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Sicurezza sul lavoro: la prevenzione comincia dalla scuola

Sicurezza sul lavoro: la prevenzione comincia dalla scuola
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Campagne di prevenzione

17/10/2017

La diffusione della cultura della sicurezza comincia a scuola: il Protocollo Miur-Anmil e l’intervista alla Ministra dell'istruzione Valeria Fedeli.


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Arriva in anticipo la Ministra dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, al Liceo Classico Giulio Cesare di Roma, per la firma del Protocollo MIUR-ANMIL che sancisce la collaborazione e la diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole. Un "sì", sottoscritto dalla Ministra e dal Presidente dell'Associazione Franco Bettoni, alla presenza della Dirigente del Liceo Paola Senesi. Impegnata da sempre nel sociale e nella tutela dei diritti delle persone, Valeria Fedeli dice subito che considera la scuola il primo terreno di relazioni, di cultura e di crescita. Ci conosciamo da tempo e mi lascia la bozza del suo intervento. "Puoi attingere da qui - mi dice - e pubblicare i concetti che ti sono utili". Ed ecco le risposte della Ministra, in perfetta sintonia con le domande che ho preparato per lei. 

 

- Ministra Fedeli, siamo in uno dei Licei storici di Roma, il Giulio Cesare, il Liceo Classico più grande d'Italia. Che cosa significa per lei sottoscrivere il Protocollo tra MIUR e ANMIL in una scuola che ha cresciuto alunni famosi, come Antonello Venditti, con la sua “Notte prima degli esami”?

Desidero innanzitutto dire che ci ritroviamo qui per un'occasione importante: la firma del Protocollo con ANMIL che vede il MIUR partner di un'azione tesa a diffondere una cultura della sicurezza nelle scuole. Firma che è un atto di grande civismo e responsabilità. Ci stiamo impegnando per dare alle nuove generazioni competenze, saperi e strumenti per prevenire situazioni a rischio e per richiedere l'osservanza delle regole e il rispetto dei diritti nei luoghi di lavoro che li vedranno protagonisti nei prossimi anni. E aggiungo che, anche da scuola, si deve sempre tornare a casa vivi e senza incidenti. 

 

- Che cosa rappresenta l'impegno del MIUR sulla prevenzione nel mondo della scuola per i lavoratori di domani?   

Vuol dire intervenire sul lungo periodo e incidere significativamente sulle società del domani, con l'intenzione di porre le basi per la costruzione di un mondo del lavoro sempre più attento alla sicurezza delle donne e degli uomini che mettono le loro intelligenze e capacità al servizio del bene comune. 

 

- Dopo il Protocollo siglato con INAIL adesso è la volta di ANMIL. Si chiude un cerchio?

Questa firma arriva qualche giorno dopo l'8 ottobre, data della 67esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti del lavoro che l'Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro ha celebrato in tutta Italia. Una giornata nel corso della quale sono stati presentati dati e cifre da analizzare e sulla base dei quali disporre politiche di intervento mirate e precise. Fino ad agosto gli infortuni sul lavoro denunciati sono stati oltre 420.000, in crescita dell'1,2% rispetto al 2016. E - dato ancora più allarmante - gli infortuni mortali denunciati sono stati 682, registrando un aumento del 4,7%. Numeri che richiedono un impegno puntuale e ormai irrimandabile. 

 

- Il Presidente della Repubblica Mattarella, proprio in occasione della 67esima Giornata nazionale dell'ANMIL, ha detto: "Prevenzione e attenzione alle vittime sono i cardini di una riflessione necessaria in materia di sicurezza". E ha aggiunto: "È inconcepibile che, tra le vittime di infortunio sul lavoro, vi siano ragazzi giovanissimi. Il lavoro irregolare deve essere contrastato in tutti i modi". Dunque l'azione del MIUR è in piena sintonia con il Capo dello Stato? 

Con la nostra azione, oggi, stiamo dando un impulso a quella "riflessione necessaria" di cui parla il Presidente Mattarella e lo stiamo facendo a partire dalla filiera del sapere e, nello specifico dalle scuole, luoghi in cui educhiamo le nostre giovani e i nostri giovani ad una cittadinanza attiva, consapevole e responsabile. 

 

- Dunque con il Protocollo siglato con l'ANMIL si rafforza l'azione del Governo nella formazione dei giovani al lavoro e in particolare alla prevenzione degli infortuni?  

La formazione in materia di tutela della salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro è un obiettivo che come Governo portiamo avanti, dando concretezza agli impegni stabiliti dalla legge 107 del 2015, che prevede iniziative di sensibilizzazione e approfondimento di questi temi nelle scuole secondarie di secondo grado. Lo fa, per esempio, istituendo la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, che l'anno scorso è stata celebrata per la prima volta il 22 novembre, in corrispondenza dell'anniversario della morte di Vito Scafidi, il giovane studente che ha perso la vita in un crollo nel suo istituto. Una data che abbiamo voluto rendere "viva", momento che ci richiama alla responsabilità condivisa che abbiamo nei confronti delle nuove generazioni e che ci impone di mettere in atto tutte le misure necessarie a far sì che le studentesse e gli studenti possano crescere e formarsi in luoghi sicuri, adeguati alle loro esigenze e sostenibili. Nel corso della prossima Giornata organizzeremo nelle scuole iniziative e momenti di riflessione approfondita su queste tematiche. 

 

- Anche l'Alternanza Scuola-Lavoro rientra in questo impegno? 

Anche nell'ambito dell'Alternanza Scuola-Lavoro, il Governo prosegue nell'azione per la crescita e la formazione delle studentesse e degli studenti in luoghi sicuri, mettendo a disposizione delle ragazze e dei ragazzi, coinvolti in questa importante esperienza di orientamento al futuro, un corso gratuito on line - per il quale ringraziamo l'INAIL per la collaborazione - che sarà fruibile sulla Piattaforma dedicata che lanceremo a breve. Questo sostanzia un'esperienza didattica innovativa come l'Alternanza: grazie a questo corso le ragazze e i ragazzi potranno acquisire competenze e conoscenze utili lungo tutto l'arco della loro vita e otterranno una certificazione spendibile nel loro domani lavorativo. È importante che le nuove generazioni vengano educate a questa attenzione all'aggiornamento del proprio sapere anche in termini di sicurezza sul lavoro. Come anche che ogni adulto si predisponga positivamente nei confronti di una formazione permanente, necessaria oggi per muoversi in maniera responsabile e consapevole in un mondo - come quello professionale - che muta rapidamente. 

 

- Che cosa risponde alle critiche avanzate da alcuni organi di informazione sull'Alternanza Scuola-Lavoro? 

Troppo spesso leggiamo sulla stampa di proteste nei confronti di questo percorso didattico, il cui obiettivo è abituare le nuove generazioni a "imparare ad imparare". Se ne parla in termini di sfruttamento e di abuso, quando invece, come dimostra l'aspetto della formazione alla sicurezza sul lavoro, rappresenta un momento conoscitivo importante. È garanzia dell'approccio che le ragazze e i ragazzi avranno all'accesso al mondo professionale, un approccio positivo ed attento: conosceranno i meccanismi, le regole, le dinamiche e avranno competenze utili a farne protagonisti attivi, in grado anche di reclamare diritti e di essere in prima persona a tutela della salute e della sicurezza per se stessi e per gli altri. 

 

- Crede che, grazie a questo percorso, i giovani di oggi possano diventare gli adulti di domani in grado di dire di “no” a ciò che non funziona, a non accettare deroghe alle regole sulla sicurezza sul lavoro? 

Quanto ho appena detto è un passaggio di consapevolezza importante. È così che si arginano fenomeni come il lavoro in nero o a rischio, lo sfruttamento, la mancanza di rispetto di garanzie contrattuali. 

 

- Pensa che il Protocollo MIUR-ANMIL possa aprire la strada a nuove forme di collaborazione con questa Associazione che vanta quasi 400.000 iscritti? 

Il Protocollo che firmiamo oggi - e che si inserisce nel solco di fondamentali collaborazioni come quella attivata da tempo con l'INAIL - riveste un ruolo di sostegno alle politiche scolastiche che va riconosciuto nella sua essenzialità per almeno tre motivi. Il primo: crea un collegamento stabile tra scuola e mondo del lavoro e lo struttura grazie ad una rinnovata alleanza educativa. Siamo tutte e tutti responsabili, ciascuno per la propria parte e in base alle proprie funzioni, dell'educazione che impartiamo alle nostre giovani e ai nostri giovani. L'ANMIL, con questo Protocollo, dà il suo fondamentale contributo, mettendo a disposizione delle scuole conoscenze, informazioni, esperti. E testimonianze. Questo è il secondo aspetto che mi preme sottolineare. Le studentesse e gli studenti potranno toccare con mano la realtà della sicurezza sul lavoro attraverso i racconti e il confronto con persone che hanno subito incidenti, che faranno della loro testimonianza occasione di crescita per le nuove generazioni. Trovo questa dimensione particolarmente significativa. Perché credo che la scuola sia luogo di relazioni. Perché credo che la conoscenza sia questione di relazioni. Facilitarle, porre le condizioni di interazioni utili allo sviluppo libero, sano e giusto delle ragazze e dei ragazzi è segno di un sistema di istruzione e formazione che funziona nella sua missione educativa a 360 gradi. Grazie a tutte e a tutti coloro che metteranno la propria esperienza di vita - anche dolorosa, anche difficile - al servizio delle nuove generazioni. La terza questione che merita attenzione è il fatto che queste iniziative saranno rivolte non soltanto alle studentesse e agli studenti, centro della nostra azione, ma anche a tutto il personale scolastico, che va coinvolto e reso attivo rispetto a queste tematiche. L'aspetto formativo e di aggiornamento di tutte le componenti della comunità scolastica ci consente di portare avanti interventi di lungo termine, strutturali e sistemici. Portiamo avanti - a partire dalla scuola e per la scuola - un'azione che è collettiva e ci richiama tutte e tutti all'impegno. 

 

- In occasione della firma del Protocollo, viene presentato un breve estratto del docufilm "Tour per la sicurezza sul lavoro", iniziativa promossa dalla Fondazione ANMIL "Sosteniamoli subito" Onlus. Che cosa pensa di questo viaggio in carrozzina - intrapreso lo scorso anno dal Presidente della Fondazione Bruno Galvani - che ha coinvolto 7.000 studentesse e studenti? 

Lo considero un viaggio della consapevolezza, il cui obiettivo è dimostrare quanto la prevenzione possa fare la differenza per costruire condizioni di lavoro, di vita e di sviluppo sane e sostenibili. Questo docufilm vuole aprire gli occhi e indurre ad un protagonismo consapevole. Esattamente ciò che vogliamo che la scuola faccia. Le nostre studentesse e i nostri studenti devono sapere che, qualunque sia il luogo o lo spazio in cui si muovono - il mondo scolastico, accademico, professionale - questo risponde ad una serie di norme e regole che sono pensate per garantire una convivenza civile e per assicurare a ciascun attore il rispetto dei diritti e delle libertà, condizione che garantisce tenuta democratica e benessere condiviso. Agire nel solco della legalità è una responsabilità che tutte e tutti noi dobbiamo sentire. Solo così potremo essere certi di annullare statistiche e racconti di incidenti sul lavoro, di rischi e di pericoli che non possiamo né dobbiamo più permettere si ripetano. Siamo tutte e tutti impegnati su questo. Investire in sicurezza è un atto civile, non un costo. Continuiamo a collaborare.

 

Luce Tommasi

 

Fonte: ANMIL

 



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