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Campagna informativa per l’uso in sicurezza delle presse piegatrici

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Attrezzature e macchine

09/09/2013

Documenti e liste di controllo per ridurre i rischi di infortunio associato alle presse piegatrici, migliorare la sicurezza e fornire adeguate informazioni e formazione ai lavoratori. I principali rischi e la verifica dei sistemi di sicurezza.

Monza, 9 Set – Come riportato nell’articolo “ Imparare dagli errori: gli incidenti con le presse piegatrici”, nelle attività con presse piegatrici idrauliche, macchine utensili utilizzate per la piegatura a freddo di lamiere, possono avvenire diversi infortuni. Ad esempio lesioni a dita, mani e braccia, sia lievi che di grave entità.
 
In relazione a questi rischi l’ Azienda sanitaria locale della provincia di Monza e Brianza ha organizzato una vera e propria campagna informativa sulla sicurezza per ridurre il rischio di infortunio associato a questo tipo di macchine, migliorare la loro sicurezza e fornire adeguate informazioni e formazione al personale.
 
In una lettera informativa inviata alle aziende meccaniche del territorio si sottolinea che la condizione indispensabile per garantire la  sicurezza dei macchinari passa infatti “attraverso il processo di valutazione dei rischi, la verifica dei sistemi di sicurezza installati sulle presse piegatrici e naturalmente la formazione specifica dei lavoratori addetti”.
In attività di formazione interna all’ASL e rivolta ai tecnici della prevenzione con funzioni ispettive, è stata affrontata la tematica relativa alle macchine del  settore metalmeccanico ed in particolare alla pressa piegatrice. E un gruppo di lavoro ASL ha analizzato la normativa tecnica disponibile (Norme UNI EN 12622 del Luglio 2003 e del Maggio 2010 e Linea Guida ISPESL) e ha approntato un documento tecnico ed una lista di controllo per guidare gli operatori nei controlli.

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Formazione sui rischi specifici degli operatori che utilizzano macchine utensili e carrelli elevatori (Art. 37 D.Lgs. 81/08) in DVD

Il materiale prodotto è stato poi messo a disposizione delle ditte meccaniche del territorio: lo scopo è quello di fornire ai sistemi interni di prevenzione aziendali “uno strumento utile per una verifica interna dello stato delle proprie presse piegatrici, rispetto a quello che la normativa tecnica antinfortunistica recente prevede, per procedere eventualmente ai necessari adeguamenti e/o manutenzioni straordinarie a cura di personale esperto”.
 
Ci soffermiamo su un documento sintetico sulla sicurezza dal titolo “Presse piegatrici idrauliche - Dispositivi di sicurezza –  Indicazioni per l’impiego sicuro”, un opuscolo informativo a cura di diversi operatori (Gianluigi Bruni, Marco Canesi, Enzo Colombo, Flavio Lago, Giancarlo Perego, Gianluca Ponissa, Marco Riva). 
 
Per garantire una idonea valutazione dei rischi, nell’opuscolo sono esposti in modo sintetico i principali elementi di verifica dei sistemi di sicurezza installati sulle presse piegatrici:
 
- dispositivi di comando: “i dispositivi di comando della piegatrice (pedali o comando a due mani) devono essere adeguatamente protetti per impedire l’azionamento accidentale e/o involontario;
 
- zona di lavoro: “la zona di lavoro deve essere protetta con barriera immateriale (fotocellule) collegata a dispositivi di sicurezza. La barriera garantisce la sicurezza dell’operatore e delle terze persone attraverso il rilevamento della parte del corpo umano che entra nella zona pericolosa, provocando l’arresto del punzone. Attualmente i sistemi a fotocellula più idonei sono i dispositivi di sicurezza multiraggio laser (AOPD). I dispositivi di sicurezza multi raggio laser (AOPD) sono applicati alla trave mobile. Il loro fascio laser esplora preventivamente la zona che il punzone sta per raggiungere, proteggendola attorno alla linea di piegatura e senza ostacolarne la lavorazione. Altri dispositivi ottici di precedente generazione, ma ancora in uso, sono le fotocellule a barriere ottiche. Tale sistema è idoneo per alimentazione automatica, ma impedisce la lavorazione manuale di piccoli pezzi perché non permette all’operatore di avvicinarsi alla zona pericolosa”. Il documento sottolinea che i “sistemi monoraggio infrarosso e i sistemi monoraggio laser non sono più considerati rispondenti allo stato dell’arte”; 
 
- comando ad azione mantenuta: “il comando a pedale ad azione mantenuta può essere dotato delle seguenti posizioni: prima posizione: fermo; seconda posizione: marcia; terza posizione: arresto (funzione antipanico). L’azionamento del pedale nella terza posizione, o il suo rilascio nella prima posizione, può avviare una corsa di apertura, eccetto se il foglio si trovi già in fase di compressione. Dopo l’azionamento dell’attuatore oltre un punto di pressione nella 3ª posizione, deve essere unicamente possibile un riavvio dopo il ritorno dell’attuatore nella 1ª posizione”;
 
- accessi: l’accesso posteriore e quelli laterali alla zona pericolosa devono essere impediti con: ripari fissi a segregazione totale, che impediscono l’accesso alla zona pericolosa da tutti i lati; ripari interbloccati, che impediscono, mediante un microinterruttore, l’accesso alla zona pericolosa durante il funzionamento della macchina e ne provocano l’arresto alla sua apertura”.
 
Inoltre i lavoratori addetti alle piegatrici:
- “devono essere forniti, laddove previsti, di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI);
- devono ricevere una formazione mirata sull’uso in sicurezza della piegatrice”.
E la pressa piegatrice:
- “deve essere regolata da persona che dispone delle conoscenze necessarie;
- deve essere sottoposta a regolare manutenzione. In particolare la manutenzione dei dispositivi di sicurezza deve essere effettuata da personale esperto e secondo le indicazioni del costruttore”.
Senza dimenticare che il datore di lavoro “deve mettere a disposizione del personale che utilizza la piegatrice il relativo manuale d’uso”.
 
Dal documento di approfondimento sulla sicurezza, dal titolo “Presse piegatrici idrauliche”, a cura del gruppo di lavoro ASL, riprendiamo invece brevemente i principali rischi durante l’utilizzo di una pressa piegatrice:
- “schiacciamento o cesoiamento di una o più dita tra il punzone e la matrice;
- schiacciamento delle dita tra il pezzo in lavorazione ed il fronte del punzone;
- urto di una parte del corpo con la lamiera in fase di piegatura;
- schiacciamento della mano tra gli utensili e i riscontri posteriori in movimento”.
 
Infine ricordiamo anche la realizzazione di una “Lista di controllo per pressa piegatrice” che può servire non solo agli operatori nei controlli, ma anche alle aziende per comprendere se le situazioni di pericolo correlate alle presse piegatrici sono sotto controllo.
 
Questi i documenti presenti sul sito dell’ASL:
 
- Lettera informativa per le Aziende (formato PDF, 45 kB);
 
 
 
 
 
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