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Valutare l’idoneità e l’efficace attuazione di un modello organizzativo

Valutare l’idoneità e l’efficace attuazione di un modello organizzativo
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: SGSL, MOG, dlgs 231/01

28/10/2014

Un intervento si sofferma sulla valutazione dell’idoneità e dell’efficace attuazione di un modello organizzativo e gestionale idoneo ai fini dell’esimente dalla responsabilità amministrativa. Il processo di valutazione, i riferimenti e la metodologia.

 
Firenze, 28 Ott – Abbiamo affrontato in precedenti articoli il rischio che nel nostro paese anche i sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSSL) siano adottati con un’applicazione più formale che sostanziale. Oggi ci soffermiamo sul tema correlato della valutazione dell’idoneità e dell’efficace attuazione di un Modello Organizzativo e Gestionale idoneo ai fini dell’esimente dalla responsabilità amministrativa in relazione a reati colposi (omicidio/lesioni colpose) in violazione della normativa antinfortunistica.
 
Lo facciamo attraverso un intervento al seminario “ I sistemi di gestione della salute e sicurezza in relazione al D.Lgs 231/01” che si è tenuto il 19 ottobre 2012 al “centro formazione Il Fuligno” dell' ASL 10 di Firenze.
 
L’intervento “Dalla verifica dell’applicazione formale alla valutazione dell’efficacia del SGSSL adottato”, a cura del Dott. Ing. Daniele Novelli (ASL 10 Firenze), riprende più o meno i temi di un omonimo intervento allo stesso seminario e ricorda che la valutazione di un modello organizzativo e gestionale (M.O.G.) esimente è “un processo caratterizzato da:
- il soggetto valutante;
- valori, ipotesi, motivazioni, obiettivi, schemi e modelli di riferimento;
- criteri, indicatori e standard di riferimento;
- misure (tecniche e strumenti per rilevare dati ed informazioni);
- analisi ed elaborazione dei dati raccolti;
- formulazione del giudizio conclusivo (collocazione del M.O.G. in scale di valore in base ai criteri ed agli standard scelti)”.
Bisogna comprendere se il modello:
- è idoneo a prevenire il reato;
- è attuato (adottato formalmente);
- è efficacemente attuato.


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Sono ricordati inoltre i riferimenti primari (l’art. 30 del D.Lgs. 81/2008; decreto legislativo n. 231/2001), di “buona tecnica” (Linee Guida UNI-INAIL; BS OHSAS 18001:07) o altri riferimenti come i documenti della Commissione Consultiva Permanente o varie linee guida/indirizzo pubblicate in questi anni (ad es. Confindustria, INAIL-MPI, Enti bilaterali, ...).
L’intervento sottolinea poi che la valutazione dell’efficacia esimente del Modello Organizzativo e Gestionale “riguarda tutti gli ambiti ed i processi. La strategia di approccio sarà di tipo bottom-up: dall’analisi dell’evento ai processi gestionali più direttamente ad esso collegabili, estendendosi successivamente a tutti gli ambiti e processi del Modello Organizzativo e Gestionale”.
Strumenti di analisi possono essere: checklist di primo livello (esistenza o meno di un SGSSL) e checklist di secondo livello (idoneità, corretta adozione ed efficace attuazione).
 
Dopo aver rappresentato graficamente l’approccio metodologico alla valutazione, alcuni criteri generali e esempi della checklist di valutazione dei processi del SGSSL e di scale di riferimento per la valutazione, l’intervento ricorda che la metodologia di intervento prevede la raccolta dei dati attraverso:
- “l’esame diretto delle condizioni di lavoro;
- l’esame della documentazione aziendale;
- i colloqui con i diversi soggetti aziendali: di line (datore di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori, lavoratori addetti ai compiti speciali); di staff (RSPP e/o ASPP, medico competente, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, altre figure specifiche previste per particolari lavori o rischi); altri soggetti (l’organo di vigilanza di cui al D.Lgs. 231/01)”.
 
Si ricorda inoltre che la valutazione di efficacia è riferita “non solo ai processi del SGSSL messi in atto quanto agli esiti di tali processi, cioè ai risultati concreti che tali processi producono sugli aspetti di SSL”.
Riguardo ad esempio alla manutenzione delle attrezzature di lavoro, la procedura di manutenzione, la qualifica del personale di manutenzione e la registrazione degli interventi manutentivi “non sono sufficienti a dimostrare l’efficacia del SGSSL se le attrezzature di lavoro non sono davvero in buono stato di manutenzione e conservazione”.
 
Il relatore riporta poi alcuni standard di riferimento per la valutazione in termini formali, ricordando che è possibile “anche raccogliere in classi di criteri omogenei i requisiti del modello (es. classe pianificazione, classe attuazione, classe …), definire degli indici di rispondenza per classe e fissare delle soglie di accettabilità per classe”.
 
L’intervento, che vi invitiamo a visionare integralmente, si conclude poi riportando una serie di esempi e approfondimenti:
- infortunio nel trasporto di materiali – dall’evento ai processi gestionali;
- integrazione della salute e sicurezza nei processi aziendali e gestione operativa;
- la declinazione dei punti di verifica.
 
Riprendiamo brevemente alcune indicazioni relative all’integrazione della salute e sicurezza nei processi aziendali e gestione operativa.
 
Infatti poiché il SGSL è parte integrante della gestione complessiva dell’organizzazione, “ogni processo ed ogni attività dell’organizzazione devono essere strutturati e realizzati in modo da tenere concretamente conto delle componenti di SSL. Il controllo operativo deve essere oggetto di tutte le procedure definite. Per quanto riguarda la selezione di fornitori e appaltatori, occorre verificare se l’azienda si è dotata di un sistema di valutazione preventiva dei propri fornitori che preveda anche una verifica degli aspetti di SSL legati all’affidamento degli appalti, delle prestazione d’opera e delle prestazioni di servizio”.
L’azienda “ha tenuto conto degli aspetti di SSL:
- “nella predisposizione delle eventuali procedure e istruzioni operative per la gestione delle proprie attività e processi?
- nell’organizzazione del lavoro?
- nella progettazione e modifica degli impianti e dei luoghi di lavoro?
- nell’approvvigionamento di macchine, attrezzature, infrastrutture, strumentazioni?
- nell’acquisto di materie prime, sussidiarie e di consumo?
- nella manutenzione?
- nella assunzione, qualificazione e gestione del personale?
- nella formazione e nell’addestramento del personale?
- nella selezione e nel coordinamento di fornitori e appaltatori”?
E tali attività “sono mantenute aggiornate in funzione dell’evolversi della valutazione del rischio? Infatti “deve essere accertato che alla variazione della valutazione del rischio corrisponde un effettivo cambiamento di uno o più processi/attività o dell’organizzazione del lavoro”. E tali attività “sono mantenute aggiornate in funzione delle cause degli infortuni e incidenti verificatisi in azienda e significativi come definiti dal datore di lavoro in ambito del DVR”?
Si indica che “deve essere accertato che all’accadimento di infortuni o di incidenti corrisponda la valutazione della necessità o meno di intervenire” (processi/attività, organizzazione del lavoro). Arrivando , ove ritenuto necessario, all’effettivo “adeguamento del SGSL”.
 
 
Dalla verifica dell’applicazione formale alla valutazione dell’efficacia del SGSSL adottato”, a cura del Dott. Ing. Daniele Novelli (ASL 10 Firenze), intervento al seminario “I sistemi di gestione della salute e sicurezza in relazione al D.Lgs 231/01” (formato PDF, 203 kB).
 
 
 
Tiziano Menduto


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Rispondi Autore: Stefano Arcangeli - likes: 0
28/10/2014 (08:34:04)
Grande lezione !!!
Persona preziosa e di grande competenza questo ing. Novelli!!
Abbiamo tanto da imparare anche se ci definiamo "formatori" e "professionisti del settore"...
Spero di rileggere interventi simili a breve.
Grazie di cuore.
Stefano A.
Rispondi Autore: antonio rillo - likes: 0
28/10/2014 (12:56:30)
molto interessante , sarebbe possibile un esempio numerico per capire meglio come si arriva o si superano le soglie di accettabilità?

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