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Contrastare i virus...in velocita'
Per contrastare la diffusione di worm e malicious code è ben nota l'importanza di un costante aggiornamento dei software antivirus.
Ma con quale frequenza è necessario effettuare quest'aggiornamento per raggiungere un certo livello di sicurezza?
La legge italiana richiede un aggiornamento trimestrale, ma perché una macchina si possa considerare in grado di contrastare i virus di più recente edizione è necessario un intervento almeno bisettimanale.
La diffusione di virus quali Nimda ha evidenziato, poi, la necessità di un aggiornamento ancora più rapido. Nimda si è, infatti, presentato sotto varie forme come Java Script, email e worm.
In genere la situazione di allerta viene gestita con sistemi di controllo centralizzato e il rilascio del pattern aggiornato al nuovo virus avviene nel giro di 45 minuti, come affermato da Gastone Nencini, technical manager della Trend micro devices.
La diffusione di virus via Web o attraverso buchi di sicurezza dei sistemi impone, però, che le migliori soluzioni antivirus siano integrate con i sistemi di intrusion detection e le tecnologie firewall, abbassando drasticamente i tempi di reattività al virus da parte delle aziende che utilizzano Internet. Questo è quanto sostenuto da Symantec, altro importante interlocutore nell'ambito della sicurezza informatica.
Per quanto riguarda la reattività delle aziende colpite è significativo quanto riportato nell'ultimo rapporto dell'Osservatorio sulla criminalità nel settore Ict.
Nel 2000 il 44% delle aziende attaccate da virus ha visto tornare operativi i propri sistemi in meno di un giorno lavorativo, mentre nel 24,1% dei casi la normalità è stata ripristinata in meno di tre giorni. Per circa il 7,4% delle imprese, che hanno subito una violazione dei propri sistemi, il problema non può, invece, essere risolto prima di trenta giorni.
Ma con quale frequenza è necessario effettuare quest'aggiornamento per raggiungere un certo livello di sicurezza?
La legge italiana richiede un aggiornamento trimestrale, ma perché una macchina si possa considerare in grado di contrastare i virus di più recente edizione è necessario un intervento almeno bisettimanale.
La diffusione di virus quali Nimda ha evidenziato, poi, la necessità di un aggiornamento ancora più rapido. Nimda si è, infatti, presentato sotto varie forme come Java Script, email e worm.
In genere la situazione di allerta viene gestita con sistemi di controllo centralizzato e il rilascio del pattern aggiornato al nuovo virus avviene nel giro di 45 minuti, come affermato da Gastone Nencini, technical manager della Trend micro devices.
La diffusione di virus via Web o attraverso buchi di sicurezza dei sistemi impone, però, che le migliori soluzioni antivirus siano integrate con i sistemi di intrusion detection e le tecnologie firewall, abbassando drasticamente i tempi di reattività al virus da parte delle aziende che utilizzano Internet. Questo è quanto sostenuto da Symantec, altro importante interlocutore nell'ambito della sicurezza informatica.
Per quanto riguarda la reattività delle aziende colpite è significativo quanto riportato nell'ultimo rapporto dell'Osservatorio sulla criminalità nel settore Ict.
Nel 2000 il 44% delle aziende attaccate da virus ha visto tornare operativi i propri sistemi in meno di un giorno lavorativo, mentre nel 24,1% dei casi la normalità è stata ripristinata in meno di tre giorni. Per circa il 7,4% delle imprese, che hanno subito una violazione dei propri sistemi, il problema non può, invece, essere risolto prima di trenta giorni.
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