Quanti sono i lavoratori potenzialmente esposti alla polvere di legno duro?
Roma, 19 Giu – A livello comunitario europeo, come ricordato in molti nostri articoli, la polvere di legno duro è classificata come “agente noto per gli effetti cancerogeni sulla salute umana, sulla scorta di solide evidenze scientifiche” (International Agency for Research on Cancer - IARC).
Inoltre ai sensi del Titolo IX del d.lgs. 81/2008, la normativa del nostro Paese, in recepimento delle direttive comunitarie, “impone la valutazione dell’esposizione professionale a polveri di legno e il mantenimento e controllo, tramite monitoraggio ambientale, del rispetto del valore limite di esposizione professionale (VLEP) previsto dall’allegato XLIII”.
Si ricorda poi che la Direttiva UE 2017/2398, “ha riconosciuto l’esposizione a polvere di legno duro come causa, in tutta l’Unione europea, di malattie, inclusi tumori nasali e nasosinusali, e ha previsto l’abbassamento da 5 a 3 mg/m3 fino al 17 gennaio 2023, e, successivamente, a 2 mg/m3, del VLEP”. Inoltre ha stabilito “di applicare tale limite a tutte le polveri di legno presenti in miscela, vista l’estrema diffusione di esposizioni miste di legno duro e tenero”.
E la riduzione del valore limite VLEP “avrà sicuramente un impatto importante in termini di benefici sanitari connessi all’esposizione professionale a polvere di legno duro”.
A ricordare questi aspetti normativi e a soffermarsi sull’esposizione alle polveri di legno duro, è un recente fact sheet, una scheda informativa, curata dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail e intitolata “Aggiornamento della stima dei lavoratori potenzialmente esposti alla polvere di legno duro in Italia”.
Nella scheda, a cura di A. Scarselli, T. Castaldi e A. Marinaccio (Inail, Dimeila), viene presentata una stima dei lavoratori potenzialmente esposti a tale agente nei settori di attività economica a maggior rischio.
Nel presentare la nuova scheda l’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- La polvere di legno duro e il sistema informativo SIREP
- I lavoratori potenzialmente esposti alla polvere di legno duro: la stima
- La polvere di legno duro: le riflessioni sulle stime e la prevenzione
La polvere di legno duro e il sistema informativo SIREP
La scheda ricorda che presso l’Inail è istituito un sistema informativo per la raccolta e la gestione dei dati sulle esposizioni professionali ad agenti cancerogeni, denominato SIREP (Sistema Informativo Registro Esposizioni Professionali). Un sistema “progettato e sviluppato in riferimento ai dispositivi di legge che regolamentano l’obbligo di tenuta e trasmissione del registro di esposizione (art. 243, d.lgs. 81/2008 e s.m.i.)”.
La banca dati SIREP “raccoglie dal 2000, anno di entrata in vigore dell’obbligo per la polvere di legno duro (d.lgs. 66/2000), i dati sulle esposizioni professionali a questo agente”.
E si indica che in SIREP, sulla base “delle più recenti informazioni registrate”, è stata effettuata una “revisione della stima dei lavoratori potenzialmente esposti alla polvere di legno duro nei settori di attività economica a maggior rischio, utilizzando i dati fino a tutto il 2023, con l’obiettivo di aggiornare la stima precedente del 2016 e includere un maggiore numero di settori economici”.
Si segnala poi che “ai fini della valutazione del rischio di esposizione professionale, la frazione di polvere da captare è quella inalabile (polveri che per il 50% hanno un taglio dimensionale di 100 μm trattenuta nelle prime vie respiratorie, cioè naso e bocca), definita dalla norma UNI EN 481/1994”.
Si indica anche che la stima nazionale di lavoratori potenzialmente esposti a polveri di legno duro per ogni settore economico (PEi) “è stata realizzata applicando la percentuale (%ESi) dei lavoratori esposti rispetto ai non esposti notificati dalle aziende all’Istituto (fonte SIREP) alla popolazione lavorativa totale in Italia di fonte Istat (censimento 2011). Tale stima è stata possibile solo per quei settori economici in cui: a) almeno tre ditte avevano notificato i dati di esposizione all’Istituto; b) il numero di lavoratori registrati in SIREP risultava maggiore dell’1% rispetto al numero dei lavoratori censiti da ISTAT (%Li>1)”.
I lavoratori potenzialmente esposti alla polvere di legno duro: la stima
Si indica, innanzitutto, che nel complesso, “sono stati stimati 209.421 lavoratori potenzialmente esposti alla polvere di legno duro, di cui 79% uomini (165.443)”. E la maggior parte dei lavoratori potenzialmente esposti risulta “impiegata principalmente in alcuni settori economici (ad es. industria del legno e dei mobili)”.
Nel documento una tabella generale riporta la distribuzione per gruppo di attività economica, mentre una seconda tabella, che riprendiamo, si sofferma in particolare sull’industria del legno e dei mobili:
La polvere di legno duro: le riflessioni sulle stime e la prevenzione
Si indica poi che l’attuale stima di 209.421 lavoratori potenzialmente esposti alla polvere di legno duro “mostra un incremento di circa il 22% rispetto alla precedente stima” [pubblicata nel 2016], e questo “conferma l’ipotesi iniziale con la quale ci si aspettava un aumento del numero di potenziali esposti (PEi) a seguito dell’accrescimento delle notifiche nella base di dati”. In ogni caso il numero di lavoratori potenzialmente esposti stimato (PEi) “non è direttamente sovrapponibile alla stima precedente, in quanto viene utilizzata una diversa versione della classificazione delle attività economiche”.
Si sottolinea poi che la maggior parte dei lavoratori potenzialmente esposti “continua ad essere impiegata principalmente nell’ industria del legno (60.832 esposti, codice Ateco 2007: 16.2) e nella fabbricazione di mobili (59.150 esposti, codice Ateco 2007: 31.0)”.
E nell’industria del legno “il maggior numero di esposti è impiegato nella fabbricazione di porte e finestre in legno anche se la maggior proporzione di esposti registrati in SIREP la ritroviamo nella fabbricazione di fogli da impiallacciatura e di pannelli di legno”.
La scheda riporta alcune riflessioni sui vari dati e sulle stime presentate e indica, tra le altre cose, che “mentre nel 2016 il 90% dei lavoratori esposti era di genere maschile, oggi tale percentuale si riduce al 79%, con un 21% di lavoratrici donne e un incremento femminile più che raddoppiato a fronte di un incremento maschile del 7%. Inoltre, laddove il settore economico con la percentuale più alta di donne (36%) era quello delle creazioni e interpretazioni artistiche e letterarie, oggi il settore economico con la più alta rappresentanza di genere femminile (50%) è quello del commercio al dettaglio di altri prodotti di uso domestico in esercizi specializzati (codice Ateco 2007: 47.5). Si desume, quindi, un cambiamento di presenza femminile in SIREP non solo quantitativo ma anche dislocato su attività più legate al settore terziario”.
In definitiva lo studio fornisce “stime dettagliate sui lavoratori potenzialmente esposti a polveri di legno duro nelle industrie di lavorazione del legno in Italia, aggiornate al 31 dicembre 2023, con un livello di descrizione che arriva fino all’ultimo ordine della classificazione ISTAT delle attività economiche (Ateco 2007) per i settori maggiormente coinvolti”.
E i dati di dettaglio sulla quota di lavoratori esposti per settore di attività economica, combinati con misure di rischio relativo, “possono essere utilizzate per stimare la frazione attribuibile per quel rischio (inalazione di polvere di legno duro) dovuta a esposizione nei luoghi di lavoro. Su questa base, i dati registrati in SIREP possono essere utili per programmare interventi di prevenzione finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute nei luoghi di lavoro, e impiegati anche per analisi di dettaglio a carattere territoriale”.
Rimandiamo, infine, alla lettura integrale del documento che riporta i riferimenti normativi e altre utili riflessioni sulle stime accompagnate da tabelle esplicative.
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, “ Aggiornamento della stima dei lavoratori potenzialmente esposti alla polvere di legno duro in Italia”, a cura di A. Scarselli, T. Castaldi e A. Marinaccio (Inail, Dimeila), Factsheet, edizione 2024 (formato PDF, 204 kB).
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