Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Rallenta il calo degli infortuni sul lavoro
Pubblicità
“Meno infortuni, meno morti , ma prevenzione e sicurezza devono ancora diventare un valore sociale” ha affermato il presidente dell’Inail, Vincenzo Mungari, presentando ieri a Roma il "Rapporto annuale 2003".
La riduzione dell’1,5% degli infortuni sul lavoro registrata nel 2003 rispetto all’anno precedente (da 992.840 a 977.803) “non deve – afferma Mungari - indurre ad abbassare la guardia, né tantomeno ad indulgere a forme di trionfalismo. Siamo assolutamente consapevoli, […], che dietro i numeri ci sono persone che subiscono danni talvolta irreversibili.”
La riduzione degli infortuni assume maggiore rilievo se si tiene conto che nello stesso anno 2003 l’occupazione è cresciuta dell’1%.
L'analisi dei dati evidenzia un leggero aumento degli infortuni in itinere passati dai circa 71.000 casi del 2002 agli oltre 73.000 del 2003, segnando tuttavia un forte rallentamento nella crescita rispetto al biennio precedente, (nel 2001 questa tipologia di eventi lesivi era inferiore a 58.000 casi).
Per quanto riguarda gli infortuni mortali, risultano denunciati 1.394 casi (1.263 nell’Industria e Servizi, 120 in Agricoltura e 11 fra Dipendenti dello Stato). In tutto, si rileva una diminuzione complessiva di 87 casi rispetto al 2002. Il risparmio di vite umane è da attribuire in larga parte alla significativa contrazione del fenomeno della mortalità in itinere che era risultato in continua espansione dall’entrata in vigore del D.Lgs. n. 38/2000.
Gli infortuni mortali in itinere sono diminuiti di 62 unità, dai 390 morti del 2002 ai 328 del 2003.
L’Inail attribuisce tale riduzione agli effetti registrati nella seconda metà dell’anno grazie all’introduzione della “patente a punti”.
Il Rapporto annuale 2003.
Pubblicità
“Meno infortuni, meno morti , ma prevenzione e sicurezza devono ancora diventare un valore sociale” ha affermato il presidente dell’Inail, Vincenzo Mungari, presentando ieri a Roma il "Rapporto annuale 2003".
La riduzione dell’1,5% degli infortuni sul lavoro registrata nel 2003 rispetto all’anno precedente (da 992.840 a 977.803) “non deve – afferma Mungari - indurre ad abbassare la guardia, né tantomeno ad indulgere a forme di trionfalismo. Siamo assolutamente consapevoli, […], che dietro i numeri ci sono persone che subiscono danni talvolta irreversibili.”
La riduzione degli infortuni assume maggiore rilievo se si tiene conto che nello stesso anno 2003 l’occupazione è cresciuta dell’1%.
L'analisi dei dati evidenzia un leggero aumento degli infortuni in itinere passati dai circa 71.000 casi del 2002 agli oltre 73.000 del 2003, segnando tuttavia un forte rallentamento nella crescita rispetto al biennio precedente, (nel 2001 questa tipologia di eventi lesivi era inferiore a 58.000 casi).
Per quanto riguarda gli infortuni mortali, risultano denunciati 1.394 casi (1.263 nell’Industria e Servizi, 120 in Agricoltura e 11 fra Dipendenti dello Stato). In tutto, si rileva una diminuzione complessiva di 87 casi rispetto al 2002. Il risparmio di vite umane è da attribuire in larga parte alla significativa contrazione del fenomeno della mortalità in itinere che era risultato in continua espansione dall’entrata in vigore del D.Lgs. n. 38/2000.
Gli infortuni mortali in itinere sono diminuiti di 62 unità, dai 390 morti del 2002 ai 328 del 2003.
L’Inail attribuisce tale riduzione agli effetti registrati nella seconda metà dell’anno grazie all’introduzione della “patente a punti”.
Il Rapporto annuale 2003.
Pubblicità
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.