Salute e sicurezza dei lavoratori del settore dell’assistenza sociosanitaria
Una recente ricerca dell'EU-OSHA rivela che i lavoratori nel settore dell'assistenza sociosanitaria in Europa affrontano tra i più alti livelli di rischi professionali per la salute e sicurezza sul lavoro. Dall'indagine emerge che quasi metà dei 21,5 milioni di impiegati in questo ambito è esposto a condizioni dannose: il 52% nella sanità, il 47% nell'assistenza residenziale e il 37% nell'assistenza sociale.
Lo studio è stato condotto tramite le principali sorgenti di dati UE - l’indagine europea fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti, ESENER, l’indagine telefonica europea sulle condizioni di lavoro, EWCTS, l’indagine «OSH Pulse 2022» e l’indagine sulle forze di lavoro dell’UE, IFL -, rende visibili in termini statistici le differenze di rischio tra le diverse tipologie di attività coinvolte, con il fine di orientare le campagne europee connesse alla salute in ambito lavorativo come l’attuale “Safe and healthy work in the digital age” e la prossima “Together for mental health at work”.
Maggiori informazioni sul progetto di ricerca dell’EU-OSHA sulla SSL nel settore dell’assistenza sociosanitaria solo disponibili nell’articolo “ Settore dell’assistenza sociosanitaria e SSL”.
La sintesi della relazione
Il documento dell'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU-OSHA) affronta lo stato della sicurezza e salute sul lavoro nel settore sanitario e dell'assistenza sociale (HeSCare) all'interno dell'UE. La relazione esplora rischi specifici, condizioni lavorative, strategie preventive e le sfide in termini di gestione della salute e sicurezza sul lavoro che caratterizzano un settore chiave per l'economia e la società europea, con oltre 21,5 milioni di lavoratori.
Tra gli obiettivi principali del documento vi sono:
- Fornire una panoramica approfondita dei rischi SSL e delle condizioni lavorative nel settore.
- Identificare le specificità di ciascun sottosettore in termini di esposizione ai rischi.
- Contribuire a campagne di sensibilizzazione
Il settore HeSCare è fondamentale sia in termini di occupazione sia di impatto sulla salute e il benessere generale e rappresenta l'11% dell'occupazione totale nell'UE. Di questi, la maggior parte (circa 12,5 milioni) è impiegata nella sanità, con un aumento continuo degli impieghi negli ultimi dieci anni.
Il settore mostra tassi di lavoro precario (9%) più elevati rispetto alla media UE (7%), in particolare nell'assistenza sociale (13%). Anche l'età media dei lavoratori è in crescita, infatti il 37% ha più di 50 anni, creando una discrepanza tra la domanda di assistenza (in aumento per via dell'invecchiamento demografico) e la disponibilità di personale qualificato.
Quali sono i rischi per la Salute nel settore HeSCare?
Il lavoro nel settore HeSCare è caratterizzato da un'alta esposizione a fattori di rischi muscoloscheletrici, con rischi specifici per chi lavora in sanità e assistenza residenziale. Nel 2019, il 66% delle strutture ha segnalato il rischio da movimenti ripetitivi, in aumento rispetto al 51% del 2014. Inoltre, i lavoratori sono esposti a posizioni stancanti, sollevamento e movimentazione di persone e carichi pesanti, il che porta all’aumento dei disturbi muscoloscheletrici e rischio di non poter continuare a svolgere il proprio lavoro nel tempo.
Anche i rischio psicosociali, come lo stress e la pressione del tempo, sono elevati nel settore HeSCare rispetto alla media europea. Il 50% dei lavoratori riferisce di dover svolgere lavori dove le richieste superano le risorse disponibili. Le strutture di assistenza residenziale e sociale sono maggiormente esposte al rischio di interazioni difficili e a orari irregolari, che possono compromettere l'equilibrio tra lavoro e vita privata per il lavoratore.
Anche il contatto diretto con sostanze infettive è comune, con il 59% dei lavoratori del settore sanitario e dell'assistenza esposti a rischi biologici.
Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro nel Settore HeSCare
La gestione SSL nel settore è impegnativa, ma ben strutturata in molti ambiti:
- Valutazioni di rischio: Il 78% delle strutture effettua regolarmente la valutazione dei rischi, con particolare attenzione ai rischi biologici, chimici e posturali.
- Misure preventive: Il settore è ben dotato di attrezzature ergonomiche, utilizzate dal 79% delle strutture per ridurre il rischio da disturbi muscolo scheletrici.
- Rischi psicosociali: Le strutture favoriscono il coinvolgimento dei dipendenti nelle decisioni lavorative (75%) e forniscono consulenza per supportare la salute mentale (63%).
- Supporto Specialistico: Meno del 40% delle strutture utilizza psicologi per supportare le attività SSL, nonostante l'alta prevalenza di stress e problemi psicosociali nel settore.
Partecipazione dei Lavoratori e Coinvolgimento nelle Pratiche SSL
Il 65% delle strutture dispone di rappresentanti per la salute e sicurezza, con un'alta frequenza di discussioni regolari tra rappresentanti e gestione su questioni SSL. Questa forte partecipazione è considerata fondamentale per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori e garantire un ambiente lavorativo più sicuro.
Costi economici e sociali
L'assenteismo e la presenza di lavoratori malati (presenteismo) causano costi economici elevati per il settore. Il documento rileva che molti lavoratori continuano a lavorare nonostante condizioni di salute precarie, specialmente nel sottosettore della sanità. L'assenza dal lavoro per malattia o infortunio grava pesantemente sull'economia del settore, e molte strutture non riescono a fronteggiare la mancanza di personale qualificato, specie in presenza di condizioni di lavoro e salariali spesso non attraenti.
Raccomandazioni Politiche e Azioni Future
Il documento propone varie azioni politiche per migliorare la gestione della salute e sicurezza nel settore:
- Interventi mirati sui rischi muscolo scheletrici e psicosociali: Occorre integrare misure preventive a livello di sottosettore per affrontare rischi fisici e psicosociali specifici.
- Sensibilità alla diversità della forza lavoro: Le politiche SSL devono tenere conto della diversità demografica (genere, età) dei lavoratori ed attuare valutazioni dei rischi più accurate.
- Azioni per la salute mentale: La prevenzione dei disturbi mentali richiede un approccio multi-livello (aziendale, nazionale ed europeo) con strumenti pratici e linee guida specifiche.
- Maggiore partecipazione dei lavoratori: I dati mostrano che il coinvolgimento dei lavoratori migliora l'efficacia delle pratiche SSL; quindi, occorre potenziare il dialogo sociale e la partecipazione soprattutto nelle attività a domicilio e nei settori meno organizzati.
- Lavoro domiciliare: Occorre affrontare le specifiche sfide legate all'ambiente di Protezione lavoro domestico e la questione del lavoro sommerso, adottando regolamentazioni specifiche per garantire la sicurezza dei lavoratori domiciliari.
Per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori del settore, è necessario un approccio collaborativo che coinvolga vari settori politici: salute pubblica, politiche dell'impiego e dei diritti dei pazienti. Senza lavoratori sani e sicuri, la qualità dei servizi sanitari e di assistenza a lungo termine risulta compromessa. Il COVID-19 ha evidenziato l'importanza del settore, ma ha anche reso palese la necessità di finanziamenti adeguati, migliori condizioni lavorative e interventi specifici per garantire una risposta efficace alle sfide di un settore in continua evoluzione.
Il documento fornisce un quadro chiaro delle sfide SSL che il settore HeSCare deve affrontare e offre linee guida e suggerimenti per una politica di prevenzione e gestione dei rischi più inclusiva e mirata. Implementare queste raccomandazioni aiuterà a proteggere sia i lavoratori del settore sia la qualità del servizio offerto ai cittadini europei.
Federica Gozzini
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