Striscia la notizia e la sicurezza antiterrorismo
In appendice a questo appunto i lettori trovano il link ad alcuni filmati, proiettati dalla popolare trasmissione satirica “Striscia la notizia”, che dimostrano in modo oltremodo preoccupante quanto possa essere facile per un automezzo, che potrebbe anche essere un’autobomba, arrivare in aree critiche della città, con i conseguenti rischi, che purtroppo sono stati già registrati in altre città europee.
I lettori certamente ricorderanno che abbiamo già dato notizia, in passato, dei problemi legati all’applicazione dell’ormai famosa direttiva Gabrielli, che propriamente è la direttiva generale del capo della polizia emessa in data 7 giugno 2017.
Questa direttiva ha creato numerosi problemi alle amministrazioni comunali, che si sono trovate davanti a difficoltà, e talvolta incapacità, nell’applicare le indicazioni di questa circolare.
In particolare, abbiamo attirato l’attenzione dei lettori sulla necessità di introdurre degli ostacoli che possano impedire l’accesso in velocità di un autoveicolo, a bordo del quale potrebbero trovarsi esplosivi. Ovviamente, oltre al rischio legato un’autobomba vi è anche il rischio legato ad un’auto che investe numerosi cittadini.
Durante la recente Mostra Sicurezza 2017 l’associazione italiana professionisti della sicurezza AIPROS ha organizzato un seminario proprio dedicato a questi temi, che dovrebbero essere portati a conoscenza dei comandanti delle polizie locali e degli assessori alla sicurezza e al turismo. Risulta a chi scrive che almeno un prefetto del Nord Italia abbia già organizzato una conferenza tecnica specializzata, indirizzata proprio a questi soggetti, per meglio illustrare le modalità con cui è possibile bloccare un autoveicolo attaccante, ovviamente indipendentemente dal fatto che a bordo possa trovarsi un ordigno.
Al proposito, non posso che plaudire alla direttiva del capo di gabinetto, il prefetto Morcone, in data 28 luglio 2017, che affronta in maniera assai razionale l’intero problema della valutazione dei rischi di un evento pubblico.
Come tutti i professionisti della security ben sanno, il primo passo per mettere sotto controllo i rischi è quello di individuarlo correttamente ed a questo proposito ricordo che la norma ISO 31000 classifica i rischi in cinque categorie, determinate moltiplicando la prevista probabilità che si verifichi il rischio per l’impatto che il verificarsi del rischio stesso potrebbe avere.
Ho apprezzato la circolare del prefetto Morcone perché è impostata secondo queste stesse linee guida, stabilendo quindi che le modalità di classificazione di un rischio sono ricavate dal prodotto della sua probabilità di accadimento per il danno conseguente.
Mi ha un poco stupito, per la verità, il fatto che mentre la norma internazionale stabilisce cinque livelli di rischio, la direttiva del prefetto Morcone ne individua soltanto tre. Questi tre livelli corrispondono a dei punteggi, che vengono calcolati sulla base di indicazioni, riportate in alcune tabelle, allegate alla circolare stessa.
Ad esempio, queste tabelle prendono in considerazione il numero degli spettatori, il numero delle vie di accesso, nonché tutta una serie di altri parametri, che permettono appunto di giungere all’attribuzione di un ponteggio e quindi alla classificazione ai tre livelli menzionati.
Credo che sia la prima volta che la pubblica amministrazione affronta in questo modo logico e razionale la procedura di classificazione di un rischio e, sulla base del livello così determinato, indica quali siano le misure minime da adottare, per mettere questo stesso rischio sotto controllo.
A questo punto sembrerebbe evidente che un assessore al turismo o alla sicurezza, assistito da un comandante di polizia locale, non possa far altro che rivolgersi ad un professionista della security, debitamente certificato, il cui percorso di studi è proprio intimamente legato al processo di valutazione del rischio e di messa sotto controllo del rischio stesso.
Purtroppo ad oggi il livello di conoscenza dei pubblici amministratori è ancora insoddisfacente ed ecco la ragione per la quale esorto i professionisti della security a prendere contatto con le appropriate autorità locali, per mettere a disposizione le conoscenze ed esperienze, che permettono appunto di valutare correttamente il rischio, in cooperazione con le pubbliche autorità coinvolte, e metterlo sotto controllo, sulla base dell’esperienza specifica del professionista.
Per comodità del lettore, in allegato a questo documento metto a disposizione non solo la ormai famosa circolare Gabrielli del 7 giugno 2017, ma anche la direttiva del prefetto Morcone, in data 28 luglio 2017, che illustra le modalità con le quali deve procedere il professionista della security coinvolto, per giungere alla determinazione del livello di rischio e alla individuazione delle misure di messa sotto controllo.
Inoltre metto a disposizione anche il link alle immagini, oltremodo preoccupanti, trasmesse dalla trasmissione satirica “Striscia la notizia”.
Adalberto Biasiotti
Circolare Gabrielli del 7 giugno 2017 (pdf 1.9 MB)
Direttiva del prefetto Morcone del 28 luglio 2017(pdf 2.5 MB)
Link al servizio di “Striscia la notizia”.
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