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Tra le risorse web messe a disposizione dei professionisti della sicurezza, segnaliamo oggi la Banca dati cancerogeni (BDC), realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS); un utile strumento a supporto all’applicazione del Titolo VII del D.Lgs. 626/94 (Protezione da agenti cancerogeni e mutagni).
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La BDC ha voluto rispondere ad esigenze provenienti dal territorio relativamente alla protezione dai rischi in ambienti lavorativi e domestici, compresi alcuni aspetti concernenti i farmaci. “Infatti - precisa l’ISS- le classificazioni di cancerogenicità delle sostanze chimiche rappresentano l’elemento chiave per l’applicazione o meno di norme Europee e nazionali per l’ambiente di lavoro, la protezione del consumatore, e altri aspetti correlati.”
La BDC riporta le varie classificazioni di cancerogenesi effettuate da organismi internazionali e nazionali quali Unione Europea, la International Agency for Research on Cancer, l'Annual Report on Carcinogens, l'US Environmental Protection Agency e la Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale.
La BDC contiene attualmente oltre 2000 voci. Il criterio di selezione è il seguente:
- tutte le sostanze presenti nell'allegato I della Direttiva 67/548/CEE in quanto classificate dalla UE come cancerogene nella categoria 1 (sostanze note per gli effetti cancerogeni con frase di rischio R 45 o R 49), categoria 2 (sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene con frase di rischio R 45 o R 49) e categoria 3 (sostanze da considerare con sospetto per gli effetti cancerogeni con frase di rischio R 40). Le classificazioni sono aggiornate al 29° ATP ;
-tutte le sostanze presenti nell'allegato I della Direttiva 67/548/CEE in quanto classificate dalla UE come mutagene di categoria 2 (sostanze che dovrebbero essere considerate mutagene per l'uomo con frase di rischio R 46) o categoria 3 (sostanze da considerare con sospetto per gli effetti mutageni con frase di rischio R 68). Non esistono al momento sostanze classificate come mutagene di categoria 1. Le classificazioni sono aggiornate al 29° ATP ;
- tutti gli agenti o le esposizioni presi in considerazione dalla IARC e classificati in una delle quattro categorie (cancerogeni accertati per l’uomo; probabili cancerogeni per l’uomo; possibili cancerogeni per l'uomo; non classificabili come cancerogeni per l'uomo) ;
-voci prese in considerazione dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale per l’inserimento nell' “Elenco di sostanze e prodotti di uso industriale, processi produttivi e attività professionali cancerogeni” (tale elenco di agenti e lavorazioni cancerogeni, che prevede esclusivamente le categorie 1 e 2 della CCTN, fa essenzialmente riferimento alle monografie IARC) o comunque classificate per la cancerogenesi e inserite in una delle 5 categorie adottate dalla CCTN (sostanze note per gli effetti cancerogeni sull’uomo; sostanze da considerare cancerogene per l’uomo; sostanze da considerare con attenzione per possibili effetti cancerogeni; sostanze non valutabili per cancerogenicità; sostanze probabilmente non cancerogene);
- tutti gli agenti presenti nel Report on Carcinogens (RoC) pubblicato con cadenza biennale dall’US Department of Health and Human Services (DHHS) la cui ultima edizione è stata rilasciata nel 2002.
"La disponibilità di valutazioni da parte di enti differenti accreditati - spiega l'ISS - consente di colmare eventuali gap che derivano da diversità nei criteri di selezione delle priorità utilizzati dalle diverse istituzioni."
La BDC riporta le varie classificazioni di cancerogenesi effettuate da organismi internazionali e nazionali quali Unione Europea, la International Agency for Research on Cancer, l'Annual Report on Carcinogens, l'US Environmental Protection Agency e la Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale.
La BDC contiene attualmente oltre 2000 voci. Il criterio di selezione è il seguente:
- tutte le sostanze presenti nell'allegato I della Direttiva 67/548/CEE in quanto classificate dalla UE come cancerogene nella categoria 1 (sostanze note per gli effetti cancerogeni con frase di rischio R 45 o R 49), categoria 2 (sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene con frase di rischio R 45 o R 49) e categoria 3 (sostanze da considerare con sospetto per gli effetti cancerogeni con frase di rischio R 40). Le classificazioni sono aggiornate al 29° ATP ;
-tutte le sostanze presenti nell'allegato I della Direttiva 67/548/CEE in quanto classificate dalla UE come mutagene di categoria 2 (sostanze che dovrebbero essere considerate mutagene per l'uomo con frase di rischio R 46) o categoria 3 (sostanze da considerare con sospetto per gli effetti mutageni con frase di rischio R 68). Non esistono al momento sostanze classificate come mutagene di categoria 1. Le classificazioni sono aggiornate al 29° ATP ;
- tutti gli agenti o le esposizioni presi in considerazione dalla IARC e classificati in una delle quattro categorie (cancerogeni accertati per l’uomo; probabili cancerogeni per l’uomo; possibili cancerogeni per l'uomo; non classificabili come cancerogeni per l'uomo) ;
-voci prese in considerazione dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale per l’inserimento nell' “Elenco di sostanze e prodotti di uso industriale, processi produttivi e attività professionali cancerogeni” (tale elenco di agenti e lavorazioni cancerogeni, che prevede esclusivamente le categorie 1 e 2 della CCTN, fa essenzialmente riferimento alle monografie IARC) o comunque classificate per la cancerogenesi e inserite in una delle 5 categorie adottate dalla CCTN (sostanze note per gli effetti cancerogeni sull’uomo; sostanze da considerare cancerogene per l’uomo; sostanze da considerare con attenzione per possibili effetti cancerogeni; sostanze non valutabili per cancerogenicità; sostanze probabilmente non cancerogene);
- tutti gli agenti presenti nel Report on Carcinogens (RoC) pubblicato con cadenza biennale dall’US Department of Health and Human Services (DHHS) la cui ultima edizione è stata rilasciata nel 2002.
"La disponibilità di valutazioni da parte di enti differenti accreditati - spiega l'ISS - consente di colmare eventuali gap che derivano da diversità nei criteri di selezione delle priorità utilizzati dalle diverse istituzioni."
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