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La digitalizzazione è qui per restare e migliorare nel tempo

La digitalizzazione è qui per restare e migliorare nel tempo
Luigi Matteo Meroni

Autore: Luigi Matteo Meroni

Categoria: Digitalizzazione

21/01/2022

Un editoriale di Luigi Matteo Meroni a commento della lettera di Davide Dattoli, l'unico italiano selezionato da Forbes tra i 30 under 30 più influenti al mondo per la tecnologia e per l'innovazione

L'imprenditore bresciano Davide Dattoli, fondatore e presidente di Talent Garden, una delle prima aziende al mondo che ha puntato sugli spazi di coworking e alle relative dinamiche di contaminazione e collaborazione che in essi aumentano esponenzialmente le possibilità di crescita delle startup e dei professionisti che vi operano, ha scritto una interessante lettera ai membri della sua ampia community che riteniamo utile condividere nei principali passaggi anche ai lettori di PuntoSicuro dato che tocca temi importanti come la formazione, il cambiamento del lavoro, uno sguardo sul prossimo futuro.

 

PuntoSicuro, dal 1999, è stata la prima rivista digitale quotidiana italiana sui temi della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e siamo da sempre particolarmente attenti allo sviluppo delle tecnologie. 

 

In questi ultimi due anni queste tecnologie digitali hanno impattato sulla società umana imprimendo una forte accelerazione e consentendo a gran parte delle organizzazioni di continuare ad operare nonostante la pandemia globale. E' stato addirittura coniato il termine "nuova normalità" per definire ciò che sarà della società dopo l'impatto di tale tsunami sanitario/tecnologico. 

 

E' notizia di ieri che Bill Gates (che dopo avere lasciato i ruoli operativi in Microsoft si occupa da anni di progetti internazionali per la promozione della salute e la lotta alle malattie), che ho avuto il piacere di  intervistare nel 2001 e citato da Dattoli nella sua lettera, ha lanciato un allarme sulla non remota possibilità che la prossima pandemia possa portare effetti molto più gravi rispetto al covid-19. Nonostante ciò e nonostante i rischi legati al riscaldamento globale che si stanno iniziando a toccare con mano pesantemente, la società umana andrà avanti ma è sempre più necessario tenere le antenne ben alzate per cogliere i cambiamenti e non farsi trovare impreparati.

 

La lettera di Davide si conclude con una bella riflessione sulla natura dell'uomo e sulla centralità delle sue relazioni con gli alti e sulla reciproca lealtà che è alla base di buoni rapporti umani.

Buona lettura.

 

Luigi Matteo Meroni

Direttore di PuntoSicuro


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La lettera di Davide Dattoli

In un anno che è stato, ancora una volta, più strano di una fiction, la nostra comunità tech ha molto da festeggiare.

 

È chiaro che gran parte della digitalizzazione che questa pandemia ha portato è qui per rimanere anche dopo la sua fine. Negli ultimi due anni abbiamo assistito in monumentali balzi in avanti nel modo in cui usiamo la tecnologia, accelerando cambiamenti che altrimenti avrebbero richiesto anni, se non un decennio o più. Abbiamo visto la creazione di innovazioni che credo rappresentino solo la punta dell’iceberg di ciò che verrà nei prossimi anni. Tutta questa digitalizzazione è qui per restare, e le tecnologie che stiamo usando continueranno a migliorare nel tempo. Siamo solo all’inizio di come il software abiliterà l’innovazione. Più usiamo gli strumenti digitali, più feedback otteniamo su come migliorarli… Ci vorrà almeno un decennio per capire l’intera portata dell’impatto della pandemia sulla digitalizzazione, ma prevedo che uno dei più grandi sarà sull’istruzione”.

 

Queste sono alcune delle parole della lettera di Bill Gates di fine anno che riflettono molto bene anche il mio pensiero.

 

Ciò che è chiaro è che, mentre la preoccupazione per la salute passerà – prima o poi – l’impatto sulle persone e sulla nostra società rimarrà per sempre. Questo sviluppo esponenziale nella digitalizzazione è appena iniziato ed è davvero eccitante, come il Metaverso, il Web 3.0, e molte altre tendenze digitali emerse negli ultimi mesi e anni. La parte preoccupante è che questi nuovi sviluppi cambieranno la nostra società prima o poi, e noi come esseri umani non siamo ancora pronti.

Mai nella storia una rivoluzione è stata così rapida, né quella agricola né quella industriale. La nostra società sta cambiando rapidamente con la rivoluzione digitale, creando un divario sempre più profondo tra le persone che possiedono le competenze e il mindset da quelle che non le possiedono.

 

La società si dividerà in tre principali gruppi:

  • Digital First: persone che già lavorano nel settore digitale e hanno le giuste competenze. Sono i più ricercati sul mercato, hanno lo stipendio più alto e hanno la possibilità di scegliere il proprio lavoro e la propria azienda. Le “grandi dimissioni” di quest’anno hanno coinvolto migliaia di persone che hanno deciso se, dove e quando lavorare. Hanno competenze che sono diventate rare, quindi le aziende le cercano ogni giorno, puntando sui migliori talenti. Mentre le imprese offrono stipendi più alti e più opportunità, mancano però ancora milioni di professionisti della tecnologia che potrebbero aiutarle a sviluppare nuovi prodotti e servizi, quindi i pochi che sono pronti per il lavoro possono scegliere il loro futuro. MA, ricordiamoci che anche queste competenze cambiano ogni settimana, quindi tenersi informati e continuare ad aggiornarsi ogni giorno è fondamentale. La scorsa settimana alcuni amici che lavorano su blockchain e Web3 condividevano con me come la tecnologia si stia muovendo così velocemente da farli sentire frustrati solo dopo alcune settimane di vacanza per la sensazione di sentirsi tagliati fuori dalla “prossima grande tecnologia”, potenzialmente sviluppata proprio in quei pochi giorni di pausa. Questo avrà necessariamente un impatto sulla vita e sulla stabilità delle persone.

 

  • Digitally Enabled: persone il cui lavoro utilizza una certa tecnologia ma potrebbe non esistere tra qualche anno proprio per i progressi tecnologici. Non se ne rendono sempre conto, ma è qui che le aziende stanno investendo di più. Quest’anno in Talent Garden abbiamo visto l’ascesa delle “accademie digitali aziendali”, programmi su larga scala che comportano la ridefinizione della mentalità aziendale e l’aggiornamento di migliaia di dipendenti. Le aziende hanno bisogno di questi programmi perché il mercato le spinge a sviluppare prodotti e servizi digitali. Attrarre nuovi talenti è difficile ma necessario, aiutare quelli interni ad aggiornarsi è la chiave. Molti Ceo visionari decidono di investire a lungo termine per sviluppare la più grande risorsa della loro azienda: i talenti interni.
    Qualsiasi azienda oggi deve insegnare a ogni dipendente le competenze sui dati, il mindset della UX, la gestione dei prodotti e le basi della cybersecurity. Molte volte, i talenti sono già in azienda, e con il giusto programma di aggiornamento e la mentalità innovativa possono contribuire rapidamente a costruire un gruppo digital first, con il vantaggio di conoscere già la realtà a fondo.
    È anche importante tenere a mente che l’impegno individuale è chiave in questo nuovo contesto. Ognuno deve chiedersi: come posso prepararmi per il futuro? Sarò qualificato per il mio lavoro attuale fra tre anni? Cosa ho imparato questa settimana?

 

  • Digital Reskillsnei prossimi anni, molte aziende falliranno e molte persone per questo perderanno il lavoro. Per riqualificare le persone per il mercato attuale, le aziende e i governi devono fare grandi investimenti. Un trend che si sta già osservando in Europa, dove l’istruzione è una delle aree chiave per tutti i fondi europei così come per il Next Generation Eu. Alcune grandi aziende negli Stati Uniti hanno recentemente annunciato che stanno investendo 100 milioni di dollari in programmi di riqualificazione per i loro dipendenti per aiutarli ad adattarsi a un nuovo lavoro.

 

L’appartenenza di ogni persona a una delle 3 categorie deriverà da una divisione molto brusca e potrebbe creare grandi problemi sociali: per evitare ciò, i governi, le aziende e gli individui dovranno allinearsi dal 2022 in poi. Durante i prossimi 3 anni, sarà fondamentale impostare le giuste politiche e programmi che aiuteranno miliardi di persone a prepararsi al nuovo mondo in cui stiamo entrando.

[...]

Voglio chiudere questa lettera con una delle cose più importanti che ho scoperto nel 2021, grazie al mio viaggio estivo in Africa: Ubuntu.

Non è solo una parola, è un modo di vivere. Ubuntu è un’etica, un’ideologia dell’Africa sub-sahariana che mette al centro la lealtà e le relazioni tra le persone. Ubuntu è la ragione per cui l’umanità esiste. L’idea che un essere umano possa vivere da solo è assurda. Devo imparare dagli altri esseri umani in quanto umani. Non posso essere tutto ciò che posso essere senza che tu sia tutto ciò che puoi essere. Nelson Mandela ha diffuso questa parola.

Ubuntu deve guidare le squadre. In tutto. Le squadre devono interiorizzare questa parola.

Cercatela, studiate la parola e diventate ciò che significa.




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