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Tariffazione variabile contro i problemi del traffico automobilistico
La società di consulenza Arthur D. Little ha formulato una proposta per ridurre il traffico e di conseguenza le emissioni inquinanti degli autoveicoli, legata all'introduzione di un sistema di tariffe variabili per gli automobilisti, calcolate sull'effettivo utilizzo della rete stradale.
La notizia, comparsa in questi giorni su un quotidiano a tiratura nazionale, sottolinea come in questo modo gli automobilisti che utilizzano la rete stradale nelle ore di punta sarebbero obbligati al pagamento di un ''pedaggio'' superiore rispetto a chi sceglie percorsi alternativi e in altri orari, con una riduzione del dispendio energetico oltre che dei tempi di attesa in coda.
In base a questa proposta i veicoli dovranno essere muniti di un sistema per la registrazione dei dati di percorrenza che utilizzi le tecnologie wireless (Gprs, Gsm, Umts) e il pagamento elettronico con Sim card, già in uso per la telefonia mobile.
Sulla scorta dei dati raccolti le tasse legate all'automobile (bollo, imposte sulla benzina e sull'acquisto) e le tariffe assicurative potrebbero effettivamente essere commisurate alle esigenze di ciascun automobilista.
Gli attori coinvolti in questo tipo di progetto sarebbero oltre i produttori di unità wireless, già presenti in molte automobili per abilitare la comunicazione tra i veicoli e l'esterno, anche i costruttori di automobili e un consorzio di operatori tecnologici, in grado di uniformare le diverse piattaforme del sistema.
Restano aperti, però, alcuni problemi non irrilevanti: ''Per attivare il sistema wireless occorrono dai tre ai cinque anni…Le difficoltà maggiori nascono dalla complessità organizzativa per la messa a punto del sistema…'' ha sottolineato Francesco Palmieri Lupia consulente della società D. Little.
Altro aspetto fondamentale da valutare è il rispetto della privacy.
Per limitare l'individuazione della traiettoria esatta di ciascun automobilista sarà, infatti, necessario localizzare il veicolo non in una posizione precisa della rete stradale, ma in una categoria di percorsi (autostrada o strada provinciale ad esempio).
La notizia, comparsa in questi giorni su un quotidiano a tiratura nazionale, sottolinea come in questo modo gli automobilisti che utilizzano la rete stradale nelle ore di punta sarebbero obbligati al pagamento di un ''pedaggio'' superiore rispetto a chi sceglie percorsi alternativi e in altri orari, con una riduzione del dispendio energetico oltre che dei tempi di attesa in coda.
In base a questa proposta i veicoli dovranno essere muniti di un sistema per la registrazione dei dati di percorrenza che utilizzi le tecnologie wireless (Gprs, Gsm, Umts) e il pagamento elettronico con Sim card, già in uso per la telefonia mobile.
Sulla scorta dei dati raccolti le tasse legate all'automobile (bollo, imposte sulla benzina e sull'acquisto) e le tariffe assicurative potrebbero effettivamente essere commisurate alle esigenze di ciascun automobilista.
Gli attori coinvolti in questo tipo di progetto sarebbero oltre i produttori di unità wireless, già presenti in molte automobili per abilitare la comunicazione tra i veicoli e l'esterno, anche i costruttori di automobili e un consorzio di operatori tecnologici, in grado di uniformare le diverse piattaforme del sistema.
Restano aperti, però, alcuni problemi non irrilevanti: ''Per attivare il sistema wireless occorrono dai tre ai cinque anni…Le difficoltà maggiori nascono dalla complessità organizzativa per la messa a punto del sistema…'' ha sottolineato Francesco Palmieri Lupia consulente della società D. Little.
Altro aspetto fondamentale da valutare è il rispetto della privacy.
Per limitare l'individuazione della traiettoria esatta di ciascun automobilista sarà, infatti, necessario localizzare il veicolo non in una posizione precisa della rete stradale, ma in una categoria di percorsi (autostrada o strada provinciale ad esempio).
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