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Guida per autovalutare l’organizzazione aziendale della sicurezza e della prevenzione

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sanità e servizi sociali

06/11/2003

La pubblicazione è stata resa disponibile, gratuitamente, on line dall’Agenzia sanitaria regionale dell’Emilia-Romagna.

Nell’ambito del Progetto “Facilitazione dei processi di prevenzione” dell’Agenzia sanitaria regionale dell’Emilia-Romagna è stata predisposta la “Guida per autovalutare l’organizzazione aziendale della sicurezza e della prevenzione”.
La Guida vuole facilitare l’analisi di come è organizzato (o non organizzato) il “sistema di prevenzione e sicurezza” in un’azienda per migliorarlo, puntando soprattutto agli aspetti metodologici e a quelli che riguardano l’informazione e la formazione.

Nella premessa del lavoro è precisato che il “sistema di sicurezza e prevenzione” non deve essere confuso “con il “servizio di prevenzione e protezione”, che è solo una parte, a volte solo un personaggio, di un sistema organizzativo più vasto e complesso.”

Purtroppo in molte realtà “la prevenzione non è una funzione intrinsecamente inserita nell’organizzazione aziendale, ma rimane un percorso separato dalla gestione produttiva e organizzativa, riserva esclusiva degli addetti ai lavori.”

La Guida punta a “determinare le condizioni per un’applicazione sostanziale, e non meramente burocratico-formale, delle disposizioni contenute nel DLgs 626/94”.

La Guida è destinata ai datori di lavoro in particolare nelle piccole-medie imprese, ma è perfettamente utilizzabile anche nelle grandi imprese e in tutto il settore pubblico.

La Guida è costituita da schede che permettono di valutare, punto per punto, la qualità del sistema organizzativo per la prevenzione nell’azienda, e di identificare immediatamente le misure organizzative e relazionali da attuare per correggerlo, migliorarlo e renderlo più efficace. Le schede sono raggruppate nei sette aspetti più importanti del sistema di organizzazione aziendale, finalizzato alla prevenzione:
A. l’organizzazione del sistema di prevenzione in azienda;
B. la valutazione dei rischi;
C. la programmazione degli interventi preventivi e protettivi;
D. l’informazione e la formazione;
E. la partecipazione dei lavoratori;
F. la gestione degli appalti;
G. la sorveglianza sanitaria.

Le prime quattro sezioni sono comuni a tutte le aziende, mentre le ultime tre si applicano solo se, rispettivamente, esiste il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, vengono dati in appalto dei lavori e si effettua la sorveglianza sanitaria.

Ogni scheda è composta da una serie di domande “chiuse”. In calce alla domanda è indicata la modalità per risolvere, nel caso la situazione sia insoddisfacente, la criticità in questione: in modo generico quando nella domanda stessa è indicato chiaramente quello che deve essere fatto, oppure in modo puntuale. Ciò consente non solo di controllare, analizzare e valutare conoscenze e situazione, ma anche di poter correggere eventuali carenze.

“Non vengono presi in considerazione aspetti strettamente tecnici, ma solo problemi organizzativi, metodologici e relazionali, perché la buona prevenzione e la sicurezza trovano le radici primarie in una organizzazione aziendale che sa collegarle alla produzione.”

1° parte del dossier
2° parte del dossier
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