Report Pre.Vi.S: la necessità di un’azione di vigilanza coordinata
Roma, 8 Gen – Come ricordato con la nostra rubrica “ Imparare dagli errori”, il sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi (Infor.Mo) sta fornendo, in questi anni, importanti informazioni sulle cause degli infortuni. Ad esempio mostrando che gli errori procedurali, negli eventi incidentali, “rappresentano oltre un terzo dei fattori di rischio lavorativo, seguiti dallo stato delle attrezzature e delle macchine impiegate nell’attività, dalla non conformità degli ambienti di lavoro, in particolare per l’assenza di barriere e protezioni collettive e l’assenza di segnaletica e percorsi di sicurezza appropriati”.
Ma se il monitoraggio dei fattori rischio è una condizione essenziale per “stabilire le più appropriate misure di prevenzione da adottare negli ambienti di lavoro”, occorre “potenziare l’osservazione dei fattori causali degli eventi e renderla maggiormente tempestiva”. E in tal senso, “l’attività di vigilanza delle aziende condotte da parte delle istituzioni preposte offre l’opportunità di disporre di una fonte informativa preziosa: i verbali di prescrizione redatti a seguito dei sopralluoghi”.
A ricordarlo è la premessa di un nuovo documento Inail, prodotto dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale e intitolato “Report Pre.Vi.S 2014 – 2020. L’attività di vigilanza per il monitoraggio dei fattori di rischio e l’assistenza alle imprese”. Un report che ci permette di tornare a parlare – come fatto nell’articolo “ Migliorare la prevenzione con l’integrazione dei sistemi Infor.Mo e Pre.Vi.S” – del sistema Pre.Vi.S che ha permesso di valorizzare le informazioni presenti nei verbali di prescrizione dei servizi di prevenzione delle Asl.
Il rapporto – a cura di Giuseppe Campo, Diego De Merich, Daniele De Santis, Alessandro Di Pietro, Enrico Lo Scrudato, Brunella Malorgio, Benedetta Martini, Valentina Meloni, Mauro Pellicci e Giusi Piga (Dimeila, Inail) – propone una lettura dell’archivio dati della rete Pre.Vi.S per il monitoraggio dei fattori di rischio attraverso un’analisi dei verbali di prescrizione. Un’analisi che, “a partire dalle violazioni riscontrate in occasione dei sopralluoghi”, - sottolinea Giovanna Tranfo, direttrice del Dipartimento – “porti a riflettere sui segnali che dovrebbero indirizzare le scelte e i tempi delle azioni di prevenzione, sia sul versante istituzionale che da parte delle aziende stesse”.
Nel presentare il nuovo documento ci soffermiamo sui seguenti argomenti:
- Accordo Stato-Regioni e vigilanza coordinata
- Vigilanza integrata, vigilanza coordinata e vigilanza congiunta
- Indice del documento Inail
Accordo Stato-Regioni e la vigilanza coordinata
Una parte del documento – dal titolo “La vigilanza coordinata e l’assistenza alle imprese”, a cura di G. Campo, D. De Merich e M. Pellicci – indica che alla luce delle recenti modifiche normative (Legge 215/2021) riguardanti le competenze dell’Ispettorato nazionale del lavoro (INL) “emerge la necessità di un’azione di vigilanza coordinata tra le diverse istituzioni competenti, come evidenziato dall’ Accordo Stato/Regioni del 27 luglio 2022 (Indicazioni operative per le attività di controllo e vigilanza ai sensi dell’art.13 del decreto legislativo 81/2008, come modificato dal decreto legge 21 ottobre 2021, n.146, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2021, n.215, recante le Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili).
E nella prima fase attuativa dei nuovi indirizzi introdotti dalla normativa, “è stato avviato il percorso all’interno del Comitato ex art. 5 per costruire la programmazione dell'attività di vigilanza di Inl e delle Regioni/Asl attraverso la definizione di linee strategiche e criteri di coordinamento da condividere nei Comitati regionali di coordinamento di cui all'articolo 7”.
In particolare, gli elementi strategici, definiti nell’Accordo, “intorno ai quali sviluppare azioni comuni sono tra gli altri:
- valorizzare la complementarità e l’integrazione degli interventi ispettivi;
- migliorare la qualità e l’efficienza dei controlli;
- definire strategie e piani per la vigilanza in settori a priorità di rischio”.
Vigilanza integrata, vigilanza coordinata e vigilanza congiunta
Il documento indica poi che nel quadro delle competenze indicate nell’Accordo, “il Comitato regionale art. 7 e l'ufficio operativo provinciale assicurano coerenza alle linee strategiche definite a livello nazionale dal Comitato art. 5 e costanti interlocuzioni finalizzate ad evitare sovrapposizioni negli interventi di vigilanza programmati garantendo l'adeguamento delle linee stesse ai diversi contesti territoriali”.
Oltre a segnalare che, per favorire una programmazione coordinata della vigilanza, si dovrebbe privilegiare l'utilizzo di sistemi telematici che assicurino l'integrazione dei dati, si ricorda che il documento tecnico allegato all’Accordo Stato-Regioni contiene “precise indicazioni operative per il coordinamento delle attività di controllo e vigilanza indicando, diversi principi guida che devono indirizzare le modalità operative nell’azione di vigilanza istituzionale:
- definire criteri atti ad assicurare la coerenza e l'uniformità dell'azione ispettiva, nel rispetto della programmazione già avviata dalle Asl, consentendo di ottimizzare l'impiego delle risorse disponibili, sulla base di priorità di intervento;
- individuare criteri e principi dell'azione di controllo, demandando al livello locale la libertà attuativa misurata sulle risorse, sulle disponibilità e sulle scelte di programmazione già fatte dalle regioni;
- valorizzare le buone prassi e i documenti di indirizzo già in essere e le sperimentazioni che i diversi territori potranno sviluppare in un quadro di principi nazionali;
- definire i criteri di monitoraggio delle attività, ovvero dei controlli e delle imprese controllate, nonché dei provvedimenti irrogati, al fine di garantire rilevazioni, che la norma afferisce a più contesti e più soggetti istituzionali, coerenti;
- valutare ipotesi di interventi di vigilanza per il contrasto al caporalato, in attuazione del Piano Nazionale di contrasto al sommerso;
- applicare la programmazione e il coordinamento della vigilanza, in questa prima fase, al comparto edilizia (es. definizione delle priorità di intervento, utilizzo congiunto di banche dati sulle notifiche, scambio informazioni di attività)”.
E in relazione alle tipologie di vigilanza attuabili il documento presenta le “seguenti definizioni:
- vigilanza integrata: la vigilanza realizzata contestualmente nella medesima azienda dal personale dall'Asl per gli aspetti di salute e sicurezza e dal personale ispettivo dell'Inl per gli aspetti giuslavoristici;
- vigilanza coordinata: la vigilanza che i due enti effettuano separatamente in aziende e momenti diversi, con condivisione successiva al primo accesso al fine di evitare duplicazioni degli accertamenti. La registrazione degli accertamenti su piattaforme tecnologiche rappresenta strumento privilegiato della vigilanza coordinata;
- vigilanza congiunta: la vigilanza realizzata contestualmente nella medesima azienda in cui gli aspetti in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro sono curati congiuntamente dal personale tecnico dell'Asl e dell'Inl. Il ricorso a questa modalità è da intendersi residuale.
Inoltre, allo scopo di armonizzare le procedure e l'operatività delle due principali istituzioni che svolgono attività di vigilanza (ASL e INL), il Ministero della salute “ha inteso promuovere e strutturare un percorso formativo che tenga conto di:
- modifiche normative;
- procedure operative;
- protocolli e linee guida nazionali e regionali;
- circolari Inl, ecc”.
Rimandiamo alla lettura integrale del documento, relativamente alla vigilanza coordinata e all’assistenza alle imprese, che si sofferma anche sui percorsi operativi relativi alla formazione e al progetto di ricerca Inail “PMP 5.0: Sviluppo di strumenti tecnici e organizzativi a supporto di interventi di prevenzione per lo sviluppo di ecosistemi a rete resilienti”.
Indice del documento Inail
Concludiamo riportando l’indice del documento Inail “Report Pre.Vi.S 2014 – 2020. L’attività di vigilanza per il monitoraggio dei fattori di rischio e l’assistenza alle imprese”.
PARTE I
IL SISTEMA PRE.VI.S: PREVENZIONE, VIGILANZA E SOLUZIONI
La vigilanza coordinata e l’assistenza alle imprese
Aspetti metodologici e strumenti per la rete di monitoraggio
Confronto e prospettive sul sistema Pre.Vi.S
PARTE II
LA BANCA DATI DELLE VIOLAZIONI E DELLE PRESCRIZIONI
Quadro di sintesi dal 2014 al 2020
Evoluzione dell’archivio dati
Bibliografia e sitografia
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, “ Report Pre.Vi.S 2014 – 2020. L’attività di vigilanza per il monitoraggio dei fattori di rischio e l’assistenza alle imprese”, a cura di Giuseppe Campo, Diego De Merich, Daniele De Santis, Alessandro Di Pietro, Enrico Lo Scrudato, Brunella Malorgio, Benedetta Martini, Valentina Meloni, Mauro Pellicci e Giusi Piga (Dimeila, Inail), collana Salute e Sicurezza, edizione 2024(formato PDF, 1.69 MB).
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