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La strage al mercatino natalizio di Berlino: come bloccare un automezzo

La strage al mercatino natalizio di Berlino: come bloccare un automezzo
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

22/12/2016

Dopo la strage compiuta da un automezzo lanciato in velocità sui passanti a Berlino, le autorità e gli esperti di sicurezza si chiedono come sia possibile tenere sotto controllo questa tipologia di attacco terroristico. Ecco le risposte. Di A. Biasiotti.


Subito dopo la strage compiuta da un automezzo, lanciato in velocità sui passanti che visitavano il mercatino natalizio di Berlino, e dopo la strage compiuta in Costa azzurra, con analoghe  modalità, le autorità e gli esperti di sicurezza si chiedono come sia possibile tenere sotto controllo questa tipologia di attacco terroristico. Ecco le risposte.

 

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Tra i vari rischi connessi ad un attacco terroristico,  che vengono presi in considerazione durante i corsi di formazione per professionisti della security, particolare attenzione viene prestata alle modalità con cui è possibile bloccare un automezzo, carico di esplosivo, che si dirige in velocità contro il bersaglio.

Nel glossario anglosassone, questa tipologia di attacco fa riferimento a un VBIED- Vehicle borne improvised explosive device, vale a dire un ordigno esplosivo di fabbricazione artigianale che viene trasportato da un veicolo, sia esso una autovettura od un autocarro.

Nella fattispecie, nel caso di Berlino, era l’automezzo stesso lo strumento letale scelto dai terroristi, in quanto a bordo non vi erano esplosivi.

 

Le tecniche di arresto di questi automezzi sono comunque state già da tempo studiate e  sono oggi disponibili delle normative europee, che fanno quindi regola d’arte, sulle modalità di progettazione e realizzazione di ostacoli di varia natura.

 

Il primo documento in questa materia è stato sviluppato dal CPTED, comitato tecnico per la prevenzione del crimine tramite progettazione di arredi urbani, che fa riferimento alla modalità specifiche di allestimento di barriere, fisse o mobili, in grado di arrestare un veicolo che si avvicini in velocità.

Questa norma è particolarmente preziosa perché offre delle dettagliate tabelle, che calcolano la energia cinetica del veicolo, in funzione della sua massa e della sua velocità. Sulla base del calcolo dell’energia cinetica è possibile dare indicazioni ai progettisti di sistemi di dissuasione e di arresto di veicoli, per progettare strumenti in grado di dissipare completamente l’energia cinetica in questione.

Chi scrive ha più volte progettato, soprattutto per i paesi del medio oriente, dei sistemi di protezione da auto bomba, facendo appunto riferimento a queste normative.

 

Nella grande maggioranza dei casi, vengono utilizzati i cosiddetti dissuasori, in inglese bollards, sia di tipo fisso, sia di tipo retrattile. I dissuasori retrattili permettono il transito degli automezzi attraverso passaggi obbligati, definiti dalla presenza di dissuasori fissi.

È bene ricordare che già oggi in molte città sono utilizzati dei dissuasori, che però hanno la funzione di impedire l’accesso a zone centrali ad autoveicoli privi degli appropriati permessi. Se quindi la funzione di impedire l’accesso resta comunque valida, essi non possono in generale essere utilizzati per bloccare accessi in velocità, perché le loro caratteristiche meccaniche non sono state progettate per queste finalità.

 

Se oggi quindi si desidera impostare un progetto di installazione di barriere, fisse e mobili, che possano impedire l’accesso a zone selezionate della città, occorre prendere contatto con un professionista della security, meglio se certificato, il quale nel suo percorso formativo ha studiato a fondo questo tema ed è in grado di proporre soluzioni tecniche accettabili.

Resta inteso che il professionista della security non deve progettare il dissuasore in quanto tale, compito che spetta alla azienda specializzata nella costruzione di questi prodotti, ma deve progettare il sistema difensivo, all’interno del quale vengono utilizzati i dissuasori.

Ancora una volta, se a questi problemi si pensa per tempo, le soluzioni sono realizzabili con relativa facilità ed a costi contenuti, mentre se a questi interventi si provvede in tempi successivi, le difficoltà di installazione ed i costi relativi salgono in misura significativa.

In allegato a questo spunto, offro un esempio di un ingresso ad un insediamento critico, in corrispondenza del quale è stato realizzato un progetto di difesa da attacchi con auto bomba.

 

 

 

Adalberto Biasiotti

 




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Rispondi Autore: Harleysta - likes: 0
08/03/2017 (13:30:29)
...negli statu uniti usano le bande chiodate su catenaria, ovviamente amovibili; insomma senza tanti ingegneristici, calcoli su massa, energia cinetica, potenziale, ecc.

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