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I rischi per gli addetti al confezionamento e magazzinaggio

I rischi per gli addetti al confezionamento e magazzinaggio
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria alimentare

27/09/2017

Indicazioni per la tutela di salute e sicurezza nell’attività di lavorazione della pasta all’uovo. Focus sui rischi e le misure di prevenzione ai rischi per l’addetto al confezionamento, l’addetto al magazzinaggio e l’addetto carrellista.

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Bologna, 27 Set – Nella lavorazione della pasta all’uovo sono molti gli operatori, con mansioni diverse, che sono soggetti, a seconda della mansione e dell’ambiente di lavoro, a potenziali rischi per la salute e la sicurezza. E per ogni mansione e ambiente è necessaria un’adeguata analisi e valutazione dei rischi che rilevi le misure di prevenzione e protezioni più adeguate alla tutela dei lavoratori.

 

Abbiamo già parlato degli addetti alla produzione di questo specifico ambito del comparto agroalimentare, e ci soffermiamo oggi sui rischi di tre diversi addetti: l’addetto al confezionamento, l’addetto al magazzinaggio e l’addetto carrellista. Lo facciamo riprendendo alcune indicazione dalle schede riepilogative contenute nel documento “ Settore agroalimentare_La lavorazione della pasta all’uovo” correlato al progetto multimediale Impresa Sicura, un progetto validato dalla Commissione Consultiva Permanente come buona prassi nella seduta del 27 novembre 2013 ed elaborato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail.

 

Partiamo dall’addetto al confezionamento, ricordando che il confezionamento rappresenta la fase conclusiva del ciclo produttivo e si differenzia in funzione del prodotto.

Questi i rischi su cui si sofferma la scheda di ImpresaSicura:

- “rischi infortunistici da attrezzature e/o macchine: sono i rischi correlati all’utilizzo di attrezzature o macchine lungo la linea di produzione con esposizione a rischi di tipo infortunistico per contatti accidentali con organi di lavorazione o di trasmissione in movimento

- esposizione agli agenti fisici: si sottolinea che l’esposizione agli agenti fisici degli addetti al confezionamento del prodotto finito o semilavorato nella produzione di pasta fresca “è generalmente trascurabile o poco rilevante. Nel caso di particolari situazioni di esposizione il datore di lavoro dovrà valutarne il rischio e prendere adeguate misure di prevenzione e protezione”;

- esposizione agli agenti chimici: “il rischio da esposizione a sostanze e preparati pericolosi è generalmente da considerarsi irrilevante. Sostanze o preparati da considerare nella valutazione del rischio: sostanze o preparati utilizzati nei processi, eventualmente presenti, di imballaggio e stampa quali inchiostri e solventi”;

- rischi ergonomici”.

 

Segnaliamo, riguardo agli agenti fisici, quanto indicato sul rischio rumore: “le macchine utilizzate nel ciclo di confezionamento sono caratterizzate da un livello di emissione di pressione sonora generalmente non superiore a 80 ÷ 85 dB(A). Misure di prevenzione e protezione: il datore di lavoro mette a disposizione gli otoprotettori nel caso in cui l’esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione (80 dB(A)) ed esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione per l’udito quando l’esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione (85 dB(A)); i luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore sopra i valori superiori di azione sono indicati da apposita segnaletica di sicurezza;  sorveglianza sanitaria se l’esposizione giornaliera è superiore a 85 dB(A)”.

 

Ci soffermiamo poi sui rischi ergonomici.

Si indica che la rilevanza dei fattori di rischio di tipo ergonomico è fortemente legata “al grado di automazione presente in azienda. Maggiore è la percentuale di attività svolta manualmente maggiore sarà il rischio derivante dall’esposizione a questa categoria di rischi”.

Queste le misure di prevenzione relativamente alla movimentazione manuale dei carichi (con particolare riferimento alla movimentazione dei cartoni imballati in uscita dalla linea di produzione):

- “utilizzo di ausili meccanici che possano diminuire il quantitativo di carichi movimentati e le eventuali distanze orizzontali e/o verticali di spostamento;

- distribuzione adeguata delle pause e dei compiti che prevedono movimentazione nell’arco del turno di lavoro;

- sorveglianza sanitaria, se prevista dalla valutazione del rischio;

- formazione e informazione”.

Queste, invece, le misure di prevenzione per il sovraccarico biomeccanico agli arti superiori (nei casi di processi non automatizzati):

- “effettuare un’adeguata turnazione nei compiti che prevedono movimenti ripetuti;

- distribuzione adeguata delle pause nel turno di lavoro;

- formazione e informazione”. 

 

Veniamo all’addetto al magazzinaggio.

La scheda si sofferma su:

- rischi infortunistici da attrezzature e/o macchine;

- esposizione agli agenti fisici;

- rischi ergonomici.

 

I rischi infortunistici da attrezzature e/o macchina riguardano specialmente l’utilizzo di attrezzature o macchine, quali carrelli elevatori o transpallet, di “ausilio per lo spostamento e il posizionamento dei carichi”. L’utilizzo di queste macchine porta all’esposizione a rischi “di tipo infortunistico per contatti accidentali con organi di lavorazione o di trasmissione in movimento, urti e ribaltamenti di materiale o macchine”.

Queste le misure di prevenzione e protezione:

- “tutti gli organi di lavorazione o di trasmissione in movimento sono protetti da ripari fissi inamovibili;

- i carrelli elevatori devono essere dotati di sistema antiribaltamento e ritenzione;

- i carrelli elevatori devono essere dotati di segnalatori acustici e luminosi in funzione durante le manovre in retromarcia e a ogni ripresa di marcia;

- manutenzione periodica e al bisogno e verifica giornaliera del corretto funzionamento dei sistemi di protezione;

- formazione e informazione finalizzate al corretto utilizzo della macchina;

- sorveglianza sanitaria per gli addetti carrellisti”.

 

Una scheda specifica è poi destinata all’addetto carrellista e riguarda sia i rischi infortunistici che l’esposizione agli agenti fisici. 

 

Si segnala che nel comparto della lavorazione della pasta all’uovo, “almeno nelle aziende a carattere artigianale, la figura del carrellista o addetto alla movimentazione meccanica dei carichi con mezzi a motore non coincide quasi mai con una mansione specifica”.

E si indica che i rischi connessi al compito sono essenzialmente di due tipologie: rischi infortunistici (“ ribaltamento del mezzo per scorretta esecuzione della manovra o per scorretta caricamento del carico; contusioni da urti contro cose o mezzi in movimento; contusioni da caduta di carichi mal disposti o a seguito di urto; rischio da investimento) e rischi correlati all’esposizione agli agenti fisici (che in generale nel comparto della produzione della pasta all’uovo sono irrilevanti o bassi per il carrellista, anche se sussiste “in ogni caso la possibilità di rischio di esposizione alle vibrazioni al sistema corpo intero”).

 

Riportiamo, infine, le misure di prevenzione per i rischi infortunistici dell’addetto carrellista:

- “seguire scrupolosamente le procedure e le indicazioni riguardanti le operazioni di manovra e di carico sulle forche fornite dal costruttore e dal datore di lavoro;

- assicurarsi che non ci siano persone o cose nel raggio di manovra;

- dotare i luoghi di lavoro dove è prevista la circolazione di carrelli elevatori di apposita segnaletica verticale e orizzontale con l’indicazione dei percorsi;

- informazione, formazione e addestramento degli addetti;

- sorveglianza sanitaria”.

 

Concludiamo ricordando che le schede di Impresa Sicura, relative agli addetti delle aziende impegnate nella lavorazione della pasta all’uovo, si soffermano anche sui rischi di:

- addetti dell’ufficio;

- autisti;

- addetti manutentori.

 

RTM

Vai al sito da cui è tratto l'articolo:Impresa Sicura”: l’accesso via internet è gratuito e avviene tramite una registrazione al sito.

 

Scarica la normativa di riferimento:

Commissione Consultiva Permanente per la salute e sicurezza sul lavoro - Buone Prassi -Documento approvato nella seduta del 27 novembre 2013 – Impresa Sicura

 

 

 

 



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