COVID e lavoro agile: le nuove indicazioni per il lavoro pubblico e privato
Roma, 11 Gen – Il Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri che, nei giorni scorsi, presentava l’importante decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1 recante “Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore”, segnalava che è stata adottata, dal Ministro per la pubblica amministrazione d’intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, ‘una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private per raccomandare il massimo utilizzo, nelle prossime settimane, della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile’.
La circolare, come ricordato dal Ministro per la pubblica amministrazione, vuole favorire l’organizzazione dello smart working “in maniera intelligente e flessibile, nell’ambito delle regole vigenti e sulla base delle effettive necessità, coniugando la piena operatività dei servizi pubblici e delle attività economiche con la massima sicurezza dei lavoratori e degli utenti”.
In questo senso - continua la dichiarazione del Ministro – in questa fase di grande preoccupazione per la diffusione delle varianti del virus SARS-CoV-2, “il privato utilizzerà il massimo della flessibilità per garantire sicurezza e servizi e per abbassare la curva del contagio e la stessa cosa farà il lavoro pubblico”.
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- La circolare e il lavoro agile: flessibilità e riduzione del contagio
- La circolare e il lavoro agile: smart working nella pubblica amministrazione
- La circolare e il lavoro agile: smart working nel lavoro privato
La circolare e il lavoro agile: flessibilità e riduzione del contagio
La Circolare Ministeriale 5 gennaio 2022 “Lavoro agile nella pubblica amministrazione e nel lavoro privato” indica, in premessa, che l’acuirsi dei contagi manifestatosi a ridosso del periodo delle festività e ancora in fase ascendente “ha riproposto la necessità di utilizzare ogni strumento utile a diminuire le possibilità del diffondersi del virus, ivi incluso il ricorso al lavoro agile, che pure non è stato mai interrotto, ma che invece è stato disciplinato da un quadro regolatorio, sia nel pubblico che nel privato, differenziato ma esaustivo”.
E in relazione a tale quadro regolatorio la circolare vuole “sensibilizzare le amministrazioni pubbliche ed i datori di lavoro privati ad utilizzare appieno tutti gli strumenti di flessibilità che le relative discipline di settore già consentono”.
Ricordiamo, a questo proposito, che il 7 dicembre 2021 il Ministro del Lavoro e 26 organizzazioni sindacali datoriali e dei lavoratori hanno sottoscritto un Protocollo per disciplinare il lavoro agile nel settore privato. Il Protocollo delinea le linee direttrici per la contrattazione collettiva di lavoro (nazionale, territoriale e aziendale), espressamente valorizzata quale “fonte privilegiata di regolamentazione dello svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile”.
La circolare e il lavoro agile: smart working nella pubblica amministrazione
Veniamo brevemente a quanto indicato dalla circolare riguardo al lavoro agile nella pubblica amministrazione.
Si segnala che con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 settembre 2021, “a decorrere dal 15 ottobre 2021 la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle amministrazioni pubbliche è quella svolta in presenza, fermo restando l’obbligo, per ciascuna di esse, di assicurare il rispetto delle misure sanitarie di contenimento del rischio di contagio da Covid-19”.
Si indica che una delle “principali caratteristiche della disciplina oggi vigente per il lavoro agile nella pubblica amministrazione è la flessibilità. Flessibilità ed intelligenza sono i principali pilastri sui quali ciascuna amministrazione è libera di organizzare la propria attività, mantenendo invariati i servizi resi all’utenza”.
Dunque ogni amministrazione “può programmare il lavoro agile con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile con ampia flessibilità, anche modulandolo, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi, tenuto conto che la prevalenza del lavoro in presenza indicata nelle linee guida potrà essere raggiunta anche nella media della programmazione plurimensile. In sintesi, ciascuna amministrazione può equilibrare il rapporto lavoro in presenza/lavoro agile secondo le modalità organizzative più congeniali alla propria situazione, tenendo conto dell’andamento epidemiologico nel breve e nel medio periodo, e delle contingenze che possono riguardare i propri dipendenti (come nel caso di quarantene breve da contatti con soggetti postivi al coronavirus)”.
Si richiama poi su quanto già previsto dall’articolo 2 del DM 8 ottobre 2021 (il DM ha individuato le condizionalità ed i requisiti necessari “per utilizzare il lavoro agile in un quadro di efficienza e di tutela dei diritti dei cittadini ad una adeguata qualità dei servizi”), circa la “possibilità, per le amministrazioni, di avvalersi dei mobility manager aziendali, nominati ai sensi del decreto interministeriale 12 maggio 2021, per la elaborazione dei Piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) di propria competenza tenendo conto delle disposizioni relative all'ampliamento delle fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro già consentite sia dalla contrattazione collettiva che dal citato decreto 8 ottobre 2021”.
La circolare e il lavoro agile: smart working nel lavoro privato
Riguardo al lavoro privato si ricorda che il lavoro agile ha “da subito rappresentato un efficace strumento per arginare la diffusione del virus e contenere gli effetti economici negativi”.
A questo proposito il Governo “è intervenuto con discipline emergenziali dirette ad agevolarne l’utilizzo per quanto più possibile, anche mediante deroghe e semplificazioni, promuovendone il ricorso anche nei “ Protocolli delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”. E la normativa si è consolidata con l’articolo 90 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazione dalla legge 17 luglio 2020 n. 77 che “ha consentito la possibilità di ricorrere al lavoro agile con modalità semplificate, senza l’accordo individuale tra azienda e singolo dipendente e con notifica telematica e massiva al Ministero del lavoro e delle politiche sociali”.
Questa disciplina “è stata prorogata al 31 marzo 2022 dal decreto-legge 24 dicembre 2021 n. 221”.
Dunque fino al 31 marzo 2022, le modalità di comunicazione del lavoro agile “restano quelle previste dall'articolo 90, commi 3 e 4, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazione dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”.
In sintesi la modalità di lavoro agile “può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali e gli obblighi di informativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro di cui all'articolo 22 della legge n. 81 del 2017 possono essere assolti in via telematica, anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile nel sito internet dell'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro. Inoltre, i datori di lavoro privati comunicano al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e, in via telematica, i nominativi dei lavoratori nonché la data di inizio e di cessazione della prestazione di lavoro in modalità agile, utilizzando la procedura semplificata con la modulistica e l'applicativo informatico resi disponibili nel sito internet del Ministero del lavoro e delle politiche sociali”.
Si ricorda che anche per il lavoro privato i piani predisposti dai mobility managers, ove presenti, “potranno fornire un utile ausilio per conseguire una più razionale pianificazione dell’organizzazione del lavoro”.
In definitiva - conclude la circolare - visto il protrarsi dello stato di emergenza, si raccomanda “il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o a modalità a distanza, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività (assistenza nell’uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause)”.
Tiziano Menduto
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Circolare Ministeriale 5 gennaio 2022 - Lavoro agile nella pubblica amministrazione e nel lavoro privato (formato PDF, 547 kB).
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