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I progetti regionali per la promozione della salute nelle aziende

I progetti regionali per la promozione della salute nelle aziende
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Sorveglianza sanitaria, malattie professionali

15/12/2017

In relazione alle buone pratiche per la promozione della salute negli ambienti di lavoro un intervento si sofferma sul progetto regionale toscano “Workplace Health Promotion” (WHP). Le finalità, i motivi dell’adesione, gli obblighi e il peer educator.

I progetti regionali per la promozione della salute nelle aziende

In relazione alle buone pratiche per la promozione della salute negli ambienti di lavoro un intervento si sofferma sul progetto regionale toscano “Workplace Health Promotion” (WHP). Le finalità, i motivi dell’adesione, gli obblighi e il peer educator.

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Pisa, 15 Dic – ‘La salute è creata e vissuta dalle persone all'interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana: dove si studia, si lavora, si gioca e si ama (…) la scelta di adottare un determinato stile di vita non dipende solo da fattori individuali (conoscenze, credenze e valori...), ma è influenzata da fattori ambientali (urbanistici, organizzativi, ecc.), sociali (famiglia, gruppi di pari, ecc.) e socioeconomici (reddito, occupazione, scolarità, ecc.)’.

Partendo da questa frase della World Health Organization (Organizzazione mondiale della Sanità) tratta dalla “Ottawa Charter for Health Promotion” (1986), si è tenuto il 12 giugno 2017 in provincia di Pisa una giornata di studio, un momento di riflessione e di condivisione fra tutti i soggetti coinvolti nella promozione della salute nei luoghi di lavoro.

 

In particolare nel workshop “Le buone pratiche per la promozione della salute negli ambienti di lavoro”, organizzato dal Servizio Sanitario della Toscana, è stato possibile ricordare l’importanza e le modalità per aderire al programma Workplace Health Promotion (WHP) regionale toscano. Ricordiamo che il programma WHP affonda le sue radici proprio nella “Carta di Ottawa” del 1986 in cui si evidenzia l’importanza della promozione della salute negli ambienti di lavoro ed è correlato ad una ricca rete europea (European Network for Workplace Health Promotion – ENWHP).

 

Nell’intervento “Il programma WHP regionale ed il suo stato di avanzamento nell’USL Toscana Nord Ovest”, a cura di Donatella Talini (Dipartimento della Prevenzione, USL Toscana Nordovest),si segnala l’iter del Piano Regionale di Prevenzione (PRP) 2014-2018 della Regione Toscana e si indica che il PRP della Toscana si articola in 7 Programmi e 72 progetti.

Tra questi il progetto regionale WHP è “un progetto di promozione della salute negli ambienti di lavoro (DGRT n.1078/2016) per migliorare la salute e il benessere dei lavoratori delle amministrazioni e delle imprese/enti produttivi, privati e pubblici toscani, attraverso la realizzazione di:

- interventi informativi e di sensibilizzazione verso sani stili di vita;

- collaborazione tra il sistema sanitario e quello delle imprese/enti aderenti”.

 

Le finalità del progetto regionale WHP riguardano la realizzazione, da parte delle aziende/enti che aderiscono, “di azioni di provata efficacia (buone pratiche) che facilitino la scelta da parte dei lavoratori di comportamenti protettivi per la salute ed il benessere e sani stili di vita:

- corretta alimentazione;

- stile di vita attivo;

- astensione dal fumo;

- astensione dall’abuso di alcol e di altre sostanze;

- promozione della sicurezza stradale e di una mobilità sostenibile;

- conciliazione delle esigenze personali con quelle lavorative”.

 

Ricordiamo brevemente chi può aderire al progetto regionale toscano.

Si indica che l'adesione “è gratuita ed aperta ad imprese ed enti pubblici e privati della Toscana che posseggono i seguenti requisiti:

-  essere in regola con gli oneri contributivi e assicurativi;

-  aver redatto il Documento di Valutazione dei Rischi come previsto dal D.Lgs 81/08 e s.m.i.

 e rispettare le disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;

-  essere in regola con le norme ambientali (D.Lgs 152/06 e s.m.i.);

-  non aver riportato nei 5 anni precedenti condanne definitive relative all'applicazione del D.

 Lgs. 231/2001 (art. 25 septis-omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione della norma sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro o art. 25 undicies – reati ambientali)”. 

 

E gli enti pubblici e privati aderenti, “devono fare riferimento agli indirizzi operativi, alle buone pratiche ed alla modulistica che, inizialmente approvati con decreto n.13317/2016, sono stati parzialmente integrati dal successivo decreto dirigenziale n.1565/2017 che contiene tutti gli allegati e quindi la modulistica utile progetto”. 

Nell’intervento, che vi invitiamo a visionare integralmente, sono riportate diverse indicazioni sugli allegati e sui documenti utili per l’adesione.

 

Un tema rilevante toccato nell’intervento, che mostra l’importanza dell’implementazione di questi progetti nel mondo del lavoro, riguarda i motivi dell’adesione a WHP.

 

Aderire al programma WHP consente alle imprese e agli enti:

- “di assumere, nell’ambito della loro responsabilità sociale, un ruolo attivo promozione della salute e del benessere dei propri dipendenti;

- di orientare in modo positivo le abitudini di vita dei lavoratori;

- di ridurre l'assenteismo, le malattie croniche non trasmissibili, i tassi di mortalità e i conflitti interpersonali;

- di accrescere il senso di appartenenza alla comunità lavorativa e la motivazione al lavoro ed alla crescita professionale;

- di migliorare l'ambiente e l'organizzazione del lavoro;

- di poter ottenere alcuni benefici fiscali”.

E si segnala che la Regione ha ufficialmente ottenuto il riconoscimento del progetto, come buona pratica, dalla rete europea ENWHP.

 

All'azienda/ente aderente al programma, il primo anno è richiesta la “realizzazione di almeno 3 buone pratiche su almeno 2 delle 6 aree tematiche del programma”: 

- la promozione di una corretta alimentazione;

- il contrasto al consumo dannoso di alcol ed alle altre dipendenze;

- il contrasto al fumo di tabacco;

- la promozione dell’ attività fisica;

- la promozione della sicurezza stradale e di una mobilità sostenibile;

- la promozione del benessere lavorativo e della conciliazione vita-lavoro.

 

La relazione riporta poi altre indicazioni per le imprese/enti aderenti al progetto, lo stato di avanzamento del progetto, il ruolo dell’ASL e la presenza del “Peer educator” nel WHP.

 

Riguardo ai “peer educator”, al fine di “incrementare il livello di consapevolezza e il senso di responsabilità in un gruppo di lavoratori sviluppando le competenze personali, relazionali e cognitive”, è stata sperimentata:

-  l’individuazione, “tramite colloqui con i RLS e i referenti datoriali, di un gruppo di lavoratori con caratteristiche di leadership naturale;

-  la realizzazione di un focus group con il gruppo suddetto;

- la realizzazione di un percorso formativo, di tipo esperienziale, rivolto al gruppo dei lavoratori finalizzato allo sviluppo di abilità psicosociali (empowerment)”.

Queste le funzioni del “peer educator”:

- “l’assistenza nella gestione quotidiana;

- il sostegno sociale ed emotivo per incoraggiare corretti comportamenti e far fronte alle emozioni negative;

- il collegamento con le risorse di comunità;

- il supporto continuo per sostenere il cambiamento di comportamenti e stili di vita”.

 

Segnaliamo, in conclusione, che l’intervento riporta poi indicazioni sulla programmazione 2017-2018 e sullo sviluppo futuro del progetto regionale toscano WHP.

 

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

“ Il programma WHP regionale ed il suo stato di avanzamento nell’USL Toscana Nord Ovest”, a cura di Donatella Talini (Dipartimento della Prevenzione, USL Toscana Nordovest), intervento al workshop “Le buone pratiche per la promozione della salute negli ambienti di lavoro” (formato PDF, 2.16 MB).



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