/01/2017 (09:55:14)
Dopo l'articolo di ieri "LA SICUREZZA SUL LAVORO MIGLIORA LE PRESTAZIONI SESSUALI" questo sulle batterie ci voleva proprio. Concordo in pieno con il commento di Massimo B.: e la valutazione sul rischio invasione alieni? Guardate che così si ottengono effetti opposti alla diffusione della cultura della sicurezza.
Rispondi Autore: Enzo T. - likes: 0
19/01/2017 (10:00:44)
Invece a me fa piacere trovare articoli su argomenti i più disparati possibili. Infatti spesso mi trovo ad affrontare problematiche che guarda caso trovo letteratura a riguardo solo su puntosicuro.
Rispondi Autore: Massimiliano Carpene - likes: 0
19/01/2017 (11:54:53)
Quando andiamo ad analizzare un infortunio o un incidente constatiamo che non è mai dovuto a invasione di alieni, caduta di meteore, ecc. ma a cose ovvie, normali e sotto gli occhi di tutti. Basta passare in pausa pranzo o alla sera a fine lavoro in certi uffici per vedere computer e altre apparecchiature elettriche lasciate accese a stretto contatto con documenti cartacei. Ogni giorno scoppiano numerosi incendi sia in aziende che in case private dovuti a problemi elettrici. Quindi possiamo disquisire sulla probabilità dell'evento ma sicuramente un richiamo continuo delle persone ad una maggiore attenzione al rischio elettrico, anche in situazioni di bassa probabilità, deve essere considerato un fatto positivo.
Ricordo che l'oceano è pieno di navi inaffondabili.
Rispondi Autore: Maurizio B. - likes: 0
19/01/2017 (16:43:25)
@Massimiliano Carpene
Concordo in toto.
Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
20/01/2017 (10:09:42)
...propongo di inserirlo nella valutazione dei rischi! dal sublime al ridicolo il passo è breve...
Rispondi Autore: Raffaele Scalese - likes: 0
01/02/2017 (05:15:14)
Arrivo con un certo ritardo ma non sono riuscito a NON partecipare
Non è assolutamente condivisibile il sarcasmo di Massimo B. , Enzo T e Harleysta evidentemente abituati a frequentare siti tipo la macchietta di Crozza.
(in aggiunta ...almeno nome e cognome così da conoscersi ...meglio)
Ma veniamo alla valutazione.
Chi fa, e purtropppo non da ieri, valutazioni (in campo) rischio incendio sa che le situazioni di innesco sono le più disparate e, spesso riconosciute solo a cose fatte (cioè a innesco avvenuto)
OTTIMO Biasiotti.
Aggiungero' fra le "raccomandazioni" il DIVIETO di buttare le batterie nei cestini dell'indifferenziata.
Tale divieto, naturalmente, già esiste na con la sola valenza ecologica dovuta al rifiuto pericoloso. Vale la pena di evidenziare, in formazione, anche la valenza antincendio.
E, giusto per rientrare nella polemica, gli amici di cui prima sono al corrente che la normativa antincendio (ma non dico quale) prescrive l'installazione di ceneriere e di una raccolta differenziata del contenuto?? NATURALMENTE ove la Legge Sirchia non ha dato già, gratuitamente, una mano !!!
Buona giornata a tutti

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