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La valutazione dei rischi nella pianificazione di un sistema di gestione

La valutazione dei rischi nella pianificazione di un sistema di gestione
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Valutazione dei rischi

31/03/2023

Le nuove linee di indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza per l’industria chimica si soffermano sulla pianificazione, sull’identificazione dei pericoli, sulla valutazione dei rischi e la definizione delle attività.

Roma, 31 Mar – Un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL) deve essere “costruito e realizzato in relazione alla specifica unità produttiva e/o logistica, deve essere progettato sulla base delle attività svolte e dei rischi lavorativi connessi alla dimensione ed alla tipologia d’impresa, al fine di gestire e tenere costantemente sotto controllo tutti i rischi lavorativi connessi, presenti e derivanti dall’organizzazione propria della unità produttiva e/o logistica considerata”. Inoltre il sistema di gestione “deve includere le attività, i prodotti e servizi che possono avere un impatto sul SGSSL dell’organizzazione e deve essere attuato, mantenuto e migliorato in modo continuo dall’organizzazione stessa”. 

 

A ricordarlo e a soffermarsi sui sistemi di gestione nel settore chimico è il recente documento dell’ Inail, in aggiornamento di un precedente documento del 2015, dal titolo “ Linee di indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica”.

Il documento, realizzato in collaborazione con Federchimica, intende costituire “un punto di riferimento per la corretta gestione degli aspetti di salute e sicurezza per tutte le imprese chimiche che operano in Italia”.

 

Presentiamo oggi, in particolare, quanto indicato relativamente alla fase di pianificazione che “definisce l’architettura del sistema in funzione del campo di applicazione, la declinazione degli obiettivi di salute e sicurezza e le modalità per il loro raggiungimento”.

In particolare nella pianificazione del sistema di gestione è necessario “tenere conto dell’esito dell’analisi del contesto e della valutazione dei bisogni e delle aspettative delle parti interessate. Le procedure gestionali, organizzative ed operative necessarie all’intera gestione dell’attività dell’impresa devono essere integrate dalle componenti di salute e sicurezza previste nel piano operativo specifico”.

 

E riguardo alla fase di pianificazione ci soffermiamo sui seguenti argomenti:

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Linee di indirizzo, identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

Riguardo all’identificazione dei pericoli e alla valutazione dei rischi e delle opportunità per la salute e sicurezza, il documento indica che l’impresa deve “sistematicamente identificare i pericoli, valutare i rischi per la SSL e individuare le adeguate misure di prevenzione e protezione, al fine di assicurare il migliore livello possibile di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori (inclusi quelli delle imprese appaltatrici) e di tutte le persone che accedono a qualsiasi titolo alle aree sotto il controllo diretto dell’impresa, e della popolazione in particolar modo per le imprese soggette alla Direttiva Seveso III (d.lgs. 105/15 e s.m.i.)”.

 

Si segnala poi che l’analisi dei rischi per la SSL “deve essere effettuata su tutti i processi e le attività presenti”. E nelle fasi di identificazione dei pericoli e di valutazione dei rischi per la SSL “si devono prendere in considerazione le attività ordinarie e straordinarie di tutte le persone che operano o si possano trovare, a vario titolo, all’interno o all’esterno dello stabilimento, compresi i visitatori. Vanno anche effettuate valutazioni che tengano conto di fattori ed aspetti ritenuti critici per i lavoratori (ad esempio, lavoro notturno, lavoro in ambienti confinati) ed anche dei rischi derivanti da attività che si svolgono all’esterno dell’impresa, se essi hanno impatto sulla salute e sicurezza dei lavoratori”.

 

Riprendiamo dal documento una tabella sulle fasi della identificazione dei pericoli e dell’analisi dei rischi:

 

 

Si indica poi che è necessario “eseguire un’attenta pianificazione delle connesse attività di controllo e monitoraggio”. E anche la valutazione dei rischi connessi con situazioni di emergenza “deve essere tenuta in considerazione”.

 

Inoltre riguardo ai rischi connessi alla sicurezza del processo (process safety), “l’identificazione e la valutazione devono essere condotte considerando sia un corretto funzionamento dei dispositivi di sicurezza installati, sia di eventuali guasti, oltre che dei rischi presenti e potenziali che si generano da:

  • eventi controllati e non controllati;
  • condizioni usuali e non usuali (di routine e di non routine)”.

E nel processo di identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi l’organizzazione deve tenere in considerazione “anche:

  • eventuali infortuni e incidenti, anche di processo, eventualmente accaduti in passato;
  • cambiamenti nella organizzazione, attività e processi e in caso di modifiche pianificate, sia permanenti che temporanee, le valuta prima che la modifica venga attuata;
  • cambiamenti nella conoscenza e nelle informazioni dei pericoli”.

Per quanto attiene poi la valutazione dei rischi provenienti da agenti chimici, “si ritiene necessario tenere in considerazione i seguenti elementi di valutazione:

  • individuazione delle sostanze che possono venire a contatto con i lavoratori;
  • proprietà chimico-fisiche e tossicologiche delle sostanze pericolose;
  • informazioni indicate dal produttore o dal fornitore (scheda dati di sicurezza); 
  • modifiche della normativa cogente e di settore;
  • modalità di svolgimento delle mansioni lavorative;
  • livello, tipo e durata dell’esposizione professionale agli agenti chimici;
  • valori limite di esposizione professionale e valori limite biologici;
  • misure preventive e protettive;
  • sorveglianza sanitaria”.

 

Si indica poi che l’analisi e la valutazione dei rischi “devono essere condotte con metodologie di lavoro standardizzate, ove possibile, e comunque idonee alla natura e alla dimensione dei rischi. Tali metodologie devono essere definite a priori sia per la modalità applicativa sia per il metodo di valutazione”.

 

Valutazione delle opportunità del SGSSL e definizione delle attività

Si indica poi che l’organizzazione deve, “in aggiunta alla valutazione dei rischi e delle opportunità per la SSL, attività che si realizza di fatto in massima parte in ottemperanza alle normative cogenti”, effettuare anche “una valutazione dei rischi e delle opportunità per il sistema di gestione. In altri termini l’azienda deve individuare e valutare quei rischi e quelle opportunità di natura organizzativa e gestionale che non hanno un immediato riscontro in termini di SSL ma che hanno comunque la capacità di creare i presupposti per un infortunio o una malattia professionale”.

 

Ad esempio è necessario “valutare le eventuali carenze organizzative in occasione del cambio turno, le modalità di conservazione delle schede di sicurezza, le modalità di stoccaggio degli agenti chimici. Raramente questi rischi sono valutati in sede di DVR ma sono comunque circostanze che possono generare eventi lesivi”. E la valutazione dei rischi e delle opportunità per la SSL “viene effettuata tenendo conto dell’individuazione dei fattori interni ed esterni e dei bisogni ed aspettative delle parti interessate, poiché proprio in quella sede, se ben analizzati, possono emergere rischi o opportunità nei confronti del sistema di gestione”.

 

Una nota indica poi che una buona pratica “consiste nel valutare attentamente i rischi e le opportunità per il sistema di gestione nelle prime ore della giornata dove si concentra il maggior numero di eventi infortunistici nel settore” ( Analisi statistica sugli infortuni e sulle malattie professionali e strumenti a sostegno delle politiche di prevenzione per l’industria chimica, Inail 2021).

 

Riguardo poi alla definizione delle attività conseguenti la valutazione dei rischi e delle opportunità, il documento (6.4) indica che l’organizzazione “deve identificare le azioni da attuare per mitigare i rischi e valorizzare le opportunità, sulla scorta dell’output dei processi di pianificazione” descritti e di seguito elencati:

  1. identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi e delle opportunità per la SSL;
  2. valutazione dei rischi e delle opportunità per il SGSSL;
  3. gestione dei requisiti legali e volontari;
  4. identificazione dei possibili scenari emergenza”.

 

In altri termini – conclude il paragrafo - l’impresa “deve decidere quali sono le modalità per lavorare in sicurezza:

  • “per quanto riguarda quelle relative al punto 1 queste coincidono sostanzialmente con le misure di prevenzione e protezione di cui al DVR”;
  • “per quanto concerne quelle relative al punto 2 queste saranno realisticamente attuate su base procedurale”.

Comunque, in entrambi i casi, “sarà necessario tenere conto di quanto prescritto dal punto 3”.

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale del documento che riporta molte altre indicazioni e linee di indirizzo riguardo alla fase di pianificazione di un sistema di gestione SGSSL nel settore della chimica.

 

 

RTM

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Inail, Federchimica, “ Linee di indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica”, Comitato di coordinamento: Giuseppe Bucci, Alessandra Menicocci, Giovanna Tranfo, Enrico Brena, Ilaria Malerba, Giovanni Postorino; autori: Maria Ilaria Barra, Lucina Mercadante e Antonio Terracina (Inail, Contarp), Enrico Brena e Antonio Corvino (Federchimica) con la collaborazione di Filctem – Cgil, Femca – Cisl, Uiltec – Uil, edizione 2023 (formato PDF, 1,17 MB).

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Nuove linee di Indirizzo per l’applicazione di SGSSL per l’industria chimica - 2023”.

 


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