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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Piano di prevenzione dei danni alcolcorrelati
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Ridurre i consumi di alcol e prevenire i danni alcolcorrelati,soprattutto per giovani, donne e anziani: è quanto persegue il “Piano nazionale alcol e salute”, approvato definitivamente dalla Conferenza Stato Regioni, su proposta del Ministro della Salute.
Per attuare il Piano nel triennio 2007-2009 sono stati stanziati complessivamente 4,5 milioni di euro.
Per attuare il Piano nel triennio 2007-2009 sono stati stanziati complessivamente 4,5 milioni di euro.
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Obiettivi. Il Piano prevede il raggiungimento di 10 obiettivi:
1.Aumentare la consapevolezza del rischio connesso con il consumo delle bevande alcoliche nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte (anziani, giovani, donne), nonché il sostegno a favore delle politiche di salute pubblica finalizzate alla prevenzione del danno alcolcorrelato.
2.Ridurre i consumi a rischio (e in particolare quelli eccedentari e al di fuori dei pasti) nella popolazione e in particolare nei giovani, nelle donne e nelle persone anziane.
3.Ridurre la percentuale dei giovani minori di 18 anni che assumono bevande alcoliche, nonché l’età del primo contatto con le stesse.
4.Ridurre il rischio di problemi alcolcorrelati che può verificarsi in una varietà di contesti quali la famiglia, il luogo di lavoro, la comunità o i locali dove si beve.
5.Ridurre la diffusione e la gravità di danni alcolcorrelati quali gli incidenti e gli episodi di violenza, gli abusi sui minori, la trascuratezza familiare e gli stati di crisi della famiglia.
6.Mettere a disposizione accessibili ed efficaci trattamenti per i soggetti con consumi a rischio o dannosi e per gli alcoldipendenti.
7.Provvedere ad assicurare una migliore protezione dalle pressioni al bere per i bambini, i giovani e coloro che scelgono di astenersi dall’alcol.
8.Aumentare la diffusione dei metodi e strumenti per l’identificazione precoce della popolazione a rischio.
9.Aumentare la percentuale di consumatori problematici avviati, secondo modalità adeguate alla gravità dei problemi, al controllo dei propri comportamenti di abuso, con particolare riferimento ai giovani.
10.Garantire l’adeguamento dei servizi per lo svolgimento delle attivita' di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale dei soggetti con problemi e patologie alcolcorrelati secondo le previsioni della legge 125/2001 [Legge 30 marzo 2001, n.125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati] e aumentare la qualità e la specificità dei trattamenti nei servizi specialistici per la dipendenza da alcol.
Gli obiettivi saranno raggiunti attraverso azioni strategiche in collaborazione con le Regioni e con il coinvolgimento di varie strutture e soggetti del sistema sanitario nazionale (tra i quali medici di famiglia, dipartimenti delle dipendenze, servizi alcologici regionali, dipartimenti salute mentale, associazioni) .
Collaborazioni saranno stabilite anche con il mondo della scuola e dello sport, i sindacati, i centri ricreativi per gli anziani, le Forze dell’Ordine e le imprese del settore.
Aree strategiche. Gli interventi saranno articolati in 8 aree strategiche:
-Informazione /educazione.
-Bere e guida.
-Ambienti e luoghi di lavoro.
-Trattamento del consumo alcolico dannoso e dell’alcoldipendenza.
-Responsabilità del mondo della produzione e distribuzione.
-Capacità sociale di fronteggiare il rischio derivante dall’uso dell’alcol.
-Potenzialità delle organizzazioni di volontariato e mutuo aiuto e delle organizzazioni non governative.
-Monitoraggio del danno alcolcorrelato e delle relative politiche di contrasto.
Area “Ambienti e luoghi di lavoro”. Gli interventi in quest’area mirano a ridurre il danno prodotto dall’alcol sui luoghi di lavoro, in particolare nei luoghi di lavoro a rischio per la salute e la sicurezza di terzi, sopratutto per quanto attiene alla violenza e agli incidenti.
Per raggiungere tale obiettivo il Piano prevede di attivare la collaborazione del mondo delle imprese e delle organizzazioni sindacali, anche d’intesa con le Amministrazioni regionali del Lavoro e nell’ambito di quanto previsto dalle normative sulla sicurezza nonché dalla legge 125/2001, per promuovere nei luoghi di lavoro una politica sull’alcol fondata sull’educazione, la promozione della salute, la tempestiva identificazione, o autoidentificazione, dei soggetti a rischio e la possibilità di intraprendere, nel pieno rispetto della privacy, trattamenti integrati resi disponibili presso le strutture sanitarie e sociosanitarie.
[Ricordiamo che sul tema di alcol e lavoro, è stato pubblico nel marzo 2006 il seguente provvedimento:
1.Aumentare la consapevolezza del rischio connesso con il consumo delle bevande alcoliche nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte (anziani, giovani, donne), nonché il sostegno a favore delle politiche di salute pubblica finalizzate alla prevenzione del danno alcolcorrelato.
2.Ridurre i consumi a rischio (e in particolare quelli eccedentari e al di fuori dei pasti) nella popolazione e in particolare nei giovani, nelle donne e nelle persone anziane.
3.Ridurre la percentuale dei giovani minori di 18 anni che assumono bevande alcoliche, nonché l’età del primo contatto con le stesse.
4.Ridurre il rischio di problemi alcolcorrelati che può verificarsi in una varietà di contesti quali la famiglia, il luogo di lavoro, la comunità o i locali dove si beve.
5.Ridurre la diffusione e la gravità di danni alcolcorrelati quali gli incidenti e gli episodi di violenza, gli abusi sui minori, la trascuratezza familiare e gli stati di crisi della famiglia.
6.Mettere a disposizione accessibili ed efficaci trattamenti per i soggetti con consumi a rischio o dannosi e per gli alcoldipendenti.
7.Provvedere ad assicurare una migliore protezione dalle pressioni al bere per i bambini, i giovani e coloro che scelgono di astenersi dall’alcol.
8.Aumentare la diffusione dei metodi e strumenti per l’identificazione precoce della popolazione a rischio.
9.Aumentare la percentuale di consumatori problematici avviati, secondo modalità adeguate alla gravità dei problemi, al controllo dei propri comportamenti di abuso, con particolare riferimento ai giovani.
10.Garantire l’adeguamento dei servizi per lo svolgimento delle attivita' di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale dei soggetti con problemi e patologie alcolcorrelati secondo le previsioni della legge 125/2001 [Legge 30 marzo 2001, n.125 Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati] e aumentare la qualità e la specificità dei trattamenti nei servizi specialistici per la dipendenza da alcol.
Gli obiettivi saranno raggiunti attraverso azioni strategiche in collaborazione con le Regioni e con il coinvolgimento di varie strutture e soggetti del sistema sanitario nazionale (tra i quali medici di famiglia, dipartimenti delle dipendenze, servizi alcologici regionali, dipartimenti salute mentale, associazioni) .
Collaborazioni saranno stabilite anche con il mondo della scuola e dello sport, i sindacati, i centri ricreativi per gli anziani, le Forze dell’Ordine e le imprese del settore.
Aree strategiche. Gli interventi saranno articolati in 8 aree strategiche:
-Informazione /educazione.
-Bere e guida.
-Ambienti e luoghi di lavoro.
-Trattamento del consumo alcolico dannoso e dell’alcoldipendenza.
-Responsabilità del mondo della produzione e distribuzione.
-Capacità sociale di fronteggiare il rischio derivante dall’uso dell’alcol.
-Potenzialità delle organizzazioni di volontariato e mutuo aiuto e delle organizzazioni non governative.
-Monitoraggio del danno alcolcorrelato e delle relative politiche di contrasto.
Area “Ambienti e luoghi di lavoro”. Gli interventi in quest’area mirano a ridurre il danno prodotto dall’alcol sui luoghi di lavoro, in particolare nei luoghi di lavoro a rischio per la salute e la sicurezza di terzi, sopratutto per quanto attiene alla violenza e agli incidenti.
Per raggiungere tale obiettivo il Piano prevede di attivare la collaborazione del mondo delle imprese e delle organizzazioni sindacali, anche d’intesa con le Amministrazioni regionali del Lavoro e nell’ambito di quanto previsto dalle normative sulla sicurezza nonché dalla legge 125/2001, per promuovere nei luoghi di lavoro una politica sull’alcol fondata sull’educazione, la promozione della salute, la tempestiva identificazione, o autoidentificazione, dei soggetti a rischio e la possibilità di intraprendere, nel pieno rispetto della privacy, trattamenti integrati resi disponibili presso le strutture sanitarie e sociosanitarie.
[Ricordiamo che sul tema di alcol e lavoro, è stato pubblico nel marzo 2006 il seguente provvedimento:
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