UNI ISO 26000: gli indirizzi applicativi della UNI/PdR 18:2016
Pubblichiamo un estratto degli atti del 9° Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione di INAIL) “Reti, sinergie, appropriatezza, innovazione: professioni tecniche verso il futuro della salute e sicurezza sul lavoro” disponibili sul sito di INAIL.
LA PRASSI DI RIFERIMENTO SULLA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE ORGANIZZAZIONI
Il tema della responsabilità sociale delle organizzazioni declinato nella UNI ISO 26000:2010, ad oggi unica norma internazionale di riferimento sulla materia, trova adesso applicazione e indirizzi operativi nella Prassi di Riferimento UNI/PdR 18:2016, inerente la “Responsabilità sociale delle organizzazioni - Indirizzi applicativi alla UNI ISO 26000”.
Tale prassi, elaborata a seguito degli esiti di una indagine condotta nel 2013 da UNI e da Fondazione Sodalitas, è il punto di arrivo di un percorso avviato con la convinzione e la volontà, condivise fin dall’inizio dalle organizzazioni che hanno preso parte al tavolo di lavoro, di promuovere non solo la conoscenza, ma anche l’efficace integrazione della linea guida UNI ISO 26000 nelle strategie e attività di ogni organizzazione.
Formulata con un approccio semplice ed operativo, ricca di esempi e soluzioni applicative, la prassi concentra l’attenzione su tre ambiti di particolare criticità: la materialità, ovvero l’identificazione delle priorità; il processo di stakeholder engagement, ovvero le modalità di coinvolgimento delle parti interessate nella definizione dei temi rilevanti e degli obiettivi da raggiungere; l’accountability, ovvero il processo attraverso cui ciascuna organizzazione rende conto in modo responsabile, trasparente e completo di quanto operato in termini di sviluppo sostenibile. Fanno da cornice alla prassi la trattazione dei diritti umani e della salute e sicurezza sul lavoro, presi a riferimento per la connotazione di universalità e trasversalità riconosciute, in accordo con l’approccio della stessa UNI ISO 26000.
1. LA PRASSI DI RIFERIMENTO UNI/PdR 18:2016
Documento di facile lettura, la prassi nasce sulla base di un accordo di collaborazione siglato fra UNI e Fondazione Sodalitas che, trovata la condivisone di obiettivo - fornire istruzione pratiche operative - e strumento - un documento congiunto estremamente snello ed un iter di elaborazione particolarmente veloce - hanno costituito un tavolo di lavoro tecnico ad hoc.
Tale tavolo, denominato “Indirizzi metodologici alla UNI ISO 26000” e costituito da esperti rappresentanti degli organismi di certificazione Bureau Veritas Italia, SGS Italia, DNV GL Business Assurance Italia, Certiquality, da rappresentanti della Commissione tecnica UNI “ Responsabilità sociale delle organizzazioni” nella qualità del Presidente e di un componente rappresentante di Inail, oltre che da rappresentanti della Fondazione Sodalitas in qualità di soggetto firmatario dell’accordo, è stato condotto e governato da UNI stesso.
Il prodotto elaborato, la prassi, giunge a conclusione di un processo condiviso, portato avanti coralmente dal tavolo di lavoro, che ha prodotto un testo agevole e di grande valore, sia per la materia trattata sia per il risultato prodotto. Ne è venuto fuori un volume di 80 pagine, denso ed agile, ricco di spunti concettuali, soluzioni ed esempi applicativi di facile riproducibilità.
Applicabile da qualunque tipo di ente o di organizzazione, pubblica o privata, profit e no profit, la prassi è volta a fornire indirizzi applicativi concreti, utili ad impostare in ogni organizzazione, indipendentemente da territorialità, dimensione, settore merceologico di appartenenza, l’applicazione della UNI ISO 26000.
Per dare un aiuto concreto nella realizzazione delle parti più critiche, la prassi si articola in tre focus principali, percepiti dal Tavolo come particolarmente critici ma, al tempo stesso, fondamentali per integrare la responsabilità sociale nella governance e nelle strategie operative di ogni organizzazione. Per tali ragioni la prassi presenta una trattazione più approfondita degli aspetti della materialità, al fine di facilitare l’individuazione delle priorità da cui far derivare piani d’azione e obiettivi di miglioramento; della responsabilità di rendere conto, al fine di avviare con gli stakeholder un processo di accountability e comunicazione completo e trasparente; del coinvolgimento degli stakeholder, al fine di includere gli stakeholder stessi, sia interni che esterni, nel processo di definizione delle strategie e degli obiettivi in materia di responsabilità sociale.
Tutto ciò da ricondurre in una governance della organizzazione che, fondata sui principi della responsabilità sociale, assume come punto di partenza la governance stessa, essendo questa ultima tema fondamentale prioritario e contestualmente strumento mediante cui intraprendere ogni azione, definita sulla base di pertinenza e significatività.
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2. LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
Una menzione a parte va alla salute e sicurezza sul lavoro, sia per l’interesse fondante dell’Inail, sia per l’interesse strategico di tutti coloro che riconoscono alla salute e sicurezza sul lavoro il valore etico, ma anche il peso nel successo e nella sostenibilità aziendale.
Trattato nella UNI ISO 26000 come aspetto specifico del tema fondamentale “rapporti e condizioni di lavoro”, viene connotato per le caratteristiche di trasversalità che lo rendono, assieme a catena del valore e aspetti economici, punto da trattare all’interno di tutti i sette temi fondamentali, laddove e se ritenuto dall’organizzazione appropriato. Ciò fa sì che la salute e sicurezza sul lavoro possa diventare, in funzione di una data visione strategica, obiettivo di governance, su cui centrare ogni azione che l’organizzazione decida di realizzare nella integrazione del proprio business. Nei fatti questo è quanto realizzano le organizzazioni più spiccatamente orientate alla sostenibilità ma, anche, alla produttività. La consapevolezza ormai diffusa che un luogo di lavoro sicuro, salubre, confortevole generi dei notevoli benefici diretti ed indotti, non solo a lungo termine ma anche nel medio periodo, sta portando le organizzazioni, e ciascuno di noi, a rendere prioritario il tema del benessere, del singolo e dell’organizzazione intera; in altri termini sta spostando l’asse centrale della governance dal profitto unito al benessere al benessere che genera profitto. E questa visione traspare anche nella prassi, che prende a riferimento il tema della salute e sicurezza per rappresentare la dimensione interna dell’organizzazione, ma anche nell’esemplificare un approccio per obiettivi, azioni e indicatori e, soprattutto, nell’esemplificare il percorso che dall’analisi di materialità conduce al piano di azione. Inoltre aver attribuito grande importanza al processo di valutazione del rischio, non solo in relazione a salute e sicurezza, estendendolo alla filiera e prevedendo addirittura un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/01 come requisito per concorrere al riconoscimento di un livello di eccellenza acquisito a valle di un processo di sostenibilità integrato nel business , dà la misura del valore riconosciuto alla salute e sicurezza sul lavoro nell’ambito del più ampio sistema di governance dell’organizzazione.
In merito va evidenziato il ruolo dell’Inail, chiamato da Uni al tavolo di lavoro, in virtù della rappresentatività rispetto al tema specifico e del sostegno che l’Istituto ha garantito negli anni nel promuovere la materia della responsabilità sociale in funzione degli impatti e delle ricadute positivi generati nel migliorare la tutela dei lavoratori.
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L. MERCADANTE
Inail - Direzione Generale - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione.
R. LENSI
UNI - Direzione Relazioni esterne, Sviluppo e Innovazione.
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