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Identificazione biometrica contro il lavoro nero in cantiere
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Sapere in ogni momento chi lavora in cantiere ed essere certi che si tratti di un lavoratore regolare.
Con questo l’obiettivo gli Ospedali Riuniti di Bergamo hanno previsto che nel cantiere edile, di prossima apertura, per la costruzione del Nuovo Ospedale, sia adottato un rigoroso sistema di controllo accessi, basato sulla tecnologia biometrica.
Il sistema utilizzato sarà l’identificatore biometrico della geometria della mano, che acquisisce 96 caratteristiche significative della mano in fase di registrazione da una telecamera digitale. Le caratteristiche vengono elaborate e quindi compresse in modo che il modello ottenuto venga archiviato con un codice di riferimento, da cui non è possibile risalire a nessun dato fisico della mano.
Ben lungi dalle finalità per le quali sono creati gli archivi di impronte digitali della polizia, i dati biometrici rilevati nel cantiere non saranno incrociati con altri data base, ma avranno come unico obiettivo quello di consentire un controllo efficace degli accessi.
"L'iniziativa non ha nessun intento di schedatura o di incrocio dei dati con archivi giudiziari o di polizia. - ha precisato l’ing. Paolo Bossi, responsabile dell’ufficio Nuovo Ospedale degli Ospedali Riuniti - ma è finalizzata a garantire la massima sicurezza presso il cantiere che avrà enormi dimensioni".
Ad essere incrociati con i data base di Inail, Inps, e Casse edili saranno invece i dati forniti dalle imprese relativamente agli addetti, al fine di verificare che l’impresa abbia versato per il lavoratore regolari contributi.
“Vogliamo che nel nostro cantiere non ci sia neppure un’ora di lavoro irregolare” – ha affermato l’ing. Paolo Bossi.
Il cantiere si prevede di enorme portata, aperto 24 ore su 24, con punte massime di 400 persone al giorno; dall’inizio alla fine dei lavori circa 10.000 persone potrebbero essere passate dal cantiere.
Prevenire la presenza di lavoro irregolare è un tassello fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori. “I lavoratori irregolari - rileva l’ing. Bosi – sono più esposti agli infortuni in quanto non ricevono una adeguata formazione e sono spesso richieste loro prestazioni eccedenti quantitativamente e qualitativamente le loro capacità. Il nostro intendimento è di contenere al massimo l'incidenza degli infortuni perseguendo l'annullamento di irregolarità nel cantiere".
La direzione degli Ospedali Riuniti ha avviato confronti con le Organizzazioni sindacali, per definire vari aspetti della sicurezza del cantiere tra i quali quello del controllo accessi.
Sapere in ogni momento chi lavora in cantiere ed essere certi che si tratti di un lavoratore regolare.
Con questo l’obiettivo gli Ospedali Riuniti di Bergamo hanno previsto che nel cantiere edile, di prossima apertura, per la costruzione del Nuovo Ospedale, sia adottato un rigoroso sistema di controllo accessi, basato sulla tecnologia biometrica.
Il sistema utilizzato sarà l’identificatore biometrico della geometria della mano, che acquisisce 96 caratteristiche significative della mano in fase di registrazione da una telecamera digitale. Le caratteristiche vengono elaborate e quindi compresse in modo che il modello ottenuto venga archiviato con un codice di riferimento, da cui non è possibile risalire a nessun dato fisico della mano.
Ben lungi dalle finalità per le quali sono creati gli archivi di impronte digitali della polizia, i dati biometrici rilevati nel cantiere non saranno incrociati con altri data base, ma avranno come unico obiettivo quello di consentire un controllo efficace degli accessi.
"L'iniziativa non ha nessun intento di schedatura o di incrocio dei dati con archivi giudiziari o di polizia. - ha precisato l’ing. Paolo Bossi, responsabile dell’ufficio Nuovo Ospedale degli Ospedali Riuniti - ma è finalizzata a garantire la massima sicurezza presso il cantiere che avrà enormi dimensioni".
Ad essere incrociati con i data base di Inail, Inps, e Casse edili saranno invece i dati forniti dalle imprese relativamente agli addetti, al fine di verificare che l’impresa abbia versato per il lavoratore regolari contributi.
“Vogliamo che nel nostro cantiere non ci sia neppure un’ora di lavoro irregolare” – ha affermato l’ing. Paolo Bossi.
Il cantiere si prevede di enorme portata, aperto 24 ore su 24, con punte massime di 400 persone al giorno; dall’inizio alla fine dei lavori circa 10.000 persone potrebbero essere passate dal cantiere.
Prevenire la presenza di lavoro irregolare è un tassello fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori. “I lavoratori irregolari - rileva l’ing. Bosi – sono più esposti agli infortuni in quanto non ricevono una adeguata formazione e sono spesso richieste loro prestazioni eccedenti quantitativamente e qualitativamente le loro capacità. Il nostro intendimento è di contenere al massimo l'incidenza degli infortuni perseguendo l'annullamento di irregolarità nel cantiere".
La direzione degli Ospedali Riuniti ha avviato confronti con le Organizzazioni sindacali, per definire vari aspetti della sicurezza del cantiere tra i quali quello del controllo accessi.
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