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Funivie: l’Italia in ritardo nell’adeguamento alla direttiva europea sulla sicurezza degli impianti
Per garantire un livello di sicurezza uniforme in materia di impianti a fune (funicolari, funivie, seggiovie, sciovie etc.) in tutta l'Unione europea, la Commissione europea ha richiamato 8 Stati membri (Austria, Germania, Grecia, Italia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito) per il ritardo nel recepimento della direttiva 2000/9/CE (impianti a fune adibiti al trasporto di persone).
La Commissione accerterà per quale motivo tali Stati membri non abbiano notificato alla Commissione le disposizioni di attuazione della direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali entro il 3 maggio 2002.
La direttiva 2000/9/CE, che sarà applicabile dal 3 maggio 2004, definisce i requisiti essenziali di sicurezza e di salute delle persone, di protezione dell'ambiente e di protezione dei consumatori applicabili alla progettazione, alla costruzione e alla messa in servizio degli impianti a fune adibiti al trasporto persone, ai sottosistemi e ai loro componenti.
Ciò non significa che gli impianti ad oggi in uso non siano sicuri, l’intervento della Commissione sottolinea l’esigenza di avere standard comuni
‘’La mancata applicazione della direttiva – sottolinea un comunicato della Commissione - comporta rischi potenziali per la sicurezza dei passeggeri e potrebbe anche perturbare seriamente il funzionamento del mercato unico. […]
Prima dell'adozione della direttiva esistevano forti differenze tra le normative nazionali, determinate dagli usi locali e dalle tecniche particolari dell'industria nazionale. Questa situazione obbligava i fabbricanti ad adattare i loro prodotti ad ogni mercato e andava a detrimento della competitività.’’
Erkki Liikanen, Commissario europeo responsabile per le imprese, ha dichiarato: "È della massima importanza che lo stesso elevato livello di sicurezza sia rispettato in tutta l'Unione europea. I fabbricanti di impianti a fune approfitteranno così pienamente dei vantaggi di un grande mercato unico, e agli utenti degli impianti sarà garantito un elevato livello di protezione. È indispensabile che gli Stati membri agiscano ora per applicare correttamente i requisiti essenziali di sicurezza concordati a livello europeo."
La Commissione accerterà per quale motivo tali Stati membri non abbiano notificato alla Commissione le disposizioni di attuazione della direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali entro il 3 maggio 2002.
La direttiva 2000/9/CE, che sarà applicabile dal 3 maggio 2004, definisce i requisiti essenziali di sicurezza e di salute delle persone, di protezione dell'ambiente e di protezione dei consumatori applicabili alla progettazione, alla costruzione e alla messa in servizio degli impianti a fune adibiti al trasporto persone, ai sottosistemi e ai loro componenti.
Ciò non significa che gli impianti ad oggi in uso non siano sicuri, l’intervento della Commissione sottolinea l’esigenza di avere standard comuni
‘’La mancata applicazione della direttiva – sottolinea un comunicato della Commissione - comporta rischi potenziali per la sicurezza dei passeggeri e potrebbe anche perturbare seriamente il funzionamento del mercato unico. […]
Prima dell'adozione della direttiva esistevano forti differenze tra le normative nazionali, determinate dagli usi locali e dalle tecniche particolari dell'industria nazionale. Questa situazione obbligava i fabbricanti ad adattare i loro prodotti ad ogni mercato e andava a detrimento della competitività.’’
Erkki Liikanen, Commissario europeo responsabile per le imprese, ha dichiarato: "È della massima importanza che lo stesso elevato livello di sicurezza sia rispettato in tutta l'Unione europea. I fabbricanti di impianti a fune approfitteranno così pienamente dei vantaggi di un grande mercato unico, e agli utenti degli impianti sarà garantito un elevato livello di protezione. È indispensabile che gli Stati membri agiscano ora per applicare correttamente i requisiti essenziali di sicurezza concordati a livello europeo."
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