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Inail sperimenta un chatbot per la consultazione dell’AI Act

Inail sperimenta un chatbot per la consultazione dell’AI Act

Un’innovativa soluzione tecnologica può facilitare la comprensione della normativa europea sull’intelligenza artificiale e le sue ricadute su salute e sicurezza nei contesti lavorativi.

L’Inail ha personalizzato un chatbot basato su un modello linguistico di grandi dimensioni (Large Language Model – LLM) pre-addestrato, utilizzando la piattaforma GPT Store di OpenAI. Lo strumento è stato progettato per supportare la consultazione del Regolamento (UE) 2024/1689 sull’intelligenza artificiale (AI Act).

Un dispositivo dedicato all’AI Act. 

Il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail (Dimeila) ha recentemente pubblicato una scheda tecnica relativa alla realizzazione – attualmente in fase sperimentale – di un chatbot specializzato per rispondere a quesiti sul Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI Act). Il chatbot funge da interfaccia tra l’utente e un modello LLM pre-addestrato, consentendo una simulazione di dialogo uomo-macchina strutturata in forma di domande e risposte logicamente coerenti. Strumenti di questo tipo possono contribuire a semplificare l’approccio a testi tecnici complessi, rendendone più agevole la consultazione e l’impiego.


Le specifiche tecniche.
 

Per realizzare un chatbot personalizzato su un ambito specifico, è necessario fornire ad un modello pre-addestrato una base informativa mirata e linee guida chiare per la generazione delle risposte. Questo approccio è noto come Retrieval-Augmented Generation (RAG) e consente al modello di combinare le proprie capacità linguistiche con informazioni provenienti da fonti documentali esterne. Il chatbot messo a punto da Inail si basa su un LLM con architettura transformer GPT-4o (Generative Pre-trained Transformer, versione 4 omni), pre-addestrato da OpenAI e successivamente personalizzato con fonti normative selezionate. Tra queste, figurano la versione italiana dell’AI Act, un riassunto del regolamento, il relativo indice e istruzioni dettagliate su come strutturare le risposte. Realizzato per supportare la consultazione del Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, il chatbot è stato testato in relazione agli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro. La stessa metodologia può essere applicata per adattarlo ad altri contesti tematici.


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L’AI Act e l’impatto sulla salute e sicurezza sul lavoro. 

Il Regolamento (UE) 2024/1689 sull’intelligenza artificiale, entrato in vigore nel luglio 2024, disciplina l’uso dei sistemi di IA per tutelare i diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini, promuovendo al tempo stesso l’innovazione e la libera circolazione di questa tecnologia strategica. Il testo normativo prevede un sistema di classificazione dei rischi (inaccettabile, alto, limitato o minimo) a ciascuno dei quali corrispondono requisiti proporzionalmente stringenti. Il chatbot sviluppato da Inail, attualmente testato su specifici aspetti legati alla salute e sicurezza sul lavoro, è in grado di analizzare il testo del Regolamento e di fornire chiarimenti puntuali sulle sue implicazioni normative, attraverso risposte sintetiche, coerenti ed esaustive.


Risultati della sperimentazione e potenzialità future.

Il chatbot  è stato confrontato con altri modelli linguistici attualmente disponibili sul mercato, ottenendo i risultati migliori in termini di chiarezza, completezza, pertinenza, utilità e accuratezza. Gli esiti della prima fase della sperimentazione sono stati valutati sia dai chatbot coinvolti, sia da ricercatori indipendenti: ciascun valutatore ha assegnato un punteggio da 1 a 5 alle risposte anonimizzate. Lo strumento sviluppato dal Dimeila ha conseguito il punteggio complessivo più elevato. Guardando al futuro, le potenzialità del chatbot sono significative: l’integrazione con nuove applicazioni potrebbe consentire la simulazione di scenari complessi e offrire un supporto ancora più efficace in settori come le PMI e le start-up, dove la comprensione delle normative può risultare particolarmente sfidante. Inoltre, il modello può essere adattato ad altri temi inerenti alla salute e sicurezza sul lavoro, aprendo la strada a nuove soluzioni personalizzate.



Scarica il documento da cui è tratto l'articolo: 
Fonte:  INAIL


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